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Last updateLun, 27 Feb 2017 8pm

Politica

Cgil, Cisl e Uil: a Pordenone la manifestazione nazionale del Primo maggio

Roma - "Le segreterie nazionali di Cgil, Cisl e Uil hanno deciso che la manifestazione nazionale dei sindacati confederali, prevista per il Primo Maggio, si svolgerà quest'anno nella città di Pordenone".

Lo comunicano con una nota. "Nel pomeriggio, si svolgerà a Roma il consueto Concerto musicale in Piazza San Giovanni, promosso da Cgil, Cisl e Uil".

La decisione è stata presa per dare un segnale forte di attenzione sulla crisi Electrolux. Saranno presenti i segretari nazionali di Cgil, Cisl e UIlm, Camusso, Bonanni e Angeletti.

Non è ancora stato definito il luogo dove si terranno i discorsi ufficiali e la partenza del corteo.

Le elezioni comunali in Friuli Venezia Giulia si svolgeranno il 25 maggio in coincidenza con le europee

Le elezioni comunali in Friuli Venezia Giulia si svolgeranno il 25 maggio in coincidenza con le euro

Trieste - Si svolgeranno domenica 25 maggio, in coincidenza con la consultazione per le Europee, le elezioni per il rinnovo degli organi di 131 Comuni del Friuli Venezia Giulia in scadenza nel 2014, di cui due - Porcia e Sacile, entrambi in provincia di Pordenone - con più di 15 mila abitanti.

Lo ha deciso la Giunta regionale venerdì 21 marzo, su proposta dell'assessore per le Autonomie locali, Paolo Panontin, sulla base della potestà primaria prevista dallo Statuto Speciale del Friuli Venezia Giulia.

Le elezioni comunali, in base a quanto disposto dalla legge di Stabilità 2014, si svolgeranno nella sola giornata di domenica. Per quanto riguarda l'eventuale turno di ballottaggio, previsto per i Comuni con più di 15 mila abitanti, è stato fissato per domenica 8 giugno.

Ilaria Alpi e Miran Hrovatin, 60mila firme per rendere pubblica la documentazione sull'inchiesta

Ilaria Alpi e Miran Hrovatin, 60mila firme per rendere pubblica la documentazione sull'inchiesta

Trieste - Vent'anni fa la giornalista Ilaria Alpi e il telecineoperatore triestino Miran Hrovatin venivano uccisi a Mogadiscio.

"La petizione lanciata da Articolo21 su Change.org per chiedere alla presidente della Camera dei Deputati, Laura Boldrini, che vengano resi pubblici documenti ancora segreti ha raggiunto oltre 60.000 adesioni".

A comunicarlo in una nota Stefano Corradino e Giuseppe Giulietti, direttore e portavoce di Articolo21 e promotori della raccolta di firme.

"Nell'anniversario dell'uccisione di Ilaria Alpi e Miran Hrovatin ci auguriamo che la voce di oltre 60.000 persone che chiedono che venga tolto il segreto all'inchiesta possa essere ascoltata e accolta dalle istituzioni", dichiara Corradino.

La petizione (link: www.change.org/ilariaalpi) - aggiunge Giulietti - ha raccolto 60.000 firme in meno di otto giorni.

"L'incredibile sostegno all'appello dimostra come, nonostante siano passati 20 anni dall'uccisione di Ilaria e Miran, la loro memoria e la voglia di verità suscitino ancora grande mobilitazione dell'opinione pubblica".

Nei giorni scorsi - ricorda Articolo21 - il legale della famiglia Alpi, Domenico D'Amati, aveva spiegato quanto fosse importante per la ricerca della verità poter accedere ai documenti secretati.

"È fondamentale - aveva dichiarato D'Amati - che queste carte siano rese pubbliche e che ai cittadini sia data la possibilità di sapere. C'è molto da fare e speriamo che tutti gli organi dello Stato collaborino. In primo luogo la Camera dei Deputati che deve desegretare questi documenti fondamentali sui traffici dei rifiuti tossici".

"A nome delle oltre 60 mila persone che hanno firmato  la petizione - hanno detto ieri Corradino e Giulietti -, ringraziamo Laura Boldrini e la ministra degli Esteri Federica Mogherini per la loro attenzione e la loro disponibilità istituzionale, politica, personale. Siamo sicuri che, già nelle prossime ore, individueranno la strada migliore per accogliere questa richiesta".

"Sappiamo che esistono atti che non spetta alla Camera desecretare e per questo ci rivolgeremo anche al presidente Renzi che, anche da sindaco, ha manifestato grande attenzione a questi temi. In ogni caso nulla può e deve essere lasciato di intentato per arrivare anche a una verità giudiziaria, dal momento che quella storica ha già acclarato omissioni e depistaggi, tanto per usare un eufemismo".

 

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