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Last updateLun, 27 Feb 2017 8pm

Cultura

Giunge alla 40ª edizione il Premio Nonino: vince la regista francese Ariane Mnouchkine

Giunge alla 40ª edizione il Premio Nonino: vince la regista francese Ariane Mnouchkine

Udine - I vincitori del premio Nonino 2015, promosso dall'omonima distilleria friulana e giunto alla sua 40ª edizione, sono: la regista francese Ariane Mnouchkine; lo scrittore francese Yves Bonnefoy; la filosofa statunitense Martha C. Nussbaum; il musicista, compositore e regista Roberto De Simone.

La consegna dei premi avverrà presso le Distillerie Nonino a Ronchi di Percoto (Udine) sabato 31 gennaio, alle ore 11, dove si terrà anche un brindisi in onore di Fabiola Gianotti, nuovo direttore generale del Cern, già insignita del Premio Nonino 2013 e membro della giuria.

Il pranzo oltre che in onore dei vincitori sarà anche l'occasione per festeggiare i quarant'anni del Premio Nonino, compreso anche un gran ballo in distilleria.

I vincitori sono stati scelti dalla giuria del Premio Nonino, presieduta da V.S. Naipaul, premio Nobel per la Letteratura 2001, e composta da Adonis, John Banville, Ulderico Bernardi, Peter Brook, Luca Cendali, Antonio R. Damasio, Fabiola Gianotti, Emmanuel Le Roy Ladurie, James Lovelock, Claudio Magris, Norman Manea, Morando Morandini, Edgar Morin ed Ermanno Olmi.

Il Premio Nonino 2015 è stato dunque attribuito ad Ariane Mnouchkine, 75 anni, regista e direttrice del Théâtre du Soleil di Parigi, che ha fondato nel 1964.

"Con il lavoro di tutta una vita Ariane Mnouchkine ha eretto a monumento il teatro come pratica estetica ed ha portato nel mondo gli ideali dell’Illuminismo europeo e della tolleranza", si legge nella motivazione del riconoscimento che le sarà consegnato dal regista Peter Brook.

Il Premio Internazionale Nonino 2015 è stato assegnato a Yves Bonnefoy, 90 anni, testimone dei "uno dei vertici della lirica contemporanea".

Per Bonnefoy compito del poeta è ritrovare la nativa vicinanza delle parole e delle cose, tipica dell’infanzia, cancellata dalle necessità della concettualizzazione intellettuale e della vita quotidiana attiva, come ricorda il poeta Adonis nella motivazione del riconoscimento che riceve per la raccolta "L'ora presente" (Mondadori, 2013).

Il Premio Nonino 2015 a "un Maestro del nostro tempo" va a Martha C. Nussbaum, 67 anni, considerata uno dei più influenti filosofi del nostro tempo, "paladina del liberalismo, della laicità e dei diritti civili, teorica della giustizia globale e difensore di ogni creatura vivente".

Riceverà il premio da Fabiola Gianotti per l'insieme dei suoi libri pubblicati in italiano dalle edizioni Il Mulino, tra cui il più recente "Emozioni Politiche. Perchè l’amore conta per la giustizia" (2014).

Per il Premio Nonino Risit d’Aur Quarantesimo Anno è stato scelto Roberto De Simone, 81 anni, "per sottolineare la permanente attualità della civiltà contadina, fatta di saperi, cultura e tradizioni ricca di grande vitalità ed umanità".

Definito dallo scrittore e saggista Claudio Magris, che consegnerà il riconoscimento, "fine e profondo uomo di cultura, letterato, musicologo,compositore e autore teatrale", Roberto De Simone ha dedicato "il suo esistere a salvaguardare e far scoprire un patrimonio culturale straordinario come quello tradizionale partenopeo che rischiava di spegnersi".

De Simone riceverà il premio per l'insieme delle sue opere pubblicate da Einaudi, a partire da "La gatta Cenerentola" (1977) e "Il presepe popolare napoletano" (1998), fino alla cura nei "Millenni" delle fiabe campane e di "Il Cunto de li Cunti" di Giambattista Basile.

