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Last updateLun, 27 Feb 2017 8pm

La fauna del Carso: ricca di specie ma minacciata dall'uomo. Foto di uccelli nei pressi di Monrupino

La fauna del Carso: ricca di specie ma minacciata dall'uomo. Le foto degli uccelli nei pressi di Mon

Trieste - Il Carso triestino e isontino è una zona di grande importanza naturalistica per la nostra regione, sia per la sua particolare geologia che per la flora e la fauna che vi sono presenti. Nonostante il terreno accidentato e la vegetazione fitta, il Carso è fortemente segnato dalla presenza umana. E proprio in questi giorni gli animali dell'altipiano vittime dell'uomo sono al centro delle cronache: in località Basovizza, poco distante dal locale osservatorio astronomico, sono state ritrovate undici carcasse di cinghiali, molto probabilmente morti per avvelenamento.

Tra le altre vittime dell'antropizzazione ci sono anche i piccoli ricci, che spesso finiscono sotto le ruote delle auto mentre attraversano la strada.

Nonostante le minacce e l'inquinamento, la natura si difende e mantiene la sua ricchezza: le specie di uccelli presenti sul Carso, ad esempio, sono quasi 200.

In questa galleria curata dal fotografo naturalista Stefano Savini - che ringraziamo per la cortese disponibilità - un piccolo campionario di pennuti piccoli e grandi, colti dal suo teleobiettivo nei pressi di Monrupino (Ts).

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Il verde, risorsa anticrisi: i visitatori premiano "Ortogiardino" alla fiera di Pordenone. Le foto

Il verde, risorsa anticrisi: i visitatori premiano

Pordenone - Nonostante il cielo grigio e le previsioni pessime per i prossimi giorni, c’è un posto in Friuli Venezia Giulia dove la primavera vive in tutto il suo splendore.

Stiamo parlando di Ortogiardino, Salone della floricoltura, orticoltura e vivaismo in corso alla Fiera di Pordenone fino a  domenica 10 marzo che, giunto al giro di boa infrasettimanale, promette di mantenere anche con questa 34ª edizione il successo che ha portato questo evento a diventare la più importante manifestazione dedicata al giardinaggio di tutto il Nordest.

Il numeroso pubblico registrato nei primi giorni di manifestazione (si punta a confermare i 70.000 ingressi della scorsa edizione) e la soddisfazione degli espositori è un segnale in controtendenza rispetto al difficile momento economico che il nostro paese sta attraversando.

Ecco una piccola galleria fotografica che testimonia il successo dell'esposizione.

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“La cura del giardino e dell’orto è un’attitudine molto radicata nelle famiglie friulane e venete a cui anche in periodo di crisi nessuno intende rinunciare – dice Maurizio Toffoli, vivaista – ora però le richieste si orientano verso piante più robuste, facili da mantenere e che richiedono poca manutenzione,  le più indicate per questo sono le piante autoctone tipiche di questo territorio: gelsi, carpini, alberi da frutto”.

“In un periodo di crisi come questo le famiglie riscoprono l’orto - spiega Claudia Pavoni, agronoma – ecco quindi che anche in terrazzo o in piccoli appezzamenti di verde le zucchine si alternano alle violette e alle camelie e le piante aromatiche, belle e profumate come quelle ornamentali ma meno care e più utili compaiono sempre più spesso su terrazzi e davanzali”.

C’è chi ha veramente poco spazio a disposizione per il giardinaggio o addirittura nessun terreno ma non intende rinunciare al verde e ai fiori. Si rivolgono proprio a loro i tanti vivaisti che in fiera propongono la parete vegetale: una tecnica che permette di posizionare i vasi uno sopra all’alto lasciando comunque spazio per le piantine che possono crescere ed essere annaffiate in tutta sicurezza. C’è chi ci mette fiori, piante rampicanti ma anche erbe officinali o i sapori dell’orto.

Il giardino dal titolo "Hortogonale" dell’architetto Paolo Zuliani utilizza la parete vegetale per ricreare un ricordo infantile: “il muro ricoperto di edere scavalcato da un bambino per cercare canne di bambù per andare a pesca, un muro che protegge dal rumore della strada e dal “fuori”.  

“Colore, old style e riciclo”, sono le parole d’ordine all’interno del Giardino dei desideri, la mostra mercato che raccoglie le ultime tendenze nell’ambito dell’arredo da esterni e delle decorazioni in corso al padiglione 9 di Ortogiardino.

“Il vintage è quello più di moda – questo il parere di Lucia Minotto, organizzatrice di questo evento - in giardino va molto anche il British style con il ferro battuto per cancelli e corrimano lavorati a ricciolo e dipinti di bianco, le gabbie da uccelli trasformate in fioriere. E poi tanto colore nei tessuti per la casa, nelle tende, tovaglie: fiori e geometrie che richiamano la natura”.

Quanti oggetti che non ci servono più ma hanno per noi un valore affettivo, rappresentano un ricordo? Il riciclo creativo, creativo ed economico, proposto in vari stand consiste nel riutilizzare oggetti vecchi dando loro una nuova funzione, in una parola "green decor". Un esempio direttamente da Ortogiardino? Vecchie finestre diventano una serra, una botte si trasforma in un vaso di fiori, un tronco in una panchina.  

Nel giardino domestico a basso costo progettato dall’architetto Silvia de Anna e ispirato alla storia di Alice nel Paese delle Meraviglie troviamo ancora altre idee per il riutilizzo di rocchetti di filo da saldatura che diventano pareti divisorie avvolte da piante verdi, una carriola diventa una poltrona, secchi da muratore diventano porta vasi, una vecchia scala diventa una consolle.  
 
Ortogiardino continua alla Fiera di Pordenone fino a domenica 10 marzo, da lunedì a venerdì, dalle 14.30 alle 19.30, sabato e domenica dalle 9.30 alle 19.30.

Appuntamento planetario con “One billion rising” per danzare contro la violenza. Le foto

Appuntamento planetario con “One billion rising” per danzare contro la violenza. Le foto

Trieste – A rendere per una volta diversa la più commerciale fra le feste, come quella di San Valentino, è stato l’appuntamento planetario che si sono date donne e non solo, con il Flash Mob per manifestare contro la violenza sulle donne. Un modo per contro-celebrare un gesto che è tutto il contrario dell’amore, come quello che è un atto di violenza sulle donne, proprio nella giornata ad esso dedicato.

A non far eccezione è stata Piazza Unità d’Italia, dove donne e uomini uniti in una danza dal nome “One billion rising” ha offerto a tutti la possibilità di ballare sulle note dell’inno “Break the chain”, nel comune intento di denunciare che “un miliardo di donne violate sia un’atrocità e per testimoniare che un “un miliardo di donne che danzano è una rivoluzione”.

A riprendere in mano la situazione, sono ancora una volta le donne, come la storia insegna, spesso o a volte rimaste sole nel portare aventi battaglie di coscienza, di impegno e perché no d’emancipazione. Qui però si tratta di riuscire a risvegliare una coscienza comune in cui tutti gli esseri umani possano godere di diritti comuni e di indiscutibile civismo. Dirlo con una danza è un bel modo per continuare.

Ecco le foto, scattate da Grazia D'Aprile, che ringraziamo:

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Direttore: Maurizio Pertegato
Capo redattore: Tiziana Melloni
Redazione di Trieste: Serenella Dorigo
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