Economia
Finest e Simest unite per le aziende. Importante accordo a Roma
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- Categoria: Economia e mercati
- Pubblicato Venerdì, 28 Settembre 2012 16:31
- Scritto da Maurizio Pertegato
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ROMA - E’ stato siglato ieri, 27 settembre, a Roma un accordo di collaborazione tra Finest S.p.A. - Società finanziaria di promozione della cooperazione economica con i Paesi dell’Est Europeo , e Simest S.p.A. – Società italiana per le imprese all’estero, a firma del Presidente di Finest Renato Pujatti e dell’Amministratore Delegato di Simest Massimo D’Aiuto.
Le due finanziarie hanno il compito di mettere in campo strumenti finanziari ed economici per favorire l’internazionalizzazione delle aziende italiane all’estero: le assistono in tutte le fasi di questo processo, offrendo consulenza di alto livello, partecipando al capitale sociale dell’azienda estera partner ed eventualmente accompagnando tale operazione con finanziamenti ad hoc studiati sulle esigenze dell’impresa.
Attraverso l’accordo siglato oggi i due enti si impegnano a collaborare in modo coordinato a favore delle imprese italiane, ricercando opportunità di investimento comuni, finalizzate alla costituzione o partecipazione a Società italiane o estere, scambiandosi informazioni e contatti, soprattutto riconoscendo le rispettive specialità territoriali e di competenza.
Nello specifico, Finest metterà a fattore comune il know how sviluppato in oltre 20 anni di attività nelle aree assegnategli dalla legge costitutiva 19/91: la convenzione infatti riconosce alla finanziaria del Nord-Est il ruolo di interlocutore privilegiato per le aziende situate in Friuli Venezia Giulia, Veneto e Trentino Alto Adige, per tutte le attività di investimento verso i vicini Paesi dell’Est Europeo, Balcani, Baltico, Russia e Caucaso.
Si potrà così rispondere in maniera ancora più efficace alle esigenze vocazionali all’export e internazionalizzazione del Triveneto nei vicini Paesi a Est, senza inefficaci sovrapposizioni tra le due finanziarie. Simest per contro, con la sua esperienza a livello mondiale e la fitta rete di specialisti per i vari Paesi, rimarrà il punto di riferimento italiano verso tutte quelle aree non ricomprese nelle competenze territoriali di Finest: ad essa Finest indirizzerà quelle aziende del Nord-Est interessate ad investire al di fuori della sua area di intervento.
“Grazie a questa convenzione – commenta Renato Pujatti-, aziende lungimiranti e dotate di spirito imprenditoriale potranno avvalersi di due finanziarie con partecipazioni pubbliche in sinergia tra loro, a favore dell’intero Sistema Italia nel Mondo”.
Prosegue Massimo D’Aiuto :“Simest e Finest sono complementari nel campo del sostegno finanziario e consulenziale per le imprese italiane: unendo le forze saremo in grado di offrire un sostegno maggiore in questo periodo storico caratterizzato dall’incertezza dei mercati, in cui diversificare la propria presenza all’estero tramite progetti internazionali rappresenta un importante elemento di sopravvivenza per le imprese italiane, nonché una fonte di ricaduta benefica sul territorio italiano.”
La crisi non accenna a indietreggiare. Operai senza stipendio mentre calano ancora i consumi
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- Pubblicato Mercoledì, 26 Settembre 2012 11:46
- Scritto da Tiziana Melloni
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Trieste - Da due mesi una sessantina di operai del salumificio triestino Duke Grandi Marche di Trieste sono senza stipendio. Lo ha denunciato il 26 settembre la rappresentanza sindacale. La crisi dell'azienda era iniziata a metà luglio, quando la produzione si era fermata. La Duke non aveva più la liquidità necessaria per effettuare nuovi acquisti di materie prime, i maiali, provenienti da allevamenti in Olanda e Belgio. Il salumificio di Francesco Prioglio il 20 luglio aveva così sospeso produzione e vendita, in attesa di un socio che potesse portare capitali freschi per far ripartire l'attività.
L'insolvenza di alcuni grossi clienti, che in qualche caso sono addirittura falliti, e le banche che hanno smesso di concedere ulteriore fido, hanno provocato il blocco della produzione.
"In due mesi e mezzo però - afferma il sindacato Flai Cgil tramite il segretario Elio Gurtner - dall'azienda non è pervenuta nessuna risposta e si prefigura l'ipotesi chiusura".
Il proprietario nel frattempo ha anche comunicato di essere in condizioni fisiche tali da non poter partecipare agli incontri con dipendenti e sindacati.
I rappresentanti sindacali di categoria hanno convocato per il 4 ottobre una conferenza stampa per fare il punto della situazione. "Se non vi sarà chiarezza da parte dell'azienda entro pochi giorni da quella data - ha concluso Gurtner - scenderemo in piazza con la solidarietà degli operai della Sertubi e della Ferriera".
E nel frattempo arrivano i dati di previsione sul consumo 2012: le spese pro capite degli italiani sono in vista della "peggiore variazione negativa della storia della Repubblica", con un calo di oltre il 3%. È quanto prevede la Confcommercio nella nuova stima, rivista al ribasso, presentata lunedì 24 settembre in uno studio sul commercio in Italia regione per regione.
Tra il terzo trimestre del 2007, punto di massimo per l’economia italiana, e il secondo trimestre del 2012, i consumi pro capite sono diminuiti in termini reali del 6,5%, rileva l'organizzazione, indicando che solo pochissimi settori di spesa (la telefonia e l’informatica) e solo un canale di distribuzione, i discount, mantengono i livelli di fatturato reale del 2011.
Il Friuli Venezia Giulia (-1,1%) assieme al Molise (-1,9%) e alla Liguria (-0,9%), è la Regione che, nel complesso, registra le maggiori perdite di fatturato.
Fusione tra Acegas ed Hera, nasce la maxi multiutility. Trieste e Padova dicono sì tra le proteste dei no global
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- Pubblicato Martedì, 25 Settembre 2012 23:06
- Scritto da Tiziana Melloni
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Trieste - I consigli comunali di Trieste e Padova hanno approvato nella notte tra lunedì 24 e martedì 25 settembre la fusione per incorporazione tra Acegas-Aps ed Hera. La super multiutility così creata è un vero e proprio colosso che vale oltre 4,5 miliardi di euro, con 140 milioni di utile, 8mila dipendenti
A Trieste, favorevoli Pd, Idv, Sel, Trieste Cambia, Cittadini. Astenuto FLI. Contrari PDL, Lega, M5S, FDS.
A Padova, a dire si all'operazione Pd, Idv e Sel. 23 i voti a favore, 15 i contrari.
Il voto a Padova si è concluso in una atmosfera pesante: gruppi di No Global hanno lanciato fumogeni e sono stati respinti dalle forze dell'ordine nel tentativo di forzare il cordone di sicurezza piazzato davanti a palazzo Moroni mentre all'interno del Comune l'aula è stata sgomberata e la seduta consiliare è proseguita fino all'alba, dopo due interruzioni, a porte chiuse.
Per la conclusione dell'operazione mancano ancora i sì dei 180 comuni, fra cui Bologna, che controllano la multiutility dell'Emilia Romagna guidata da Tomaso Tommasi di Vignano. I via libera delle amministrazioni comunali sono attesi entro il 10 di ottobre, in tempo per lo svolgimento delle assemblee di Acegas e Hera convocate il 15 di ottobre in contempoeranea.
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