Un’inedita “Famiglia Addams” al Politeama Rossetti a Trieste

Un’inedita “Famiglia Addams” al Politeama Rossetti

Trieste - Niente paura se minacciose nuvole nere e qualche pipistrello sorvoleranno il Politeama Rossetti all’inizio di gennaio, sul palcoscenico non incombe nulla d’inquietante, soltanto una valanga di divertimento, coreografie e buona musica, portate in scena con “La Famiglia Addams” e la partecipazione di Elio e Geppi Cuccari, da stasera sabato 3 gennaio fino all’11 gennaio.

Humour, canzoni e coreografie per raccontare le avventure di questi gotici personaggi anche attraverso il genere del musical con le musiche originali di Andrew Lippa, l’adattamento di Stefano Benni, la regia di Giorgio Gallione.

Il regista Gallione intervistato dal Corriere della Sera dichiara « Ho scelto Elio e Geppi Cucciari come protagonisti del musical, perché sono talmente spiazzanti, bizzarri, anticonformisti i personaggi del musical che non potevano essere che due attori eccentrici come loro, che hanno fatto dell’anticonformismo la propria cifra stilistica, a interpretarli».

Lo spettacolo costruito sulle partiture di Andrew Lippa e sui testi di Marshall Brickman & Rick Elice, e divenuto presto un successo a Broadway, dove ha debuttato nel 2009. Cinque anni dopo nasce l’edizione italiana, e sembra proprio avere tutti gli ingredienti per replicare l’esito ottenuto negli States: se musiche e testi restano gli originali,  la squadra creativa che si è impegnata nell’adattamento è nuova e preziosa.

Stefano Benni, con il suo fine umorismo ha firmato la traduzione e l’edizione del testo per i palcoscenici nazionali, materiale su cui ha poi lavorato con la consueta inventiva ed eclettismo Giorgio Gallione. Ha disegnato gli abiti di scena lo stilista Antonio Marras, che spesso si lascia affascinare dal mondo del teatro .

Ed il cast? È notevole, per numeri, simpatia e qualità e punta su due nomi che coniugano professionalità a sense of  humour, come già detto, Elio nel ruolo di un raffinato Gomez e Geppi Cucciari, che ammireremo nei panni della seducente Morticia. Accanto a loro un’interessante compagnia di interpreti e cantanti e un nugolo di ballerini, che in fantasiosi numeri di danza daranno vita ai “fantasmi degli antenati”.

Il cast è completato da Pierpaolo Lopatriello nei panni dello Zio Fester, Giulia Odetto nel ruolo di Mercoledì, figlia di Gomez e Morticia, Leonardo Garbetta, Emanuele Ghizzinardi, Giacomo Nasta Pugsley, figlio di Gomez e Morticia, Paolo Avanzini in Lucas Beineke, il fidanzato di Mercoledì, Clara Maselli in Alice Beineke, madre di Lucas, Andrea Spina in Mal Beineke, padre di Lucas, Sergio Mancinelli nelle sembianze di Nonna Addams e Filippo Musenga nei panni di Lurch, il maggiordomo di casa Addams.

Nel ruolo dei fantasmi degli antenati si impegna il corpo di ballo composto da Chiara Barbagallo, Federica Basso, Gianluca Briganti, Luca Buttiglieri, Tiziana Fimiani, Luca Làconi, Camilla Lucchini, Giulia Patti, Daniele Romano, Nicola Trazzi.

La Famiglia Addams va in scena da stasera, sabato 3 gennaio a domenica 11, con un solo giorno di pausa, mercoledì 7 gennaio. Le repliche serali si tengono alle 20.30 (il 3, 5, 8, 9, 10 gennaio); le pomeridiane con inizio alle 16 sono invece in programma domenica 4, martedì 6 e domenica 11 gennaio. I posti ancora disponibili – soprattutto nelle prime quattro repliche al momento – si possono acquistare presso tutti i punti vendita dello Stabile regionale, i consueti circuiti e accedendo attraverso il sito www.ilrossetti.it alla vendita on line. Ulteriori informazioni al tel 040-3593511.

Si apre il 24 gennaio la mostra “Frammenti di memorie. Cividale del Friuli e la Società Operaia durante la Prima Guerra Mondiale”

Si apre il 24 gennaio la mostra “Frammenti di memorie. Cividale del Friuli e la Società Operaia dura

Cividale del Friuli (Ud) - La Grande Guerra in Friuli e sul confine e l'asse Cividale – Caporetto riletti in un racconto per immagini a cent’anni dal conflitto, fra le pieghe di una città in rapida evoluzione: la Cividale agricola e artigianale che, agli albori del secolo scorso, si trasformava in presidio di guarnigione e comando del fronte bellico sull’alta valle dell’Isonzo.

