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Sab04202024

Last updateLun, 27 Feb 2017 8pm

Nel fine settimana il tradizionale appuntamento con l’Autunno Sanvitese. Chioschi e degustazioni

Nel fine settimana il tradizionale appuntamento con l’Autunno Sanvitese. Chioschi e degustazioni

San Vito al Tagliamento - Mancano pochi giorni al via dell’8ª edizione di Autunno Sanvitese - | Gusti – Giochi – Spettacoli, un bellissimo evento autunnale organizzato dall’Ascom di San Vito al Tagliamento, che coinvolgerà tutto il Centro Storico.

Le date ufficiali dell’evento sono sabato 12 e domenica 13 novembre 2016.

Oltre cinquanta i commercianti che contribuiscono alla manifestazione e diversi gli eventi a cui potrete assistere quest’anno.

Entrambe le giornate, dalle 09:30 alle 19:30, in Piazza del Popolo saranno presenti stand enogastronomici con prodotti tipici del triveneto; in via Amalteo, invece, stand enogastronomici con prodotti tipici delle regioni d’Italia; infine, presso l’Antico Ospedale dei Battuti il tradizionale evento Wintage – Mercatino dell’abito usato bene.

Le vie del centro storico saranno animate da show coooking, espositori, musica e balli, spettacoli itineranti, per grandi e piccini e da laboratori, mostre e stand espositivi.

Qui la videointervista al presidente Ascom mandamentale, Fabio Pillon, e al sindaco di San Vito Antonio Di Bisceglie, che presentano l’evento.

Premio Simona Cigana, appello in difesa della libertà di stampa. L’elenco dei premiati

Premio Simona Cigana, appello in difesa della libertà di stampa. L’elenco dei premiati

Pordenone - Un appello alla difesa della libertà di stampa come baluardo della democrazia è stato formulato alla cerimonia ad Aviano, nel Palazzo Carraro, conclusiva della 7ª edizione del “Premio Simona Cigana”, concorso giornalistico annuale, nazionale, multimediale, multilingue dedicato al Friuli Venezia Giulia.

La rassegna, una delle più importanti attività del cinquantenario  Circolo della stampa di Pordenone, è patrocinata da Banca di Credito cooperativo Pordenonese, Federazione delle Bcc del Friuli Venezia Giulia, Confartigianato Pordenone e Famiglia Cigana, e si avvale del patrocinio della Regione, dei Comuni di Pordenone, Aviano, Udine, Gorizia, Trieste, della Coldiretti Pordenone, degli organismi rappresentativi dei giornalisti e di altri enti e organizzazioni istituzionali.

«Abbiamo l’orgoglio - ha detto tra l’altro Pietro Angelillo, il presidente del Circolo della Stampa di Pordenone - di contribuire al miglioramento del ruolo che il mondo dell’informazione e della comunicazione hanno nella società civile, nonostante la crisi crescente del nostro settore, perché siamo certi che gli esempi deleteri di soppressione della libertà di espressione da parte dei regimi autoritari siano un regresso pericoloso per la libertà».

Gli hanno fatto eco gli interventi di Renzo Liva (presidente della commissione bilancio del Consiglio regionale), Mauro Angeli (assessore comunale di Aviano), Gian Carlo Caliman (delegato del Coni), Silvano Pascolo (presidente di Confartigianato Pordenone), Giovanni Caretta (consigliere d’amministrazione della Bcc Pordenonese), Lorenzo Kasperkovitz (vicedirettore della Federazione Bcc del Friuli Venezia Giulia), Bruno Carraro (presidente di Domovip) e i giornalisti premiati che hanno riconosciuto al “Premio Simona Cigana” la forza di ribadire i valori di fondo della professione  giornalistica.

Il concetto del diritto all’informazione democratica come forza di crescita del Paese è emerso anche dal conferimento del titolo statutario di Socio Onorario a Giulio Regeni (alla memoria) e a Gian Carlo Caliman, esponente di punta del Coni.

Nessuna enfasi ma sincera commozione ha caratterizzato il riconoscimento alla memoria a Giulio Regeni, ritirato da Bruno Lasca, assessore del Comune di Fiumicello, il comune del giovane ricercatore ucciso dalla polizia politica egiziana. «Un collegamento ideale con Simona Cigana – ha detto tra l’altro Lasca – giovane giornalista scomparsa anch’ella prematuramente, sia pure in circostanze diverse».

