All'indomani del gelicidio a Trieste le foto dei magici merletti formati dal ghiaccio sugli alberi
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- Pubblicato Martedì, 26 Marzo 2013 19:13
- Scritto da Stefano Savini
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Trieste - A causa della pioggia e della bora, il capoluogo è stato interessato lunedì 25 marzo da un fenomeno atmosferico tra i più distruttivi per la vegetazione, il gelicidio o vetroghiaccio, ovvero la pioggia che gela a contatto con il suolo, le piante e tutte le superfici esterne.
La stagione inoltrata ha peggiorato il bilancio dei danni alla vegetazione. Molti i rami caduti. Si teme per le gemme degli alberi da frutto e per la viticoltura. Per fortuna il fenomeno è stato di breve durata.
Nella galleria fotografica curata da Stefano Savini, fotografo naturalista triestino, si possono vedere i fantastici merletti creati dal ghiaccio a contatto con gli alberi. Con la speranza che l'agricoltura locale non debba contare troppe perdite.
L'inverno non ci sta e cattura la primavera, alberi e vetri avvolti da una veste di ghiaccio: le nostre foto
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- Pubblicato Lunedì, 25 Marzo 2013 18:12
- Scritto da Tiziana Melloni
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Trieste - Le particolari condizioni metereologiche del capoluogo giuliano hanno dato luogo alla formazione di uno strato di ghiaccio sottile e allo stesso tempo durissimo su tutte le superfici esposte alle intemperie. Tale fenomeno in metereologia è detto "gelicidio" e può causare grossi danni alla vegetazione, oltre a costituire un pericolo per chi si mette per strada.
Il "gelicidio" è un fenomeno atmosferico non raro nel Nord Europa. Secondo "Wikipedia", l'enciclopedia del web, esso si verifica quando a livello del suolo è presente uno strato di aria fredda, con temperatura inferiore a 0 °C, mentre sopra c'è uno strato d'aria più calda che consente la fusione della neve che cade dalle nubi.
Le gocce di pioggia, venendo a contatto con una superficie, congelano all'istante, formando uno strato di ghiaccio trasparente, omogeneo, liscio e molto scivoloso, racchiudendo i rami degli alberi, gli arbusti, gli steli dell’erba, i cavi elettrici all'interno di un involucro assai duro di acqua cristallizzata e trasparente.
Augurando ai lettori di assistere al gelicidio dal divano di casa propria davanti ad una tazza di té bollente, proponiamo alcuni scatti inviati da Monica Visintin, Maddalena e Stefano Savini, Teresa Lamba e Roberto Calogiuri. Se avete altre foto di gelicidio da condividere, mandatecele alla mail Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. ?subject=Gelicidio&body=Inviaci%20le%20tue%20foto!">Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
È il cardinale argentino Bergoglio il 266° Papa, Francesco I. Cronaca e galleria fotografica
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- Pubblicato Giovedì, 14 Marzo 2013 09:57
- Scritto da Tiziana Melloni
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Roma – Il 13 marzo alle 19.05 il fumo bianco ha annunciato alla folla in piazza San Pietro e al mondo che la Chiesa cattolica ha un nuovo papa. Dopo un'attesa di quasi un'ora, il cardinale protodiacono, Jean Louis Tauran, alle 20.12, ha dato il tradizionale annuncio “habemus papam”. Dopo pochi minuti Jorge Mario Bergoglio, 77 anni, gesuita, Arcivescovo di Buenos Aires (Argentina), ora papa col nome di Francesco I, si è affacciato dalla Loggia delle Benedizioni.
“Fratelli e sorelle buonasera” - sono state le sue prime parole dal balcone. - “Voi sapete che il dovere del Conclave è di dare un vescovo a Roma”, ha proseguito. “Sembra che i miei fratelli cardinali siano andati a prenderlo quasi alla fine del mondo, ma siamo qui”. “Vi ringrazio dell’accoglienza”, ha poi detto: “la comunità diocesana di Roma ha il suo nuovo vescovo: grazie!”.
Ecco la galleria fotografica di una giornata storica, iniziata senza particolari aspettative; nel pomeriggio, però, già alle 16 la piazza era gremita di fedeli con striscioni e cartelli in tutte le lingue. Dall'alto del colonnato la vista era impressionante: un tappeto di ombrelli di tutti i colori, che si stendeva fino alla via della Conciliazione.
Il primo pensiero del nuovo Papa è stato per chi lo ha preceduto: “Prima di tutto, vorrei fare una preghiera per il nostro vescovo emerito, Benedetto XVI, preghiamo tutti insieme per lui, perché il Signore lo benedica e la Madonna lo custodisca”.
Poi la recita del Padre Nostro, dell’Ave Maria e del Gloria al Padre, insieme alla piazza. “E adesso incominciamo questo cammino: vescovo e popolo”.
Prima di impartire la benedizione “Urbi et Orbi”, il nuovo Papa ha chiesto ai fedeli una preghiera: “Prima vi chiedo un favore. Prima che il vescovo benedica il popolo, vi chiedo che voi preghiate il Signore perché mi benedica: la preghiera del popolo, chiedendo la benedizione per il suo vescovo. Facciamo in silenzio questa preghiera di voi su di me”. Sulla piazza è sceso un minuto di silenzio, seguito da un applauso.
Dopo la benedizione, Francesco I si è congedato dalla piazza: “Fratelli e sorelle, vi lascio. Grazie tante dell’accoglienza. Pregate per me e a presto” - ha detto, aggiungendo “Domani voglio andare a pregare la Madonna, perché custodisca tutta Roma. Buonanotte e buon riposo”.
In un breve incontro con la stampa dopo l'elezione, padre Federico Lombardi, portavoce vaticano, ha detto che “Probabilmente la meta sarà la basilica di Santa Maria Maggiore” precisando che si tratterà di una visita in forma privata. Lombardi ha rivelato di essere “scioccato per un Papa gesuita”. “È stata una sorpresa che ha manifestato il coraggio dei cardinali, che hanno voluto passare l’oceano per allargare la prospettiva” ha detto. “Il nuovo Papa ha parlato a telefono con il Papa emerito”, ha quindi aggiunto padre Lombardi.
I primi impegni pubblici del Papa sono questi: il 14 marzo, alle 17.00, la Messa nella Cappella Sistina con i cardinali; lunedì alle 11.00, in sala Clementina l’udienza a tutti i cardinali, elettori e non elettori; sabato alle 11.00, in Aula Paolo VI, l’udienza agli operatori della comunicazione; domenica l’Angelus e il 19 la Messa di inizio pontificato.
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