La Barcolana che non fa rumore: oltre la festa, iniziative sociali e umanitarie. La fotogallery
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- Pubblicato Giovedì, 17 Ottobre 2013 10:12
- Scritto da Annamaria Castellan
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Trieste - La bellezza dello sport della vela è che non fa rumore. Il respiro che si sente è quello di chi vive la vela con passione. E di chi attraverso la vela desidera portare un messaggio di speranza.
La Barcolana ed il suo popolo di velisti ed appassionati di vela portano scompiglio e animano di colori, profumi e suoni Trieste ed i suoi cittadini. Arrivano da terra ma principalmente dal mare con mille e più imbarcazioni.
Nei giorni che precedono la regata è emozionante vedere il golfo punteggiarsi lentamente di bianco, presenze che approdano lungo le rive della città, formando grumi di barche di diverse dimensioni, legate saldamente assieme.
Per uno o due giorni esse fungono da dimore ma anche da passerelle per raggiungere le imbarcazioni più lontane da riva.
Anche la Barcolana del 2013 è scivolata veloce e con talmente tante iniziative che non è stato possibile seguirle tutte. L’attrattiva di questa festa del mare è che coinvolge sia i tecnici dello sport della vela, mettendo in competizione i migliori skipper al mondo, sempre pronti a raccogliere la sfida di una regata così peculiare.
Giusto per citare qualche nome noto: Vasco Vascotto, Francesco De Angelis, Mauro Pelaschier, Mitija Kosmina, Jochen Schümann, Roberto Bertocchi. Come divinità marine fiutano il vento e manovrano, coadiuvati da nugoli di specialisti in discipline nautiche, dei giganti tecnologici tra mille altre imbarcazioni che sembrano briciole al loro cospetto. Tuttavia anch’esse, e, con pari dignità, sono condotte da impavidi capitani che conservano nel tempo lo spirito originale della Barcolana e che in molti casi sostengono iniziative sociali ed umanitarie.
Lo spirito della festa in mare e tra le banchine, all’insegna dell’allegria e del buon cibo dove la competizione si risolve il lunedì successivo alla regata sfogliando le classifiche e magari constatando con soddisfazione di essere arrivati prima dell’amico, vicino di barca.
Quest’anno la Barcolana ha contato ben 1657 equipaggi in mare; tra questi alcuni equipaggi femminili degni di nota per il loro coraggio e determinazione.
Il team rosa più agguerrito è stato quello de Le Stelle Olimpiche che, per l’occasione, hanno sposato la causa della LILT (Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori) regatando per la campagna di prevenzione contro i tumori al seno “Nastro Rosa” 2013.
Portabandiera di questa campagna è stata Annalisa Minetti che con Martina Caironi e Marzia Caravelli sono le nuove componenti dell’equipaggio rosa, formato da atlete olimpiche e olimpioniche provenienti da varie discipline.
Alla causa della LILT ha contribuito anche il pittore Paolo Cervi Kervischer che ha realizzato la vela d’autore per il Powerace Team Poison.
A terra, invece, un’altra iniziativa degna di nota: “Sailors for Haiti”, ideata da Davide Besana e Mauro Pelaschier. I due skipper hanno raccolto 800 capi di abbigliamento con cui famosi velisti, indossandoli, hanno scritto pagine della storia della vela.
I capi erano in vendita presso l’infopoint del villaggio Barcolana ed il ricavato è andato alla Fondazione Francesca Rava NPH Onlus che sostiene l’ospedale pediatrico NPH Saint Damien nella poverissima Haiti, dove ogni anno vengono assistiti 80.000 bambini.
Alla vigilia della regata l’iniziativa è stata presentata sul palco della gremita Piazza Unità d’Italia da Andrea Pellizzari protagonista assieme a 15 bambini orfani, a causa del terremoto haitiano, di un bellissimo video dal titolo “The man with the mac”.
Dopo l’intervento di Andrea Pellizzari, sullo stesso palco ha brillato una stella che ha regalato ai presenti un concerto indimenticabile. Malika Hayane ha dato l’ideale “la” alla regata con note calde e suadenti.
La mattina successiva, mentre la moltitudine di vele si apprestavano a raggiungere la linea di partenza, d’incanto le nubi cariche di pioggia, che hanno connotato tutta la settimana, si sono diradate facendo spazio al sole che ha illuminato uno spettacolo unico al mondo, da vedere almeno una volta nella vita. Per la cronaca lo scafo vincitore è Esimit Europa 2, secondo TP52 Aniene e terzo Tuttatrieste.