I premi, distribuiti in tre categorie (giornalismo d’inchiesta, giornalismo sportivo, giornalismo economico sull’Artigianato), sono stati assegnati a 23 giornalisti che hanno presentato servizi pubblicati tra il 1° luglio 2015 e il 30 giugno 2016 su argomenti dedicati del tutto o in parte al Friuli Venezia Giulia, in un’ottica localistica, nazionale o internazionale.

«Un concorso “vero” – hanno commentato i giornalisti premiati – che evidenzia i meriti reali della difficile professione giornalistica».

Ecco l’elenco dei premiati, reso noto soltanto nel momento della proclamazione.
 

CATEGORIA GIORNALISMO D’INCHIESTA

PRIMO PREMIO ASSOLUTO    

 Floriana Bulfon (assegno € 2.400 + diploma)      

 Per il servizio: “Regeni, i misteri del Cairo” (in onda su Rai 1, nell’ambito della trasmissione “Petrolio”, del 25 aprile 2016)

 

SECONDO PREMIO ASSOLUTO

Daniele Morgera (assegno € 1.100 + diploma)      

Per il servizio: “Il confine orientale” (in onda nel Giornale radio di Rai Radio 1, nell’ambito della rubrica “Inviato Speciale”, del 20 febbraio 2016)

 

SEGNALAZIONI SPECIALI (targa e diploma)

Sigillo e medaglia del Consiglio Regionale del Friuli Venezia Giulia a:

Franco Bortuzzo

Per il servizio: “La storia di Zlatko  Omanovic” (in onda sul Tgr Rai del Friuli Venezia Giulia, del 26 marzo 2016)

 

Targa della Coldiretti di Pordenone a:

Giovanni Ortolani

Per il servizio:  “Tra i vigneti del Carso Bruxelles rialza i confini” (pubblicato sul settimale cartaceo e on line Pagina 99, il 12 dicembre 2015)

Targa Domovip a:

Tommaso Botto

Per il servizio: “FVG e fondi Ue-Facili entusiasmi e oppio mediatico” (pubblicato sulla testata on line Dovatu.it, in gennaio 2016)


Targa Confartigianato Pordenone a:

Sigfrido Cescut

Per il servizio “Cento anni della Zanussi. La rivelazione: quella cellula partigiana che beffò i nazisti” (pubblicato nell’edizione di Pordenone del Messaggero Veneto, il 25 aprile 2016)


SEGNALAZIONI SPECIALI (con diploma)

Davide Francescutti

Per il servizio:  “Valcellina, la vecchia strada ha 110 anni” (pubblicato sull’edizione pordenonese del Messaggero Veneto, l’1 marzo 2016).

Nicola Angeli

Per il servizio: “Da due anni ricoverato senza sapere perché” (pubblicato sulla testata on line Udine Today, il 20 maggio 2016)

 Elisa Cozzarini

Per il servizio:  “Paesaggi ritrovati” (pubblicato sulla testata on line “La nuova ecologia”, nel maggio 2016)

Dario Furlan

Per il servizio: “Militari, ecomostri nei Magredi” (pubblicato sull’edizione di Pordenone de Il Gazzettino, il 20 ottobre 2016)


Licia Giadrossi-Gloria Tamaro

Per il servizio: “Cigale, un mare di cemento” (pubblicato su “Lussino”, quadrimestrale della comunità di Lussinpiccolo a Trieste, numero di agosto 2015)

Giorgio Simonetti

Per il servizio: “Maurizio Mascarin: i diari degli adolescenti malati gravi del Cro”

(pubblicato sul periodico “La Città” – Pordenone, nel dicembre 2015)

 
CATEGORIA GIORNALISMO SPORTIVO

 
PRIMO PREMIO EX AEQUO

Gioacchino Roberto Di Maio – ( € 600 e diploma)

Per il servizio: “Lega Pro. Il Pordenone sogna il miracolo nel segno del Portogruaro” (Stabia Channel.it – Castellammare di Stabia, Napoli, pubblicato il 13 marzo 2016)


PRIMO PREMIO EX AEQUO

Matteo Femìa ( € 600 e diploma)

Per il servizio: “Con Seculìn continua la scuola di Mariano” (pubblicato su “Il Piccolo” – Trieste, il 5 febbraio 2016)


