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Last updateLun, 27 Feb 2017 8pm

La mostra di Giovanni Battista Tiepolo a Villa Manin: la nostra galleria fotografica

La mostra di Giovanni Battista Tiepolo a Villa Manin: la nostra galleria fotografica

Codroipo (Ud) - Tiepolo fu senza dubbio il pittore veneziano più celebre del Settecento, realizzatore di imprese monumentali su tela o affresco, tanto nella decorazione dei palazzi lagunari quanto delle ville di terraferma e in numerosissime chiese ed oratori. Principi e sovrani di tutta Europa si contesero i suoi servigi.

La mostra di Villa Manin ripercorre la sua lunga e fertile attività attraverso una sequenza di opere particolarmente significative, di soggetto sia sacro che profano, che testimoniano al meglio la sua poliedrica attività: soffitti allegorici, pale d'altare, decorazioni in villa, modelletti, disegni.

Particolarmente piacevoli sono i dipinti di contenuto storico o mitologico, nei quali il pittore sprigiona tutta la sua irruenta capacità espressiva: egli non si limita a visualizzare famose vicende del passato ma indaga l'intima natura dei protagonisti facendone emergere passioni e individualità.

Egualmente importanti e di grande impatto emotivo i dipinti che trovano collocazione nelle chiese, che ricordano al visitatore come Tiepolo sia stato l'ultimo, ispirato, pittore di arte sacra della tradizione occidentale.

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Il nemico più subdolo di insegnanti, alunni e semplici cittadini: l'ortografia

Il nemico più subdolo di insegnanti, alunni e semplici cittadini: l'ortografia

Trieste - Mancano pochi giorni al concorsone. Quello che - tra mille polemiche, dubbi, critiche e incertezze - dovrebbe immettere in ruolo 11.542 insegnanti, più dei soldati della guardia scelta del Grande Re persiano. I candidati sono 321.210, un po’ più numerosi dei francesi nella Grande Armata napoleonica.

Di questi, 161mila sono i precari, come nella prima ondata dello sbarco in Normandia. Si faranno avanti a orde di 25.000 alla volta, ossia con quanti soldati Annibale valicò le Alpi. E hanno tutte le età, dai neolaureati fino ai veterani ultra cinquantacinquenni, come nella legione romana.

Numeri da strategia bellica di ampia scala, di quella che ha fatto la storia. Eppure il 17 e 18 dicembre, l’esercito che si sottoporrà alla prova preselettiva non ha intenzioni combattive: almeno non così scoperte. Nessun Napoleone li guida, non hanno condottieri, anche se sono impegnati in battaglie quotidiane. Battaglie che durano da quattordici anni, ossia da quando fu bandito l’ultimo concorso che avrebbe avverato il sogno del posto fisso.

Finora il nemico è stato il pendolarismo estremo, l’incertezza delle supplenze, l’instabilità esistenziale del precariato, lo stress da cambio di studenti e colleghi ogni anno… Per 11.542 fortunati le cose cambieranno e cambierà anche l’antagonista con cui misurarsi quotidianamente. Una volta entrati tra gli effettivi, il nemico da debellare sarà uno e uno solo.

Un nemico subdolo, latente, che sembra ritirarsi, si imbosca, si occulta per anni e spunta fuori all’improvviso e fa accapponare la pelle ai correttori dei test d’ingresso universitari, scandalizza i docenti nei vari atenei e fa indignare l’opinione pubblica che se la prende con la scuola.

Il nemico tanto temuto è l’ortografia. E per capire quanto sia diffuso e annidato nei luoghi più impensabili, è sufficiente guardare le vetrine dei negozi dove si mette in mostra senza pudore, senza vergogna - come documentano le fotografie scattate per le vie di una città della regione - punta dell’iceberg di un problema che ha dimensioni insospettate.

Riusciranno le truppe fresche che il ministero ha pensato di introdurre tra le fila dell’esercito docente a debellare l’errore di ortografia? Si preannuncia una lotta senza quartiere.

[Roberto Calogiuri]

Ecco la nostra galleria fotografica (Foto di Roberto Calogiuri):

  • all'uno
  • aquisti
  • azzeglio
  • pfon
  • sciegliete
  • tabbaccaio
  • tacca

Carso gelato dopo la neve caduta abbondante nel fine settimana. La galleria fotografica

Carso gelato dopo la neve caduta abbondante nel fine settimana. La galleria fotografica

Trieste - Dopo la nevicata dello scorso fine settimana, il sole è tornato a splendere sul capoluogo e sull'altipiano carsico. La neve è però rimasta abbondante nei sentieri e nei boschi del Carso, dove le temperature sotto zero hanno fatto ghacciare laghetti e stagni.

Una nostra collaboratrice ha affrontato i viottoli innevati per una suggestiva passeggiata. L'aria secca e frizzante ha regalato un cielo straordinariamente azzurro e terso. Ci ha inviato queste foto, che vi proponiamo di seguito.



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Capo redattore: Tiziana Melloni
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