Servizio e foto per gentile concessione di Annamaria Castellan - tutti i diritti riservati
Prevenzione degli incendi: bambini pompieri per un giorno assieme ai Vigili del Fuoco. Le foto
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- Pubblicato Domenica, 06 Ottobre 2013 16:13
- Scritto da Redazione Ilfriuliveneziagiulia
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Trieste - "Pompieropoli" è una manifestazione organizzata dal corpo dei Vigili del Fuoco, destinata ai bambini dai 3 ai 12 anni circa. Consiste in un percorso di educazione attraverso il gioco.
Lo scopo di "Pompieropoli" è quello di far conoscere le attività dei Vigili del Fuoco e di sensibilizzare i cittadini sull'importanza della prevenzione degli incendi.
Dopo un'estate che ha visto la nostra Regione devastata dagli incendi boschivi, l'appuntamento con "Pompieropoli" svoltosi nei giorni scorsi a Muggia (TS) è stato particolarmente importante.
Nelle diverse postazioni, che i bambini hanno raggiunto una ad una, i giovanissimi "pompieri" hanno affrontato esercizi che simulano alcuni momenti dell’attività dei Vigili del Fuoco.
Prima di iniziare, i bambini sono stati equipaggiati con una pettorina ed un elmetto in tutto simile a quello usato dai Vigili del Fuoco. Durante tutto il percorso ogni bambino era accompagnato da un Vigile che lo assisteva passo per passo.
Ecco allora la pertica, il recupero di un animale (di peluche) in cima a un albero e infine lo spegnimento di fiamme "vere" in una vasca.
Di seguito proponiamo alcune immagini, scattate dal nostro reporter Stefano Savini, della manifestazione, che ha visto protagonisti bimbi delle materne e delle elementari.
Credits: Stefano Savini; licenza Creative Commons: uso non commerciale, citare la fonte
A Trieste Next la regione in veste innovativa. Bolzonello: più dialogo ricerca-impresa. Le foto
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- Pubblicato Domenica, 29 Settembre 2013 15:14
- Scritto da Redazione Ilfriuliveneziagiulia
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Trieste - Bilancio positivo per la manifestazione "Trieste Next - WaterWise", in questa sua seconda edizione dedicata all'acqua, che si è svolta nel capoluogo dal 27 al 29 settembre.
Conferenze, dibattiti e dimostrazioni per le scuole hanno animato la tre giorni triestina dedicata alla divulgazione della scienza e della tecnologia.
Tra le molte novità presentate nel corso della manifestazione, di particolare rilievo la “Green Boat”, un prototipo di imbarcazione da diporto eco-compatibile frutto di un progetto di ricerca industriale realizzato completamente in Friuli Venezia Giulia e co-finanziato dalla Regione con fondi comunitari FESR-Fondo Europeo di Sviluppo Regionale.
Il progetto Green Boat Design promuove la riduzione dell’impatto ambientale e del consumo energetico durante ciascuna delle tre fasi della vita di un’imbarcazione: la costruzione, l’esercizio e il disarmo.
Un risultato importante, purché non resti un caso isolato. Come ha affermato il vicepresidente Sergio Bolzonello, intervenendo a Trieste Next, occorre "un'innovazione più spinta dal mondo dell'impresa che ha bisogno di una svolta reale, ponendo anche l'accento sulla mancanza di dialogo tra impresa e ricerca, "due mondi che dobbiamo riuscire a mettere in contatto se vogliamo garantire efficacia alle rispettive azioni".
"Il sistema - ha affermato ancora il vicepresidente - non ha ancora toccato il fondo perché manca un'ulteriore presa di coscienza complessiva. Trieste, ad esempio, ha indubbiamente la maggiore concentrazione italiana e forse europea di ricercatori ma, purtroppo, alla prova dei fatti ci rendiamo conto che questi numeri non corrispondono ad un prodotto finale parimenti competitivo".
"Ecco perché - ha aggiunto - soprattutto a fronte dell'utilizzo di denaro pubblico destinato all'innovazione, serve maggiore evidenza del risultato".
Nella fotogallery curata dal nostro fotoreporter Stefano Savini le immagini dell'innovativa imbarcazione e alcuni scatti dagli stand di Trieste Next:
(Credits: Stefano Savini. Licenza Creative Commons: uso non commerciale, citare la fonte).
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