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Last updateLun, 27 Feb 2017 8pm

Star bene

Aprire un'impresa in Friuli Venezia Giulia: perché è il momento buono

Aprire un'impresa in Friuli Venezia Giulia: perché è il momento buono

Pordenone - Si fanno sempre più insistenti i segnali di una ripresa dopo la crisi iniziata nel 2008 ha travolto l'economia e il tessuto imprenditoriale italiano, che si è sempre basato sulle piccole e medie imprese.


Anche se sono flebili spiragli e a macchia di leopardo, tra le regioni che stanno dando un segno di vera speranza per un futuro migliore c'è il Friuli.


La forza di questa regione che più volte si è trovata a rialzarsi dopo gravi danni, non ultimo quelli del terremoto, sta nell'unione e nella condivisione di valori sani come quello della collaborazione.


Si tratta in particolare di un evento che è stato accolto con grande ottimismo in tutto il Nord ed è la nascita di un sito internet, che ha visto la luce lo scorso 27 ottobre e che ha raggruppato sotto il nome di "Nordest Economia" tutte le regioni che ne fanno parte e che possono leggere l'omonimo giornale.


Un secondo passo importante sarà quello dell'uscita di un inserto scritto a "quattro mani" dalle testate giornalistiche di Friuli e Veneto che fanno capo all'Espresso e che hanno dedicato diverse pagine sempre all'argomento economia in questa parte del Paese. 


L'inserto di 24 pagine sarà allegato al giornale "Il Messaggero Veneto" e conterrà dati, statistiche, tendenze per descrivere cosa accade nel territorio, che finalmente dimostra un nuovo slancio.
Un modo quindi per parlare dei progressi di questa parte d'Italia, volano da sempre dell'economia nazionale, che vuole condividere con tutti gli abitanti buone notizie, che possano anche incoraggiare verso nuovi investimenti e nuove realtà imprenditoriali.



Aprire nuove imprese in Friuli


Se è vero che il Friuli si sta lasciando la recessione alle spalle, allora è arrivato il momento di ripartire con l'apertura di nuove imprese, anche sulla scia dell'ottimismo trasmesso dall'unione di testate giornalistiche locali storiche, come "Il piccolo" di Trieste o "Il corriere delle Alpi" di Belluno.


Offrono infatti l'opportunità di venire a conoscenza di altre realtà che, seppur locali, rappresentano una cassa di risonanza e una vetrina che può mettere in contatto proprio i nuovi imprenditori, le nuove idee e la voglia di fare. 


E' l'identità comune che può portare frutti importanti proprio in vista della ripresa, con la speranza che anche la politica possa dare una mano a gente che da sempre svolge il proprio lavoro con grande affezione e passione.



I prestiti per le nuove imprese


Aprire una nuova impresa o portare capitali freschi all'interno di una realtà che ha nuove ambizioni è possibile grazie ai prestiti bancari o attraverso le finanziarie, che mai come oggi sono di nuovo disponibili a concedere prestiti.


Basta collegarsi a uno dei siti che mettono insieme tutti i mutui per verificare quali sono quelli che possono adattarsi alle proprie esigenze e richiedere contestualmente un preventivo.


Le banche che offrono mutui online, come quello di Hellobank, sono molte. Bisogna cercare sempre il mutuo adatto alle nostre esigenze. Infatti è importante notare che alcune banche offrono mutui più flessibili e convenienti riguardo all'applicazione dei tassi di interessi e il tempi di ammortamento del prestito.


La risposta riguardo alla richiesta di un preventivo viene data al massimo entro 48 ore, e se viene accettata i tempi sono brevi anche riguardo all'accredito sul proprio conto corrente.


E' quindi possibile realizzare i propri sogni per avviare una realtà imprenditoriale e pianificare il proprio futuro lavorativo in modo indipendente e con sicuri vantaggi.

