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Last updateLun, 27 Feb 2017 8pm

Il vincitore del Premio Terzani van Reybrouck racconta in anteprima il "suo" Congo

Il vincitore del Premio Terzani 2015 David van Reybrouck racconta in anteprima il

Udine – Sempre in movimento, mai un secondo fermo, con il sorriso stampato nel volto e impresso negli occhi: questo è David van Reybrouck (a destra nella foto), lo scrittore e giornalista belga vincitore quest'anno del Premio letterario “Tiziano Terzani”, che ha ricevuto sabato 9 maggio sera al Teatro Nuovo Giovanni da Udine.

Qualche ora prima, però, ha incontrato la stampa presso l'Hotel Allegria di via Grazzano, insieme alla presidente della Giuria, Angela Terzani Staude (a sinistra nella foto), e il presidente di Vicino/Lontano, Alessandro Verona.

“È la mia prima volta in Friuli” ha detto subito l'autore di “Congo” (Feltrinelli), il reportage dallo Stato africano vincitore del prestigioso riconoscimento.

Verona ha poi commentato come “ottima” la scelta dell'opera e la moglie del celebre giornalista toscano ha rivelato che “Mio marito avrebbe scritto questo libro volentieri”, continuando poi, per introdurlo, che “in ogni intervista di David si sente la gioia di conoscere” e “ci insegna il metodo per conoscere l'Africa: non ci sono stati dubbi sulla scelta”.

Dopo un'esperienza così impegnativa, che ha ottenuto in poco tempo un grandissimo successo internazionale, uno scrittore potrebbe sentirsi svuotato.

Ed è questa la prima domanda rivolta allo scrittore belga, a cui risponde con un sorriso e no, anzi, si sente più ricco dopo aver incontrato centinaia di persone e studiato 200 anni di storia di quel Paese. Ma adesso non si chiede il dopo, né vuole ripetersi: non si interroga sul successo. Bel gesto, inoltre, i ringraziamenti al traduttore italiano di “Congo”, Franco Paris: “I traduttori sono eroi nascosti che contribuiscono al successo del libro”.

Africa, quindi immigrazione: orribile binomio che troppo spesso si tingono di morte. “È il problema più grande di oggi” spiega, passando dal sorriso al serio, “ma non vedo una discussione seria, si parla solo di condizioni tecniche, dove mettere gli immigrati, e non di morale. Gli africani non hanno prodotti da esportare, per cui esportano sé stessi”. Quando poi si dice che l'Europa deve intervenire, c'è anche da chiedersi se gli europei lo vogliono veramente.

Ma il cordone ombelicale tra Vecchio e Nero Continente, figlio del passato coloniale, dovrebbe essere reciso oggi? “Dieci anni fa pensavo di sì – ci spiega – ma il Congo non rimprovera il Belgio per quello che fece, quanto per la sua non presenza recente”.

Racconta che il suo Paese nutre solo un senso di colpa verso l'ex colonia ma, laggiù, di quello se ne fanno poco, e se si decidesse di interrompere i rapporti con essa sarebbe solo egocentrismo.

Certo è che “non si può immaginare un sistema dove gli europei si prendono carico delle ex colonie”, anche perché, dice scherzosamente, sarebbe difficile stabilire chi deve interessarsi di chi, poiché molte zone sono passati sotto vari Stati. Da salvare c'è sicuramente l'esperienza nata da questo lungo rapporto, per entrambi i popoli.

Capitolo Congo concluso, dopo questo libro? No, lo dice chiaro van Reybrouck, che ieri, quando era a Trieste in visita, si è informato sull'orrbile ritrovamento nel Paese di alcune fosse comuni di massa, dove giacevano centinaia di corpi. “Il Congo è dentro di me” spiega, ed è per questo che ha voluto che il suo lavoro potesse essere letto anche laggiù, dove i libri sono costosissimi e a disposizione di pochi.

