Rigassificatore al centro delle polemiche. Dopo le proteste presentata un'interrogazione al governo
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- Categoria: Ecologia ed ambiente
- Pubblicato Giovedì, 29 Novembre 2012 19:04
- Scritto da Redazione fvgnotizie
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Trieste - "Sul progetto di rigassificatore di Gas Natural persiste una forte contrarietà da parte degli enti locali e della popolazione: il Governo valuti se disporre l'immediata sospensione delle procedure adottate fino ad oggi, per consentire un maggior coinvolgimento dei territori".
Lo chiede la senatrice del Pd Tamara Blažina, in un'interrogazione rivolta oggi 29 novembre al ministro dell'Ambiente Corrado Clini e al ministro dello Sviluppo economico Corrado Passera, a seguito della pubblicazione dell'avvio della procedura di esproprio delle aree della provincia di Trieste dove dovrebbe essere realizzato il rigassificatore e dove dovrebbe correre il tracciato del futuro elettrodotto, necessario per portare energia all'impianto.
Ieri, 28 novembre, il Comitato per la salvaguardia del Golfo di Trieste aveva portato in piazza Unità circa 600 persone per protestare contro il progetto del rigassificatore di Zaule.
"L'avvio della procedura di esproprio - ha spiegato Blažina - segue di pochi giorni la contestata concessione dell'Autorizzazione integrata ambientale, passata alla Conferenza dei servizi "all'unanimità" nonostante la chiara opposizione del Comune e della Provincia di Trieste, giudicata irrilevante dai funzionari regionali presenti".
"È fondamentale - ha concluso la senatrice - che i ministri competenti siano a conoscenza delle controversie scaturite in seguito a tale riunione e che, alla luce delle perplessità che permangono sulla realizzazione dell'opera e del forte impatto che essa avrebbe sul territorio, valutino la possibilità di disporre la sospensione delle decisioni e delle procedure ad oggi adottate. Credo che un maggior coinvolgimento delle autorità locali e dei territori sia imprescindibile al fine di raggiungere in tempi rapidi una soluzione condivisa".
Oltre a Wwf e Italia Nostra, la protesta di ieri ha visto presenti Un’altra Regione-Trieste, Movimento 5 Stelle, la Lega con il segretario Pierpaolo Roberti che si è detta "vicina ai manifestanti". Presenti i Comunisti italiani e Sel. "Il Comune di Trieste ha già detto no al rigassificatore", ha ricordato Roberto Decarli a nome di tutti i consiglieri di centrosinistra". "Tutti si mobilitino contro l’ecomostro di Zaule", ha detto il consigliere regionale Pd Sergio Lupieri.
Si è registrato un momento di tensione quando un piccolo gruppo di "autonomi" ha provato a convincere il resto dei manifestanti a forzare il blocco dei poliziotti all'ingresso del Comune, ma gli organizzatori della manifestazione si sono dissociati da qualsiasi forma di violenza, allontanandosi momentaneamente dall'area. Tra gli slogan più ripetuti dalla piazza ci sono stati insulti e inviti alle dimissioni per il presidente della Regione, Renzo Tondo, e il sindaco, Roberto Cosolini, e l'urlo "Trieste libera" da parte dei sostenitori del Territorio libero di Trieste.
"Ascolto i fischi, legittimi in democrazia, di chi protesta fuori. Un amministratore deve ascoltare". Ha detto il presidente del Friuli Venezia Giulia, Renzo Tondo, nel suo intervento in Consiglio comunale a Trieste, ai cui piedi era in corso la manifestazione.
"Credo però - ha aggiunto - che sarebbe stato più corretto, non nei confronti del presidente della Regione, ma dei lavoratori di Sertubi, Alcatel e tutte le altre realtà - ha continuato Tondo, citando una ad una le aziende in crisi nel territorio giuliano -, se questa seduta fosse stata dedicata anche come attenzione mediatica solo e soltanto a loro e ai loro problemi come richiesto dalla mozione sull'incontro di oggi".