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Last updateLun, 27 Feb 2017 8pm

Star bene

Da Palermo a Trieste la passione per la ceramica non conosce confini: l'atelier De Simone

Da Palermo a Trieste la passione per la ceramica non conosce confini: l'atelier De Simone

Trieste - Mamma, figlia e nipote investono nella loro attività non solo con l’intento puramente commerciale, ma motivate dalla loro passione per le cose belle e da questo è nato il prestigioso negozio di Ceramiche De Simone, dedicato non solo alla vendita, ma ad un tipo di clientela che ha voglia di rinnovarsi e di giocare al buon gusto.

Maddalena Quadranti, titolare del negozio, ha sfidato il mercato triestino, credendo e investendo nelle ceramiche De Simone. L’abbiamo intervistata, per capire da dove è nata questa passione e la voglia di rischiare.

Com’è nata l’idea di aprire questo tipo di attività commerciale?
L’amore per De Simone nasce con i primi anni della mia adolescenza, quasi quarant’anni fa, ed è figlio dell’amore di mia madre per De Simone. A Trieste c’era una magnifica bottega di ceramica che si chiamava “La Gorgona” e teneva alcune fra le più importanti firme di ceramica italiana, fra cui De Simone.

Lì mi sono innamorata delle sue magnifiche ceramiche, pur non conoscendo la sua formazione, gli influssi stilistici e non sapendo chi fosse. All’epoca mi colpì la freschezza e l’attualità dei disegni, ed anche gli smalti lucidissimi, originali, che davano risalto ad ogni pezzo.

È stato un amore che ho rincorso quasi casualmente tutta la vita, comprando le sue cose in giro per l’Italia. Ma, anche, un amore perduto.  A Trieste “La Gorgona” chiude e riapre solo come laboratorio di restauro e non più come vendita al dettaglio, anche perché negli anni non era più facile trovare le ceramiche De Simone.

Le proprietarie


Quindi un amore perduto e ritrovato?
Direi di sì, mai dimenticato e per fortuna ritrovato.

L’incipit della vostra attività è stato una spinta affettiva ed emotiva, e non speculativa certamente. Vuole raccontarci?
È stata affettiva certamente. Da molti anni volevo realizzare la mia cucina con le piastrelle De Simone, ma non riuscivo mai a trovare l' assortimento che desideravo. Sono andata a Palermo, in occasione di un viaggio cercandole e non trovandole mi sono arresa, ordinando alla fine la cucina con altre rifiniture.

Ma poco prima dell’inizio dei lavori - in fondo non mi ero arresa, anche per la testardaggine che mi caratterizza - ho ricercato online il sito di De Simone e mi si apre un mondo. Navigo e scrivo all’indirizzo mail che trovo e da subito ne nasce un grande feeling con la persona con cui m’interfaccio, così siamo passati alla telefonata e siccome i tempi erano molto stretti per l’avvio dei lavori, il titolare Giorgio Vanadia è venuto di persona a Trieste a consegnarmi il materiale direttamente e da lì è nata la nostra amicizia e la profonda stima.

Dall’amicizia al negozio il passo è breve, o sbaglio?
Esattamente, proprio così. Giorgio e la moglie, una coppia giovane, non erano mai stati a Trieste per cui con l’occasione di visitarla ci siamo incontrati, ed è stato lui a propormi e a chiedermi se volessi aprire un punto De Simone. Senza pensarci tanto e armata di quel giusto coraggio, oltre che dal desiderio di coronare una mia antica passione, trovato in mio marito un alleato, ho sposato  immediatamente l’idea. È stato più difficile trovare fisicamente il negozio in locazione, che decidere di intraprendere questa avventura.

Il vostro negozio è in pieno centro, esattamente nella rinnovata Galleria Protti. Vuole fare qualche bilancio su come sta andando,
in un momento non facile economicamente?Il negozio
Devo dire che l'accolgienza è stata calorosa, le persone adulte lo ricordano con piacere ed essendo esclusivisti in regione, abbiamo una bella clientela. C’è solo un altro negozio esclusivista a Torino. Abbiamo aperto a fine novembre 2012 e a Natale è stata subito una festa.

Invece i giovani, che non lo conoscevano, comprano perché, come me da giovane, lo hanno trovato attuale, fresco, solare, e lo hanno acquistato.