Ha quindi spedito 3500 copie, che saranno vendute a massimo 10 dollari l'una, in modo che la gente possa accedervi più facilmente.

Una cosa che non piacerà al governo locale, che da subito ha boicottato il libro. Perchè mette in luce la miseria della vita condivisa da tantissimi congolesi, raccontando soldati bambino, donne abusate, gente comune che vive l'Africa ogni giorno sulla propria pelle.

“Il governo ha bisogno di prestigio” spiega lo scrittore, non condannando nettamente la presa di posizione del Presidente Kabila, che comunque sta facendo molto per lo Stato nonostante la sua grave situazione, ma “il giornalista ha il dovere di scrivere”.

“I congolesi sono orgogliosi – conclude – ma ricevo dei feedback positivi dai lettori di lì”. E con un altro sorriso saluta tutti i giornalisti presenti. 

"Congo" di David Van Reybrouck è il libro premiato nella XI edizione di Vicino/Lontano

Congo di David Van Reybrouck è il libro premiato nella XI edizione di vicino lontano

Udine - Appuntamento, sabato 9 maggio sera, al teatro Nuovo Giovanni da Udine con il Premio letterario internazionale Tiziano Terzani.

"Congo", l’emozionante reportage del giornalista belga David Van Reybrouck, edito in Italia da Feltrinelli, ha vinto l’edizione 2015 perché «rappresentazione “decisiva” ed esemplare di quel grande Paese e dell’intero continente africano».

L’autore sarà premiato domani dalla presidente di Giuria, Angela Terzani Staude, nella serata-evento del Premio, condotta dall’attore Andrea Gherpelli e incentrata sul dialogo fra Van Reybrouck e la giornalista Loredana Lipperini.

Ma ci saranno anche grandi momenti di spettacolo, intercalati dalla lettura di alcuni passi tratti da Congo: perché si può raccontare l’integrazione anche attraverso le coreografie di una crew multirazziale composta da dieci ballerini.

Hip hop contro il razzismo, come dimostrerà a Vicino/Lontano il progetto MNAI’S danzando sui passi di “Africa”, uno dei quadri tematici dello spettacolo “Mnai’s Around”, che coinvolge danzatori di altissimo livello in ambito internazionale.

“Around” è il primo spettacolo teatrale in cui una storia viene raccontata con il linguaggio hip hop: metafora dell’integrazione, dipana un viaggio a tratti gioioso e doloroso, spesso ironico, sempre spettacolare, esorcizza la “paura del diverso” ed esalta la cultura della conoscenza.

«Congo– ha affermato Angela Terzani – è completamente in sintonia con l’approccio di Tiziano al suo mestiere: quello dello studioso, dell’esploratore e del cercatore della “verità”».

Sempre sabato, dalle 8.30 al Teatro Nuovo Giovanni da Udine il Concorso Scuole Tiziano Terzani 2015 che ha valutato oltre 100 elaborati, sui quali hanno lavorato oltre 1.000 studenti. Sarà Folco Terzani a premiare i vincitori nella cerimonia condotta da Chiara Donada.

A seguire la rappresentazione di “Soldatini pieni di piombo. La guerra e i bambini”, una produzione Teatrino del Rifo/prospettivaT di e con Giorgio Monte e Manuel Buttus.

A proposito di Tiziano Terzani, ancora sabato alle 11.30 a Casa Cavazzini il viaggio fantastico nella biblioteca del grande scrittore e reporter, attraverso le fotografie, gli oggetti e i libri amati: se ne parla nel libro di Àlen Loreti, Tiziano Terzani.

Guardare i fiori da un cavallo in corsa (Rizzoli, 2015). Il libro sarà presentato in dialogo con Paolo Pecile.

 

 

Con oltre trenta incontri, prosegue domani l’esplorazione di Vicino/Lontano 2015 attraverso Totem e Tabù: a cominciare dalle madri, totem infrangibile per l’uomo d’ogni tempo, ma soggette anch’esse ora alle trasformazioni sociali che hanno investito recentemente il legame familiare.

