Il nemico più subdolo di insegnanti, alunni e semplici cittadini: l'ortografia
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- Pubblicato Venerdì, 14 Dicembre 2012 22:53
- Scritto da Roberto Calogiuri
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Trieste - Mancano pochi giorni al concorsone. Quello che - tra mille polemiche, dubbi, critiche e incertezze - dovrebbe immettere in ruolo 11.542 insegnanti, più dei soldati della guardia scelta del Grande Re persiano. I candidati sono 321.210, un po’ più numerosi dei francesi nella Grande Armata napoleonica.
Di questi, 161mila sono i precari, come nella prima ondata dello sbarco in Normandia. Si faranno avanti a orde di 25.000 alla volta, ossia con quanti soldati Annibale valicò le Alpi. E hanno tutte le età, dai neolaureati fino ai veterani ultra cinquantacinquenni, come nella legione romana.
Numeri da strategia bellica di ampia scala, di quella che ha fatto la storia. Eppure il 17 e 18 dicembre, l’esercito che si sottoporrà alla prova preselettiva non ha intenzioni combattive: almeno non così scoperte. Nessun Napoleone li guida, non hanno condottieri, anche se sono impegnati in battaglie quotidiane. Battaglie che durano da quattordici anni, ossia da quando fu bandito l’ultimo concorso che avrebbe avverato il sogno del posto fisso.
Finora il nemico è stato il pendolarismo estremo, l’incertezza delle supplenze, l’instabilità esistenziale del precariato, lo stress da cambio di studenti e colleghi ogni anno… Per 11.542 fortunati le cose cambieranno e cambierà anche l’antagonista con cui misurarsi quotidianamente. Una volta entrati tra gli effettivi, il nemico da debellare sarà uno e uno solo.
Un nemico subdolo, latente, che sembra ritirarsi, si imbosca, si occulta per anni e spunta fuori all’improvviso e fa accapponare la pelle ai correttori dei test d’ingresso universitari, scandalizza i docenti nei vari atenei e fa indignare l’opinione pubblica che se la prende con la scuola.
Il nemico tanto temuto è l’ortografia. E per capire quanto sia diffuso e annidato nei luoghi più impensabili, è sufficiente guardare le vetrine dei negozi dove si mette in mostra senza pudore, senza vergogna - come documentano le fotografie scattate per le vie di una città della regione - punta dell’iceberg di un problema che ha dimensioni insospettate.
Riusciranno le truppe fresche che il ministero ha pensato di introdurre tra le fila dell’esercito docente a debellare l’errore di ortografia? Si preannuncia una lotta senza quartiere.
[Roberto Calogiuri]
Ecco la nostra galleria fotografica (Foto di Roberto Calogiuri):