Simonit&Sirch Preparatori d'Uva chiamati a Château Latour e Moët&Chandon

Marco Simonit_Chateau Latour

Dopo Château d'Yquem, altre prestigiose Maisons francesi richiedono la consulenza del gruppo guidato da Marco Simonit

Simonit&Sirch Preparatori d'Uva a Château Latour e da Moët&Chandon. Dopo Château d'Yquem (il bianco più prezioso al mondo, leggendario Sauternes, unico vino in assoluto ad avere la qualifica di Premier Cru Supérieur), Marco Simonit e il suo gruppo di specialisti sono stati chiamati per salvaguardare la salute dei vigneti di altre due mitiche Maisons francesi: Château Latour, Premier Gran Cru Classé, uno dei più prestigiosi e preziosi vini al mondo (una bottiglia da 6 litri del 1961 è stata battuta all'asta da Christie's per 135.000 £) e Moët&Chandon, la casa di Champagne più glamour e conosciuta al mondo.

Château Latour è per i Bordeaux quello che Chateau d'Yquem è per i Sauternes: la perfezione, il modello verso cui tendere. Si trova in una delle più gloriose denominazioni della zona del Médoc, ovvero il Pauillac AOC: la sua storia ha origine verso il 1670 circa, anche se la coltivazione della vite attorno alla torre di vedetta da cui prende il nome, costruita dagli inglesi nel XIV secolo, risale probabilmente ancor più indietro nel tempo. La fama dello Chateau Latour crebbe esponenzialmente nel 1700 con le esportazioni in Inghilterra e il successo presso la corte reale. Attualmente è di proprietà del finanziere Francois Pinault. Moët & Chandon, da parte sua, ha una lunga tradizione fatta di conquiste, primati e innovazioni pionieristiche e leggendarie, che l’hanno resa sinonimo del più amato Champagne al mondo. Fondata nel 1743, la maison di Epernay possiede oggi oltre circa 1200 ettari di vigneti e produce annualmente oltre 32 milioni di bottiglie di Champagne. Fa parte del Gruppo LVMH, leader mondiale nel Lusso.

Queste cantine da mito - come pure gli altri Châteaux e i colossi francesi del vino di qualità quali Roederer di cui sono consulenti da tempo i Preparatori d’Uva - hanno l'esigenza di salvaguardare il loro patrimonio più prezioso, ovvero i vigneti minacciati da deperimento e mortalità precoce dovuti alle malattie del legno.

“Nella zona di Bordeaux – racconta Marco Simonit- il deperimento dei vigneti è un problema endemico, gravissimo, che falcidia oltre il 10% delle piante di Cabernet Sauvignon all’anno. Non avendo cure efficaci contro le malattie del legno (mal d’esca ed altre), Château Latour ha deciso di puntare deciso sulla prevenzione e ci ha chiamati come consulenti, dal momento che il Metodo Simonit&Sirch (che abbiamo messo a punto in anni di lavoro e sperimentazione) è volto rendere le viti meno vulnerabili, con una struttura legnosa più integra ed efficiente, grazie a una potatura mirata che riduce l’impatto devastante che hanno i tagli sul sistema linfatico delle piante. Abbiamo studiato il loro tradizionale modo di allevamento del Cabernet Sauvignon (Guyot del Médoc), abbiamo cercato di capirne i punti deboli e quindi abbiamo individuato tecniche di potatura meno invasive che lo stanno evolvendo, pur nel rispetto della tradizione. Il tutto, ovviamente, viene condiviso con la direzione e i tecnici dell’azienda. Lavoriamo soprattutto sui vigneti giovani e su quelli adulti non compromessi e formiamo le squadre dei potatori. La prospettiva è che in 5 anni si codifichi un sistema di potatura innovativo, che stiamo studiando specificatamente per Château Latour. Valuteremo via via con loro le eventuali modifiche da effettuare, sempre nel rispetto della tradizione.”

La medesima filosofia viene applicata dai Preparatori d’Uva anche nei vigneti di Moët&Chandon, dove stanno studiando delle tecniche di potatura che evolvano quelle tradizionali dello Champagne (il Sistema Chablis per il Chardonnay e il Cordone speronato dello Champagne per il Pinot Nero) con l’obiettivo di allungare la vita dei vigneti, che – con il 4/5 per cento di mortalità- sono meno vulnerabili di quelli di Bordeaux. “Avere delle piante più longeve possibile è infatti un’esigenza prioritaria per le grandi Maisons, dato che garantisce la continuità qualitativa e la riconoscibilità dei loro vini- spiega Marco Simonit - Abbiamo iniziato a lavorare da Moët & Chandon nel 2013 in tre aree: Valle della Marna, Montagna di Reims, Côte de Blanc.”

