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Last updateLun, 27 Feb 2017 8pm

Cultura

6^ Cioccolatiamo: per deliziarsi con il nettare degli dei a Udine

6^ Cioccolatiamo: per deliziarsi con il nettare degli dei a Udine

Udine - Appuntamento goloso per questo  fine settimana a Udine, da stasera venerdì 30 gennaio a domenica 1 febbraio, tra via Cavour e Piazza Libertà, ritorna “Cioccolatiamo”, la manifestazione dedicata al cioccolato, in tutte le sue declinazioni, organizzata dalla Flash, in collaborazione con il Comune di Udine.

Cioccolatiamo è arrivata alla sua sesta edizione a Udine ed è ormai un appuntamento fisso per adulti e bambini. Saranno presenti sedici stand da tutta Italia, con espositori provenienti da Torino, Perugia, Pavia, Treviso, Milano, dalla Sicilia e naturalmente dal Friuli Venezia Giulia, che proporranno assaggi e vendita di cioccolatini, praline, cioccolata calda, grappe, torte, dolci e molto altro ancora.

Non mancheranno gli esperti cioccolatieri e le forme di cioccolato più stravaganti. In mostra, infatti, ci saranno telefoni cellulari, tablet, scarpe con il tacco, attrezzi da lavoro, cuori e stelle, il tutto ovviamente realizzato col cioccolato. Si potrà dunque degustare e comprare cioccolata per tutti i gusti: da quella al latte fino a quella fondente, dalla cioccolata bianca a quella con il peperoncino.Un’occasione inoltre per scoprire come si lavora uno dei prodotti più golosi al mondo. I protagonisti della manifestazione, infatti, saranno a disposizione dei visitatori per rispondere a ogni tipo di domanda che riguarda la cioccolata. Immancabile, come ogni anno, l’appuntamento con il maestro Francesco Mengo, che con i suoi laboratori racconterà tutto ciò che ruota attorno al mondo del cioccolato, dalle sue origini nell’antichità ai nostri giorni.La manifestazione è ormai una tradizione per la città, si svolge ogni ultimo week end di gennaio e riscuote sempre molto successo, soprattutto tra i più piccoli.

«Per noi – spiega Vincenzo Rovinelli – questa tre giorni significa far conoscere l'arte del cioccolato. Udine è diventata una tappa obbligata, il Friuli è fatto di gente unica e appassionata di buon cibo, lo ha dimostrato l’affluenza della manifestazione sempre in crescita».

Cioccolatiamo è anche un'occasione per gli addetti ai lavori, che possono confrontarsi e conoscere le novità del settore, sapere come lavorano i propri colleghi e trarre spunti per la propria attività. A partire da venerdì 30 gennaio quindi, gli stand saranno aperti ogni giorno dalle 9 alle 20 e ladisposizione in pieno centro udinese permetterà di passeggiare in mezzo al cioccolato, godendosi la città e la manifestazione allo stesso tempo.

 

21° anniversario dell'eccidio dei giornalisti Rai a Mostar. Nuovo premio di Unicef per "I nostri angeli"

21° anniversario dell'eccidio dei giornalisti Rai a Mostar. Nuovo premio di Unicef per

Trieste – Ventuno anni dopo: nella giornata dedicata al ricordo tragico di Mostar, mercoledì 28 gennaio, il pensiero torna alla granata che si è portata via Marco Luchetta, Alessandro Ota e Dario D’Angelo, la troupe Rai che dal fronte raccontava agli italiani la guerra nell’ex Yugoslavia.

Intanto continuano ad arrivare numerose le opere in concorso per la dodicesima edizione del Premio Luchetta: articoli, filmati, fotografie e reportage che raccontano realtà e contesti dell’infanzia violata da guerre, scontri etnici, emarginazione, povertà.

Il Premio Giornalistico internazionale Marco Luchetta, promosso dalla Fondazione Luchetta Ota D'Angelo Hrovatin con la RAI, si è ormai affermato come riferimento prezioso per il giornalismo dedicato alla tutela dell’infanzia e dei suoi diritti, alla testimonianza e al racconto delle sopraffazioni che i bambini subiscono in tutto il mondo.

Da due decenni, il sacrificio di Marco, Dario e Sascha, ma anche l’uccisione del collega Miran Hrovatin, ucciso con Ilaria Alpi nel marzo ’94 a Mogadiscio, sono diventati una Fondazione che salva centinaia di giovani vite in pericolo in tutto il mondo: bambini affetti da malattie non curabili nei loro Paesi d'origine, sino ad oggi oltre un migliaio di piccoli ospiti accolti dalla Fondazione Luchetta Ota D’Angelo Hrovatin insieme ai familiari, con una percentuale di guarigione stimata intorno al 94%.