Lo psicoanalista Massimo Recalcati terrà sul tema una lectio magistralis (Chiesa di San Francesco, 9 maggio alle ore 18.30) presentando in prima assoluta a Vicino/Lontano 2015 il nuovo libro Feltrinelli, “La mani sulle madri”.

Della ‘povertà’ converseranno a Vicino/Lontano 2015 (Chiesa di San Francesco, 9 maggio ore 10) mons. Vincenzo Paglia e l’antropologo Nicola Gasbarro. Lo scarto tra ricchi e poveri è una sfida tra le più serie per il futuro del mondo.

Nell’immaginare un mondo nuovo, o almeno diverso, la povertà è una delle soglie da attraversare con audacia, intelligenza e generosità da parte di tutti, credenti e non credenti.

Del totem democrazia, di quanto potrà reggere a confronto con l’avanzare dei fondamentalismi e quindi di “Democrazie in guerra” dialogheranno (Chiesa di San Francesco, 9 maggio ore 11,30) Vincenzo Camporini, vice presidente dell’Istituto Affari Internazionali, e il filosofo politico Carlo Galli: è ineludibile una riflessione su una crisi globale di fatto permeata dalla guerra, dal conflitto violento, sia pure per la difesa dei valori sui quali si fonda l’Occidente moderno. E quanto capitalismo può ancora sopportare la democrazia?

Sia nella crisi che nella ripresa, la diseguaglianza sociale non si è ridotta, anzi è aumentata. Nonostante lo choc della Grande Recessione, il capitalismo reale non si è riformato. Dobbiamo adattare la società all’economia, o l’economia alla società?

Sempre sabato (Chiesa di San Francesco, 9 maggio ore 15.30) a questi interrogativi risponderà con una lezione il socioeconomista e politologo Colin Crouch, professore emerito all’Università di Warwick, introdotto dalla giornalista Roberta Carlini.

Libertà di espressione, anche digitale: “Terrorismo e propaganda in Rete. Sopra o sotto il tappeto?” titola il dialogo che metterà a confronto (Chiesa di San Francesco, 9 maggio ore 17) l’esperta di cybercrime e cybersecurity Francesca Bosco, il direttore di AGL Andrea Iannuzzi e il giornalista e scrittore Fabio Chiusi, curatore della sezione VL/Digital.

E in mattinata, alle 11.30 all’Oratorio del Cristo, “Internet non è libero, questa è l'emergenza” sarà il tema del dialogo tra Fabio Chiusi e Guido Scorza, presidente dell’Istituto per le politiche dell’innovazione ed esperto di diritti civili in Internet.

Di carceri, della giustizia e giustezza della pena e di restituzione della dignità ai detenuti si parlerà alle 18 a Casa Cavazzini con lo scrittore Pino Roveredo, Garante per il Friuli Venezia Giulia delle persone sottoposte a misure restrittive della libertà personale, in dialogo con Irene Iannucci, direttore della casa circondariale di Udine e Gorizia. Interverranno anche i giuristi Andrea Saccucci e Maddalena Bosio.

A proposito di guerre e di geopolitica “A che serve la Nato?”. Alle 10, nell’Oratorio del Cristo, se lo chiederanno Roberto Bernardini, Lucio Caracciolo e Marco Tarchi, coordinati da Guglielmo Cevolin, presentando il nuovo numero di LiMes.

Ancora alle 10, a Casa Cavazzini, appuntamento con il filosofo Pier Aldo Rovatti, membro del comitato scientifico di vicino/lontano, per “Gli equivoci del sapere”, una lezione dedicata a sapere, potere e conoscenza.

Alle 15 nell’Oratorio del Cristo il testimone passerà all’incontro curato da Pordenonelegge, “Letteratura di genere. Un tabù da sfatare”, dialogo fra gli scrittori Irene Cao e Alberto Garlini.