• Altre prestigiose consulenze in Francia e in Italia
In Francia altre 7 importanti e conosciute Maisons si sono affidate quest’anno ai Preparatori d’Uva per la formazione e il tutoraggio dei propri potatori: il Premier Grand Cru Classé Château Ausone, i Grand Cru Classé Château Pape Clement, Château Carbonnieux, Château Yon-Figeac, Château de Fieuzal, il Second Grand Cru Classé Château Rauzan-Gassies, il Quatrieme Grand Cru Classé Château Marquis de Terme. Si vanno ad aggiungere alle 17 che il gruppo già segue fra Bordeaux, Champagne e Provenza.

In Italia e all’estero, sono oltre 130 le aziende che hanno come consulente questo dinamico gruppo, unico nel suo genere a livello internazionale, accreditato con università e istituti di ricerca italiani e stranieri. Fra le new entry italiane, cantine prestigiose quali Allegrini, Anselmi, Nino Franco e i gruppi Zonin (compresa l’azienda in Virginia) e Colle Massari.

Informazioni - Preparatori d’Uva
www.preparatoriuva.it - Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. - Tel. +39 0432.752417 

In Friuli Venezia Giulia le università con più iscritti sono online: record di lauree brevi a distanza

In Friuli Venezia Giulia le università con più iscritti sono online: record di lauree brevi a distan

FVG - L’università italiana si rifà il trucco. L'evoluzione e la grande diffusione di internet e dei dispositivi elettronici ha fatto si che anche il mondo accademico sia riuscito a trarne giovamento.

Come? Semplice, attraverso le facoltà telematiche che hanno rivoluzionato il modo di concepire il sistema universitario, una realtà piuttuosto statica e cristallizzata a livello istituzionale.

Uno degli esempi più eclatanti del cambiamento in corso d'opera riguarda il Friuli Venezia Giulia: nella regione del Nord Italia infatti il numero di iscritti agli atenei online ha superato quello di immatricolazioni presso le facoltà tradizionali. Un sorpasso storico, che testimonia la bontà dell'insegnamento a distanza e la sua grande convenienza sotto tanti punti di vista.

Sul territorio nazionale esistono diverse possibilità di conseguire una laurea triennale, una specialistica o un master aiutandosi solamente con l'utilizzo di un personal computer o un tablet dal quale seguire le lezioni in streaming.

Basti pensare alle lauree brevi di Unicusano, l'università digitale che negli ultimi anni ha riscosso maggior successo grazie anche alla vasta offerta didattica messa a disposizione degli studenti.

I motivi per scegliere di frequentare un corso online sono molteplici, anche se possono essere ricondotti ad un risparmio di tempo e denaro notevole oltre ad una gran quantità di servizi offerti. Sono migliaia le persone che hanno ripreso a studiare dopo aver abbandonato il percorso universitario per impegni familiari o lavorativi, alle quali si sommano altrettanti giovani che hanno preferito sposare il futuro affidandosi alle nuove tecnologie.

Studenti che magari non avrebbero avuto l'opportunità di scegliere la facoltà preferita perché impossibilitati a sostenere le spese logistiche o di alloggio in una città diversa da quella di residenza. Un fenomeno che in una regione come il Friuli Venezia Giulia, dalla quali tanti giovani scelgono di allontanarsi compiendo sacrifici enormi per andare a studiare nelle grandi città presso le università più prestigiose, è più accentuato che in altri contesti.

Ma non solo, perché vi sono semplicemente tantissimi ragazzi che non vogliono rinunciare alla libertà negli anni migliori della giovinezza ma che hanno comunque intenzione di costruirsi un futuro su basi solide. Insomma, tanti volti, tante storie diverse accomunate dall'ambizione di raggiungere un obiettivo comune: la laurea.

In ultima analisi non bisogna dimenticare che studiare online è una scelta assolutamente 'green', dato che il materiale didattico viene interamente fornito in formato digitale, risparmiando tonnellate di carta ogni anno. Un modo nuovo, affascinante ed eco-sostenibile di conseguire il proprio titolo di studio e crearsi un'avvenire.

 

 

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Direttore: Maurizio Pertegato
Capo redattore: Tiziana Melloni
Redazione di Trieste: Serenella Dorigo
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