Don Mario Vatta, fondatore della comunità di San Martino al Campo di Trieste, festeggia il 50° di sacerdozio. Le foto
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- Pubblicato Domenica, 30 Giugno 2013 17:54
- Scritto da Stefano Savini
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Trieste - La voce rotta dall'emozione nel ricordare quello che monsignor Santin 50 anni fa in questa stessa chiesa, quella del popolare quartiere di Roiano, gli aveva detto: "ricordatevi di amare".
Don Mario Vatta, fondatore della Comunità di San Martino al Campo di Trieste, fu ordinato sacerdote nel 1963 presso la chiesa dei Santi Ermacora e Fortunato dall'allora vescovo di Trieste Antonio Santin. Il 29 giugno ha festeggiato la ricorrenza.
E quelle parole in questi 50 anni Don Mario sì che se le è ricordate.
Anzi ha fatto di più, ha aperto le porte al disagio sociale, quello scomodo, quello che allora si definiva spacciato, irreparabile, senza nessuna possibilità di recupero.
La strada è stata dura e in salita. "Mario" non ha niente altro che un pugno di amici e il suo sax, e tanta voglia di seguire l'esempio di Gesù.
Bussa alle porte come San Francesco, non per il pane, ma per qualcosa di altrettanto vitale: combatte per la dignità di persone che hanno diritto di essere al mondo, di avere dei diritti anche se la vita gli è girata contro e l'ingiustizia è lì pronta a colpirli senza pietà.
E' un mondo che "puzza",ma anche là, per don Mario, c'è Dio immerso nella sofferenza di sbagli umani che cercano aiuto in un sistema di cose che macina l'uomo come olive.
Quattro muri ridipinti in via Rota cominciarono a scaldare qualche disperso, e c'è sempre qualcuno che tornerà a disperdersi appena fuori.
La croce adesso sì che pesa, eccome se pesa, non basta una casa per risolvere la piaga della fame e con uno dei primi "ospiti", Germano, morto fra le braccia, Mario capisce che deve andare oltre, bussare ancora di più e lasciar perdere il sax per cercare lavoro.
Perché se non hai lavoro non hai casa e nemmeno la vita e così quattro soci fanno più danni che altro, ma intanto vivono e quelle parole, diventate seme, mettono radici nella terra a Trieste fino a diventare una struttura solida in grado di affrontare con forza il mondo.
I pochi amici ora sono tanti e pronti ad affiancare don Mario nel far crescere quella piantina chiamata amore. Mi permetto queste parole perché conosco direttamente Don Mario Vatta e ho assistito al suo cammino, partecipando ai "suoi" disegni in una strada che lentamente fa intravedere, nonostante le forti crisi del mondo, una speranza, che dia alle persone serenità e pace e spazio per tutti.
Di seguito la galleria fotografica della ricorrenza
Stefano Savini
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