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Last updateLun, 27 Feb 2017 8pm

Rigassificatore, progetto da rivedere. Ministro e governatore dopo le proteste pronti a nuove valutazioni

Rigassificatore, progetto da rivedere. Ministro e governatore dopo le proteste pronti a nuove valuta

Trieste - Dopo la manifestazione contro il rigassificatore svoltasi nella serata del 10 dicembre in Porto Vecchio, ora il ministro Clini ed il governatore Tondo - che avevano lasciato precipitosamente la sala vista l'impossibilità di un confronto - si dichiarano disposti a rivedere il progetto.

"Sul progetto di rigassificatore a Trieste è possibile la riapertura della Valutazione di impatto ambientale (Via), legata alle variazioni del traffico portuale che l'Authority giuliana potrebbe fornire al Ministero dell'Ambiente". Ha detto ai giornalisti il ministro Corrado Clini, spiegando che questo sarebbe stato il tema da lui trattato nel corso dell'incontro annullato ieri sera a causa delle proteste anti-rigassificatore.

"Ero intervenuto più volte, anche pubblicamente - afferma Clini - e avevo osservato che il tema vero è quello del ruolo di questo impianto nelle attività portuali, e di eventuali limitazioni al traffico delle navi a Trieste. Non ho trovato queste considerazioni all'interno della Via rilasciata nel 2009 dal precedente ministro, e avevo chiesto pubblicamente che venissero fatte. Non solo: un anno fa abbiamo avviato con il Porto la Valutazione ambientale strategica (Vas), procedura che consente di inquadrare gli effetti ambientali delle strategie di sviluppo del porto".

"Poiché la Vas non è conclusa - sottolinea il ministro - potrei riaprire la Valutazione di impatto ambientale sull'impianto, qualora emergessero dall'Autorità portuale indicazioni sullo sviluppo del traffico diverse da quelle alla base dell'autorizzazione rilasciata". Clini ha quindi reso noto che la presidente dell'Authority triestina, Marina Monassi, ha comunicato che queste valutazioni aggiuntive sono disponibili e verranno trasmesse al Ministero.

"Era su questo - conclude Clini - che avrei voluto aprire una discussione pubblica, ma purtroppo non è stato possibile. Qualcuno pensa che le istituzioni possano cambiare idea con grida e proteste, ma i termini sono diversi".

"Sul rigassificatore di Trieste sono pronto ad ascoltare tutti e anche a fare eventualmente un passo indietro''. Ha detto ieri sera a Trieste il presidente del Friuli-Venezia Giulia, Renzo Tondo, poco prima del mancato incontro pubblico con il ministro dell'Ambiente, Corrado Clini, interrotto a causa delle proteste che hanno invaso la sala dove era programmato.

"Ho sempre detto - ha proseguito Tondo - che sul progetto di rigassificatore avrei ascoltato tutte le voci e tutte le comunità locali e nei avrei preso atto. Questa - ha concluso - è ancora la mia posizione".

Associazioni e cittadini contro il rigassificatore contestano il ministro Clini e il governatore Tondo

Associazioni ambientaliste e cittadini contro il rigassificatore contestano il ministro Clini e il g

Trieste - Nella serata di lunedì 10 dicembre il Comitato "Trieste gasata" che raggruppa Legambiente, WWF, NOSMOG, Movimento 5 Stelle, SEL, Giardini Flores, Casa delle Culture ed altre associazioni ambientaliste e civiche, manifesta di fronte alla ex Centrale Idrodinamica del Porto Vecchio contro la costruzione del rigassificatore a Zaule, nel Golfo di Trieste.

L'occasione per la protesta è l'incontro denominato "Cattedra di San Giusto" organizzato dalla diocesi di Trieste sul tema della crisi economica, a cui partecipano il governatore Renzo Tondo ed il ministro per l'ambiente Corrado Clini.

Circa 800 cittadini si sono radunati in piazza Unità e si sono diretti in corteo al Porto Vecchio, dove hanno trovato una trentina di poliziotti che bloccavano l'ingresso in sala. Si registrano tensioni tra polizia e manifestanti, tanto che l'incontro viene interrotto. Sia il governatore che il ministro lasciano la città.

Nella giornata di oggi, anche i sindacati della pesca hanno fatto giungere la propria preoccupazione per il progetto che, lo ricordiamo, lo scorso 23 novembre aveva ottenuto la concessione dell'Autorizzazione integrata ambientale, passata alla Conferenza dei servizi "all'unanimità" nonostante la chiara opposizione del Comune e della Provincia di Trieste.

Secondo i pescatori, l'impianto metterebbe a rischio l'intero settore. Infatti, con il raffreddamento delle acque, nel Golfo di Trieste non ci sarebbe più la presenza di pesce azzurro quali sardoni, sardelle, sgombri, suri, che prediligono le acque con temperature miti.

Inoltre, anche gli allevamenti di cozze presenti in regione subirebbero dei cambiamenti dovuti alla diminuzione della crescita e nella pienezza del prodotto, che si ottengono soprattutto quando l'acqua del mare è calda.

Record di sbalzo termico nell'entroterra dell'Istria: da -4° a -20° a +5° nel giro di 12 ore

Record di sbalzo termico nell'entroterra dell'Istria: da -4° a -20° a +5° nel giro di 12 ore

Trieste - Anche se l'entroterra sloveno non è nuovo ad escursioni termiche eccezionali, nella notte tra l'8 e il 9 dicembre si è verificato un rimbalzo di temperature da Guinness dei primati. Presso la stazione metereologica di Plama, località nei pressi di Podgrad (Castelnuovo d'Istria), nel Carso Sloveno, a 20 km a Sud di Trieste, la colonnina di mercurio è crollata dai -4°C delle 3 di notte, ai -20°C delle 8.30 del mattino. Da quell'ora la temperatura ha invertito la rotta, riportandosi alle 11 a zero gradi.  

Il crollo termico è stato segnalato dal responsabile della stazione Marko Korošec al sito di notizie metereologiche "Meteogiornale".

Come documentano i grafici disponibili sul sito Internet della stazione meteo, dopo le 3 di notte il tempo si è rischiarato e le nevicate sono cessate. A quel punto nella località istriana è sopraggiunta un'eccezionale morsa di gelo.

Alle 13 del 9 dicembre le temperature a Plama sono tornate al ragionevole livello di 5 gradi sopra zero.

Qualche curiosità: lo sbalzo di temperatura più rapido del mondo è stato di 27 °C in 2 minuti, misurato nel Dakota del Sud il 22 gennaio 1943; la più ampia escursione termica nell'arco di 24 ore fu registrata a Browning, Montana: tra il 23 e il 24 gennaio 1916 la temperatura scese da 6,5 a -49°C.

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