SECONDO PREMIO EX AEQUO

Francesco Cardella  (€ 400 e diploma)

Per il servizio: “Irene Camber, 90 anni di stoccate indimenticabili” (pubblicato su “Il Piccolo” – Trieste, il 13 marzo 2016)

 
SECONDO PREMIO EX AEQUO

Melania Lunazzi  ( € 400 e diploma)

Per il servizio: “L’impresa di Enrico e Zeno giù in verticale dal Nabois” (pubblicato sul “Messaggero Veneto” – Udine, il 13 marzo 2016)

SEGNALAZIONI SPECIALI (targa e diploma)

Targa Coni Friuli Venezia Giulia                                                                             

Pierpaolo Càutero

Per il servizio: “Quando Doimo creò il miracolo Aviano” (Pubblicato su “Il Gazzettino” – Pordenone, il 27 febbraio 2106)

Targa Coni Friuli Venezia Giulia

Alberto Francescut  

Per il servizio: “Giada Rossi, l’azzurra precoce ha un piede già a Rio 2016” (Pubblicato su “Il Popolo” – Pordenone, il 21 giugno 2016)

SEGNALAZIONE SPECIALE (diploma)

Roberto Vicenzotto

Per il servizio: “Gli azzurri di Conte in campo a Lilla terra d'emigranti come Furlan e Battiston” (Pubblicatosu “Il Gazzettino” – Pordenone, il 21 giugno 2016)
 

CATEGORIA GIORNALISMO ECONOMIA/ARTIGIANATO

 

PRIMO PREMIO

 Daniela Patiès Montagner (€ 1.000 e diploma)

Per il servizio: “Antonio Zanussi da artigiano a imprenditore, una realtà lunga cent'anni” (Pubblicato sul “Corriere del Centro Paese Roma”, nel giugno 2016)

 
SECONDO PREMIO

 Alessandra Battistel  ( € 500 e diploma)

Per il servizio: “L'Amazon del surgelato” (Pubblicato su “Milano Finanza”, il 16 gennaio 2016)

 
SEGNALAZIONI FUORI CONCORSO


Daniele Benvenuti

Per il libro “Io sono Mamadou. Una storia di immigrazione, integrazione, amicizia e ring”, pubblicato  nel dicembre 2015, a Trieste (Edito da Associazione Mamadou Sy & GssdAudace)

Assostampa Trieste: il San Giusto d’oro alla psichiatria triestina. Targa a Mario Luzzatto Fegiz

Assostampa Trieste: il San Giusto d’oro alla psichiatria triestina. Targa a Mario Luzzatto Fegiz

Trieste - È stato consegnato il 3 novembre, in occasione della festa patronale, il San Giusto d'oro 2016, che va alla Psichiatria triestina "nel ricordo di Franco Basaglia”.

La targa speciale del San Giusto d'oro è stata conferita al giornalista Mario Luzzatto Fegiz. L'edizione di quest'anno del premio, nato nel 1967 e organizzato dall'Assostampa Fvg e dal Gruppo Giuliano Cronisti, con la collaborazione del Comune di Trieste e della Fondazione CrTrieste, è dedicata alla memoria di Giulio Regeni: figlio di queste terre, ricercatore universitario ma anche appassionato autore di articoli, barbaramente assassinato a febbraio in Egitto, sulla cui morte ancora non si conosce la verità.

"Con questo premio alla psichiatria triestina - dice Carlo Muscatello, presidente dell'Assostampa Fvg  - abbiamo voluto sottolineare il lavoro delle tante donne e dei tanti uomini che nei trentasei anni trascorsi dalla scomparsa di Basaglia hanno portato avanti le sue intuizioni e le sue idee. La chiusura dei manicomi seguita alla legge 180 del 1978 ha significato la restituzione della dignità e dei diritti a tutte le persone, comprese quelle soggette alla malattia e al disagio mentale, che prima di Basaglia vivevano segregate. La cosiddetta "rivoluzione basagliana" è nata qui, dopo le prime esperienze a Gorizia e a Parma. E da anni studiosi, ricercatori e addetti ai lavori arrivano da tutto il mondo a Trieste proprio per studiare sul campo l'organizzazione del locale Dipartimento di salute mentale”.