Forse esagerando, oserei dire che questo suo rapporto passionale con le ceramiche è anche un rapporto esistenziale, nel senso che coinvolgendo la sua famiglia nell’attività commerciale, da sua figlia a sua nipote, c’è stata quasi una contaminazione familiare, è d’accordo?
Direi proprio di sì. Sono stata particolarmente virulenta, le ho trascinate. Mia nipote Beatrice non lo conosceva assolutamente e quando le ho fatto la proposta era un po’ scettica, ma l’ho vista accendersi quando ha aperto i primi scatoloni di merce ed è stata anche lei contaminata. Ed ora, quasi un anno dopo, hanno assorbito tutto il bagaglio culturale che potevo trasmettere su De Simone, ed anche la competenza rispetto ad articoli che si possono personalizzare, sanno conseguentemente orientare il cliente alla scelta del prodotto.

Il laboratorio artigianale si trova nel quartiere Brancaccio di Palermo, dove sono andata più volte per vederli lavorare.
Possiamo personalizzare il prodotto per il cliente, con richieste specifiche quali il nome o una data da ricordare.  Non esiste in verità un catalogo, ma i disegni sono rimasti inalterati nei servizi di piatti e non solo, da oltre 50 anni. Si possono ritrovare le stesse forme originali con gli stessi colori. A garantire l’autenticità del manufatto De Simone è la continuità operativa di tutto il know how produttivo e dello staff artistico.

Aver coinvolto dei giovani nel vostro settore aiuta a dare vivacità ed energia all’attività. Cosa ne pensa?
Certo. C’è da dire che sono una supporter di questa generazione che è entusiasta, ed è disposta a lavorare tanto e in condizioni non sempre facili. La mia generazione è stata fortunata da questo punto di vista, per cui dobbiamo cercare di regalare se non tempi migliori, tanto entusiasmo ed un’opportunità in più.

I vostri prodotti sono raffinati, ricercati, è quasi un voler educare la nuova clientela al gusto. Dei vostri prodotti si viene colpiti sbirciando nella vetrina, poi uno entra e chiede a volte timidamente e chi c’è dietro il banco accoglie il cliente. So, per quello che vi conosco, che non vi limitate a proporre l’oggetto ma…
Vorrei focalizzare l’attenzione su due cose principali. La prima è che il prodotto che vendiamo è un prodotto interamente realizzato in Italia, non è delocalizzato, perciò tutto quello che viene venduto viene realizzato a Palermo da maestri ceramisti e tornitori e viene distribuito alla grande distribuzione avendo sempre cura di ogni singolo oggetto.

Inoltre, nel nostro negozio, volendo sfatare il mito del negozio upper-class, si possono trovare oggetti da dieci euro ad oggetti più impegnativi di design. Ogni oggetto esce dal nostro negozio e consegnato al cliente sempre con grande cura ed amore, oltre che con il certificato di qualità, qualunque sia il valore dell’oggetto, e quindi il vanto di chi acquista è di aver acquistato un manufatto italiano dando, così, fiducia alla nostra economia.

A tal fine abbiamo voluto realizzare una brochure, che accompagna la ceramica, in modo che chi non conosce De Simone sappia quello che sta ricevendo e lo valuti per il suo effettivo valore. Una seconda puntualizzazione è dedicata a chi viene a comprare, affinché possa godere anche della conoscenza e della tradizione, celata dietro a De Simone, offrendo così più sapore all’acquisto.

De Simone ha saputo creare, dentro ad un’importante scuola di ceramica, come quella siciliana, una scuola ed una tendenza nuove.
A differenza di Caltagirone e Santo Stefano di Camastra, riporta sempre nei suoi oggetti la storia della tradizione siciliana, dai pupi ai carretti e ogni oggetto ha una sua funzionalità, oltre che una sua anima, che riporta alla tradizione. Per esempio, in negozio abbiamo un vaso molto particolare e tutti ci chiedono cosa sia: è un antico vaso della grappa.

Ceramica tipicaQuali sono i prodotti che incontrano di più il gusto triestino?
Tutta l’oggettistica per la casa. Gli oggetti di De Simone devono essere goduti e vissuti ogni giorno, sottolineo che sono privi di piombo e di colori tossici, sono lavabili in lavastoviglie e questo ne agevola l’uso quotidiano. Sono molto versatili nelle loro funzioni, pertanto se ne possono inventare nuovi usi, come gli animaletti per le bomboniere, che possono essere usati sulla scrivania riempite di graffette.