Questo il tema della mostra multimediale “Frammenti di memorie. Cividale del Friuli e la Società Operaia durante la Prima Guerra Mondiale”, che si apre sabato 24 gennaio a Cividale del Friuli, nella Chiesa di Santa Maria dei Battuti, su ideazione, progetto e realizzazione della Società Operaia di Mutuo Soccorso ed Istruzione di Cividale del Friuli.

L'esposizione si colloca nell’ambito del progetto “I luoghi della Guerra visti con gli occhi della Pace”, che, con il sostegno della Regione autonoma Friuli Venezia Giulia – Assessorato alla Cultura, vede capofila il Comune di Cividale del Friuli e partner la stessa SOMSI, con i Comuni di Moimacco, Prepotto, San Pietro al Natisone e Torreano, l’Istituto Comprensivo di Cividale del Friuli, l’Associazione Musicale Sergio Gaggia, il Coro Alpino Monte Nero, l’Associazione Culturale Cividale Novecento.

Visitabile fino al 29 marzo "la mostra - spiega il presidente SOMSI Mauro Pascolini - si articolerà in cinque sezioni e prevede uno spazio per proiezioni multimediali, uno spazio espositivo di oggetti della e per la memoria, un percorso conclusivo dedicato alla pace".

"Al centro della mostra ci sono le vicende della Grande Guerra che hanno coinvolto in prima persona la comunità cividalese, riletti attraverso documentazione d’archivio, diaristica, apparati iconografici e documentali spesso del tutto inediti".

"Il racconto di quegli anni difficili e della irrazionalità e brutalità della guerra troveranno conclusione in un suggestivo e simbolico percorso di pace come messaggio della inutilità e disumanità di tutte le guerre e come sprone alle generazioni future per scelte di tolleranza, convivenza, pace, libertà e solidarietà, temi questi patrimonio intrinseco alla Società Operaia e di Mutuo Soccorso di Cividale che rivestiva un ruolo protagonista in quel periodo".

Attraverso i “Frammenti di memorie” in mostra echeggeranno dunque tappe centrali della storia europea a cominciare dalla disfatta di Caporetto nel 1917, quello dell’occupazione austro-ungarica, e molti eventi legati agli albori dello scorso secolo in città e in Friuli, messi in luce grazie alla ricerca iconografica da archivi familiari con molte fotografie inedite di Cividale nella Grande guerra.

Ritroveremo così i progetti di ferrovia Udine- Cividale- Caporetto e Cividale Canale, la visita del Kaiser Carlo I° a Cividale per l’inaugurazione del ricostruito Ponte del Diavolo e l’acquartieramento logistico dell’esercito italiano a Soravilla di Sanguarzo, con una ventina di foto eccezionali inedite dell’epoca dell’archivio privato di Giuseppe Furlan; dalla ricerca documentale d’archivio emergono documenti inediti legati al racconto drammatico dell’occupazione della città.

Ha curato il progetto della mostra un comitato tecnico scientifico composto dal presidente SOMSI Cividale Mauro Pascolini, da Renato Danelone direttore Centro Ricerca e Documentazione SOMSI, da Eva Monai e Giulia Sattolo del CdA SOMSI, con il docente Andrea Zannini dell’Università di Udine. Su coordinamento di Giulia Sattolo hanno collaborato, per ricerche storiche, documentali, iconografiche e redazione testi, Annalisa Bonfiglioli, Maura Monti Cavaler, Elisa Morandini, Marta Pascolini, Eleonora Stabile.

Progetto e coordinamento dell’allestimento a cura di Eva Monai, progetto grafico di Renato Danelone, ideazione, progetto e realizzazioni multimediali a cura di Filippo Di Primio. Sono stati consultati l’Archivio di Stato di Udine, l’ Archivio Capitolare della Parrocchia di Cividale, l’Archivio del Comune di Cividale, la Biblioteca e il Museo Archeologico Nazionale di Cividale del Friuli, l’Archivio SOMSI Cividale.

www.somsicividale.it

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