"Con la targa speciale a Mario Luzzatto Fegiz - aggiunge Muscatello - diamo invece il giusto riconoscimento a un giornalista nato a Trieste, che da mezzo secolo non vive più qui, ma non ha mai dimenticato la sua città d'origine. Sul Corriere della Sera, alla radio e in televisione è diventato nel corso di una lunga carriera firma, voce e volto molto popolare: il decano dei critici musicali italiani, ma anche uomo di spettacolo, come ha dimostrato il suo show "Io odio i talent show", visto un paio d'anni fa anche in un Rossetti tutto esaurito per l'occasione. Esattamente quarant'anni fa, il San Giusto d'oro 1976 andava a suo padre Pierpaolo Luzzatto Fegiz: economista, padre della statistica italiana, fondatore della Doxa, accademico dei Lincei. Oggi, quarant'anni dopo, la targa speciale al figlio Mario".

La psichiatria triestina
Le idee, gli interrogativi, le pratiche che sostennero il lavoro di Franco Basaglia (1924-1980) avviarono una stagione di straordinari cambiamenti. Le  porte aperte, la parola restituita, l’ingresso nel mondo reale animarono la paziente “lunga marcia attraverso le istituzioni” che quella impensabile apertura aveva tumultuosamente avviato.

Quando Basaglia entra per la prima volta nel manicomio di Gorizia, di fronte alla violenza e all’orrore che scopre, è costretto a chiedersi angosciato «che cos’è la psichiatria?». Da qui l’irreparabile rottura del paradigma psichiatrico, del modello manicomiale. Dopo quasi duecento anni, per la prima volta dalla sua nascita il manicomio, le culture e le pratiche della psichiatria vengono toccate alle radici. È un capovolgimento irreversibile: “il malato e non la malattia”.  

I malati di mente, gli internati, i senza diritto, i soggetti deboli diventano cittadini. Entrano sulla scena con la loro singolarità, la diversità e i bisogni emergono per quello che sono, non più col filtro  della malattia.

“Messa tra parentesi la malattia”, si scopriva la possibilità di vedere la malattia stessa in relazione alle persone e  alla loro storia. Persone che faticosamente guadagnano margini più ampi di libertà, intesa come possibilità di desiderare, di scoprire i propri sentimenti, di stare nelle relazioni. Di rientrare nel contratto sociale, di riappropriarsi della cittadinanza come condizione irrinunciabile per affrontare la fatica di attraversarla e costruire le infinite e minime declinazioni per renderla accessibile.
La legge 180 non è altro che questo. Non è più lo Stato che interna, che interdice per salvaguardare l’ordine e la morale; non più il malato di mente «pericoloso per sé e per gli altri e di pubblico scandalo», ma una persona bisognosa di cure. Un cittadino cui lo Stato deve garantire, e rendere esigibile, un fondamentale diritto costituzionale.

Cambiamenti legislativi, culturali, istituzionali hanno restituito la possibilità ai malati di mente di sperare di rimontare il corso delle proprie esistenze, perfino di guarire. Una storia di civiltà, una storia soprattutto triestina.

Mario Luzzatto Fegiz
È nato a Trieste nel gennaio 1947. Dopo l’esordio nel 1969 nel programma radiofonico “Per voi giovani”, si è affermato come uno dei critici musicali più noti e apprezzati del paese, come firma del Corriere della Sera, collaborando con altre testate e lavorando alla Rai, dove ha condotto per anni in televisione la trasmissione “Mister Fantasy” e alla radio “Fegiz Files”.

Nella sua carriera ha anche lavorato direttamente nel campo musicale, scrivendo testi per la cantante Giuni Russo. Ha fondato una delle prime emittenti radiofoniche private italiane, Radio Milano Centrale (poi diventata Radio Popolare), e lavorato per Radio Capodistria, Radio della Svizzera italiana, Rete 105 e Radio Montecarlo.  È stato direttore editoriale della collana musicale edita da Sperling & Kupfer e docente dell’Istituto per la formazione al giornalismo di Milano.

Ha portato a teatro lo spettacolo “Io odio i talent show”, pubblicando anche il libro omonimo. Per i suoi settant'anni, a gennaio pubblicherà l’autobiografia intitolata "Troppe zeta nel cognome".

Chi siamo

Direttore: Maurizio Pertegato
Capo redattore: Tiziana Melloni
Redazione di Trieste: Serenella Dorigo
Redazione di Udine: Fabiana Dallavalle

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