Il romanzo, da quando è nato, è vittima dei confini imposti alla letteratura di genere, spesso considerata un sottoprodotto: tabù che va scardinato per ritrovare appieno la vitalità e la forza del romanzo di genere, che ha favorito una pratica artigianale sempre più smaliziata, che sa rivolgersi e coinvolgere un pubblico di lettori vasto e tutt’altro che sprovveduto.

Dal romanzo agli aforismi: quelli di un cult di tanti giovani, il blog satirico Spinoza.it, riuniti nella raccolta “La crisi è finita”, che l’autore Stefano Andreoli, co-curatore di Spinoza.it, presenterà insieme a Paolo Ermano alle 16 a Casa Cavazzini.

Alle 16.30 all’Oratorio del Cristo si parlerà de “Le ombre della pace: le molte Istrie d'Europa” nella lezione di Guido Crainz, in collaborazione con èStoria e con l’intervento del docente Gaetano Dato.

Alle 18, all’Oratorio si conclude il ciclo di incontri “Le parole per dirlo”: appuntamento con il quarto e ultimo incontro del ciclo “Le parole per dirlo. Come cambiano le forme dei legami sociali” realizzato in collaborazione con la Sezione FVg della Società Filosofica Italiana e a cura di Beatrice Bonato.

“Il totem del mercato” è tema su cui si confronteranno l’antropologo Nicola Gasbarro e i filosofi Giovanni Leghissa e Andrea Zhok, coordinati da Beatrice Bonato. Se la fiducia nel mercato resiste, ma il solo mercato “sano” – in termini economici – è quello illegale, viene spontaneo chiedersi quali altre regole potrebbe rispettare il mercato, se non quelle della massimizzazione dei profitti.

Per lo spazio di Vicino/Lontano 2015 dedicato alla collaborazione con ARPA Fvg – LaREA, Laboratorio Regionale di Educazione Ambientale anche sabato fra le 14 e le 15 saranno proiettati documentari, cortometraggi e spot sui temi dell’ambiente e dello sviluppo sostenibile.

E alle 21 nella Chiesa di San Francesco la proiezione del documentario di Diego Clericuzio “Un paese di primule e di caserme”.

Presentazione-concerto delle poesie per il padre e la madre "Per piano solo"

Presentazione-concerto delle poesie per il padre e la madre

Sabato 9 maggio alle 18 presso il Caffè San Marco di Trieste (via Cesare Battisti, 18) verrà presentato per la prima volta in città il libro della poetessa e insegnante Maria Pina la Marca “Per piano solo”, edito dalla casa editrice pordenonese Safarà Editore. Si tratta di una raccolta di trenta poesie dedicate al padre e alla madre, con prefazione del noto critico letterario e poeta Giorgio Bàrberi Squarotti e di Annamaria Poggioli, presidente regionale Fvg delle Pari opportunità.


Durante la presentazione-concerto l'autrice si soffermerà su una selezione di poesie, lette dalla friulana Viviana Mattiussi (poetessa, redattrice e regista di programmi radiofonici). I testi verranno accompagnati da brani di musica classica di Debussy, Bach, Chopin, Grieg, Schumann, eseguiti al pianoforte dalla pianista triestina Sara Radin (specializzata in musica da camera e insegnante) e scelti dal maestro e direttore d'orchestra pordenonese Maurizio Baldin.

Una delle poesie lette sarà in lingua friulana e una è in dialetto sanseverese (entrambe con traduzione italiana), a indicare i luoghi ai quali l'autrice è maggiormente legata, Pordenone - luogo nel quale risiede e lavora dal 1977 - e San Severo (Foggia) - luogo nel quale è nata.


L'evento è stato organizzato dal Caffè San Marco e dalla casa editrice pordenonese Safarà Editore. Il libro - che contiene in allegato gratuito il CD con i brani di musica classica al pianoforte - è acquistabile al Caffè San Marco, nelle librerie di Pordenone o direttamente dalla casa editrice, scrivendo una mail ad Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo..

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Redazione di Trieste: Serenella Dorigo
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