Non voglio dimenticare il presupposto che ha mosso il mio amore per De Simone, ricordando che questo grande maestro pur essendosi formato a Faenza e subendo l’influsso formale di grandi come Picasso, Matisse e Leger, può e deve colpire prima di tutto per la sensazione che trasmette, cioè se guardando un oggetto si viene coinvolti con il proprio sentire, per me quella è un’opera d’arte.

L’arte è espressa nelle opere del palermitano De Simone, senza una grande formazione culturale e senza saperne molto s’intuisce la provenienza geografica degli oggetti leggendoli. I disegni impressi come il pesce, la donna con gli orci raffigurano una tradizione. Ci racconta in due parole chi era Giovanni De Simone?
Era un nobile palermitano, che nasce alla fine degli anni ’20, si diploma a Faenza, luogo di una delle scuole di ceramica più importanti, subisce l’influsso stilistico e formale come ho già detto, di personalità come Picasso, Matisse e Leger e ritorna in Sicilia, dove dà vita ad un laboratorio di ceramiche, che si distingue da subito nel panorama internazionale per questo suo mantenere innovazione nella tradizione.

Inventa un particolare tipo di smalto, ricetta a tutt’oggi segreta, ma resta fedele alla tradizione siciliana che riprende nelle immagini della pesca della mattanza, del mercato della Vucciria, della raccolta delle olive, della pesca del pesce spada, si riconosce in tutte le sue opere il crogiolo della tradizione del bacino del Mediterraneo.

I suoi colori sono il rosso, l' azzurro, l'arancione, il giallo, ma l’arte che esprime non è solo racchiusa nell’originalità della tonalità, ma risiede nella capacità di sposarli insieme. Ci sono dei polipi viola, turchesi e rossi, che detta così senza vederli, possono sembrare esagerati, ma visti sono un trionfo di positività e di gusto.

Progetti futuri?
Mi piacerebbe riuscire a coinvolgere ed attivare una sinergia tra gli arredatori della nostra regione, in modo da proporre dentro un’area espositiva le ceramiche di De Simone, come le piastrelle per arredare un bagno o molto altro ancora, proprio perchè è una cultura ricchissima e gioiosa. In un periodo così cupo, non facile, vedere il mondo con  più colore aiuta,  sicuramente, a vivere meglio.
Di seguito una fotogallery con alcune suggestioni dall'atelier De Simone.

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  • pescatori
  • signore


www.ceramichedesimonetrieste.com
Ceramiche De Simone Trieste
Galleria Protti n°3/A
I - 34121 Trieste

T +39 040 3727225

F +39 040 3727225

(a cura di Serenella Dorigo - redazionale a pagamento)



 

La bellezza è un balsamo, per la mente e per i capelli. Il salone "The Factory" di Trieste coniuga l'arte al servizio

La bellezza è un balsamo, per la mente e per i capelli. Il salone

Trieste - Renzo Vidoli è di poche parole quando è concentrato nel suo lavoro; per il resto del tempo invece estroverso ed istrionico. Renzo lavora nel campo dell'Hair Design da quando ha mosso i primi passi ed ha seguito le orme del padre Lucio Vidoli, noto parrucchiere cittadino.

La cura dell’altro anche dal punto di vista estetico è una vocazione e non solo un mestiere. Si può fare un mestiere come il suo se piace e si sa conciliare gusto ed offrire una personalizzazione del servizio. Con Renzo e il suo salone “The Factory”, abbiamo voluto inaugurare questa rubrica Arti e Mestieri.


Da quando eserciti questo mestiere? 


Dall'età di sedici anni ho bazzicato in questo mestiere. Nel tempo la professione si è affinata, oltre che con l’esperienza ed una lunga gavetta nel salone di mio padre, anche con corsi di perfezionamento e dopo le varie esperienze in alcuni dei migliori saloni cittadini.

Ho deciso d'iniziare l'avventura di "The factory" però, rendendomi autonomo, quando mi sentivo più maturo e consapevole professionalmente. Ogni cambiamento aiuta  a crescere, se vissuto con consapevolezza.


L'influsso paterno ti ha mosso verso questa professione, sicuramente, ma non si fa una professione come questa se non piace... raccontaci.
Ho iniziato con piccoli lavoretti che non erano questo mestiere… mi sono inserito nel mondo del lavoro allontanandomi da questa professione, in cui mi aggiravo anche solo respirandola fin da bambino, per capire se davvero volevo fare proprio questo da grande.

Solo successivamente mi sono reso conto che il mondo della moda, la cura e la creazione di nuovi stili erano ciò a cui volevo tendere. L’incipit con mio padre ha fatto da start, ma da subito ho cercato la mia indipendenza, la mia dimensione professionale. In ogni donna c'è il bello, io lo evidenzio semplicemente con il mio stile e la mia impronta.



Ci sono stati dei passaggi importanti nella tua vita professionale: ogni cambiamento segna un'innovazione. Come ti ritrovi nelle parole di Ashleigh Brilliant "Alcuni cambiamenti sono così lenti che non te ne accorgi, altri sono così veloci che non si accorgono di te"?

Ogni fase della vita segna un cambiamento, ed ogni cambiamento a sua volta segna la propria vita,  Ricordo il passato, ma mi concentro sul futuro lavorando nel presente. L'apertura di "The Factory" ha segnato una nuova fase più impegnativa ma  ricca quotidianamente di soddisfazioni e piccoli e grandi ostacoli da superare. Ogni giorno è una sfida, da vincere e da superare.



Cos'è più difficile nel tuo mestiere: il rapporto con la clientela, che richiede massima professionalità e continua innovazione... o l’innovazione da proporre?


Come ogni professione nella nostra bisogna imparare a conciliare empatia con la clientela, con un'altrettanto buona competenza professionale. Nulla è difficile e complesso se fatto con passione. Si superano gli ostacoli, e diventa una sfida interessante.



Il rapporto con i tuoi dipendenti è centrato anche sulla fiducia che dai loro, ma cosa vorresti che loro imparino da te?


L'interscambio è fondamentale, l'équipe impara da me ed io colgo dalle loro proposte nuovi spunti. La fiducia in ogni rapporto è la base per costruire, tuttavia per ottenerla ci vuole tempo e dimostrazione.

 

Recentemente hai partecipato ad un programma televisivo "Come si cambia Academy", con Diego Della Palma andato in onda sabato 25 maggio su Rete 4: per te è stata una bella esperienza? 


È stata un'esperienza nuova, a tratti emozionante ma anche molto stancante. È stata un’occasione e la possibilità d'incontrare professionalità differenti e di alta qualità. Mi ha fatto ulteriormente capire in che direzione vorrei impostare il lavoro nel mio salone.

La puntata  si può seguire al link: http://www.video.mediaset.it/video/come_si_cambia_academy/full/391395/puntata-del-25-maggio.html



Questo tuo nuovo salone The Factory rappresenta un passo avanti nella tua professione: non è solo il luogo di lavoro, ma uno spazio che hai saputo generare mettendo insieme la tua passione personale e professionale come più volte è emerso dai tuoi racconti. Infatti, ospiti artisti, artigiani, vignettisti, scultori noti e meno noti, che colgono l’occasione di esporre nel tuo salone ed il salone diventa così anche luogo di aggregazione oltre che luogo di servizio. Attualmente ospiti Franco Degrassi. Cosa ti aspetti succeda?


La migliore aspettativa è l'interesse delle persone, il passaparola che fanno. Vorrei trovassero un luogo dedicato al servizio che offro, ma anche un luogo in cui si parla di cultura espressa nella forma artistica. Quindi dove vengano messi a fuoco non solo la bellezza e la dedizione per il corpo, ma si colga l’attenzione che noi vogliamo offrire all'estetica e all'arte. Ogni artista offre una parte di sé al negozio lasciando nei clienti e nel personale stesso osservazioni e domande: chi esce da "The Factory" nutre la propria bellezza esteriore e quella interiore. Quale migliore balsamo se non la produzione artistica?



I tuoi sogni e progetti?


Sogno costantemente l'innovazione, come base futura per la mia evoluzione professionale. La creatività e la creazione nel mio campo vanno a braccetto l’una si innesca nell’altra, ed auspico la collaborazione con diverse figura professionali perché credo nella sinergia, un buon modo per esprimere la propria creatività, ma se non viene messa a confronto con altre figure professionali a volte è fine a se stessa.

Nel nostro sito www.thefactoryts.it  si può trovare la nostra storia, tutte le mostre ospitate, i nostri servizi, il nostro playoff e tanto altro.

RENZO VIDOLI    
Salone The Factory
via Muratti 1 /b  Trieste
tel 040/0644471
www.thefactoryts.it

(a cura di Serenella Dorigo - Redazionale a pagamento)




 

Da Atmosfere Grace bigiotteria in promozione

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(redazionale a pagamento)

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Direttore: Maurizio Pertegato
Capo redattore: Tiziana Melloni
Redazione di Trieste: Serenella Dorigo
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