Bimbi provenienti dall'Africa, dall'Asia, dal sud America, dall'Europa orientale e dalla penisola balcanica: Paesi nei quali era impossibile garantire le cure adeguate per loro.

Giovedì 2 luglio, come sempre ripresa e trasmessa da Rai1, si svolgerà la cerimonia di premiazione dei vincitori del Premio Luchetta in un galà televisivo intessuto nella più stretta attualità.

Cinque sezioni scandiscono i riconoscimenti della Giuria - servizi filmati, reportage video e fotografici, articoli italiani e internazionali – e si affiancano al Premio Speciale Luchetta, al Premio Friuladria Testimoni della Storia e, dal 2015, al nuovo Premio “I nostri angeli”, istituito dall’Unicef Italia e dalla Fondazione Luchetta. Un riconoscimento che sarà assegnato alla testata che più si è distinta per aver approfondito i temi legati alla tutela dell’infanzia nel mondo.

Possono concorrere al Premio Luchetta 2015 i giornalisti, telecineoperatori e fotoreporter con i lavori pubblicati, trasmessi o diffusi tra il 1 aprile 2014 e il 31 marzo 2015, che devono pervenire alla segreteria del Premio entro il 10 aprile 2015.

Il bando di concorso del Premio Giornalistico Internazionale Marco Luchetta 2015, presente anche su Twitter al profilo @premioluchetta, è consultabile sui siti www.premioluchetta.it e www.fondazioneluchetta.org.

Come per il 2014 la partecipazione include le testate giornalistiche web, purchè registrate. Il Premio Luchetta TV News sarà esplicitamente riservato al migliore servizio giornalistico della durata massima di 5 minuti, mentre la categoria Reportage, dedicata ad Alessandro Ota per giornalisti e tele cineoperatori, sarà riservata ai servizi televisivi fino a 45 minuti; infine il premio Luchetta per le pubblicazioni della stampa internazionale e per la migliore fotografia, dedicate rispettivamente a Dario D’Angelo e Miran Hrovatin.

La Giuria del Premio Luchetta, presieduta dal direttore di Rai Tgr Vincenzo Morgante, quest’anno è integrata anche dal portavoce Unicef Italia Andrea Iacomini, dal portavoce di Articolo 21 Beppe Giulietti e dal direttore del settimanale Venerdì di Repubblica Attilio Giordano.

A Trieste integrazione si dice Jotassassina (ma non si tratta di crauti sanguinari)

A Trieste integrazione si dice Jotassassina (ma non si tratta di crauti sanguinari)

TRIESTE - Si è svolta - nella notte di sabato 24 gennaio -  la prima “Jotassassina” dell'anno 2015, un evento colorato e frizzante che richiama ogni volta centinaia di persone  - da tutta la regione e anche da oltre confine - della comunità LGBT (Lesbiche, Gay, Bisessuali e Transgender).

Ma anche eterosessuali simpatizzanti, tutti uniti per celebrare insieme l'amore universale, supportarsi vicendevolmente e, perché no, anche fare un po' di festa.

Tra amichevoli omosessuali e teatrali drag queens, la serata si svolge in un clima piacevolmente allegro e festaiolo tra luci colorate, coriandoli, lustrini ed esibizioni artistiche delle drag che danzano su tacchi vertiginosi indossando abiti sfarzosi, parrucche coloratissime e un aggressivo make up, chi portando un kimono, chi un vestito rosso dall'ampissima gonna stile ’800, chi una cresta rosa e una giacca nera attillata di paillettes.

Il tutto per mettere in evidenza lo spirito multiculturale e di libertà sessuale.

Ogni evento si svolge su uno sfondo coerente con il tema della serata, come quello di apertura di sabato delle “Frociarole”, le amiche dei gay. L’evento si tiene in un ambiente gioioso che riesce a mettere a proprio agio tutti i partecipanti dei più svariati orientamenti sessuali.

La Jota nasce a Trieste nel 2008 come omaggio alla Muccassassina, uno degli eventi gay, lesbica e trans più conosciuti in Italia e  diretto dal 1993 da Vladimir Luxuria.  Nel corso degli anni è diventata un must al quale non si può mancare.

Oltre ad essere una delle serate più spumeggianti e briose a Trieste, Jotassassina è divenuta un'associazione e un punto di riferimento a supporto dell'integrazione e del rispetto di gay e lesbiche, che prende parte ad avvenimenti per il sostegno della comunità LGBT e per opporsi alle discriminazioni, con la partecipazione a manifestazioni come la veglia che si è tenuta sabato 17 gennaio in piazza Unità contro l'omofobia, organizzata dalle “Sentinelle Sedute”. E inoltre offre la sua disponibilità per informare e istruire i giovani sull'argomento partecipando anche alle assemblee scolastiche.

Dunque è un esempio evidente di come sia possibile l'integrazione degli omosessuali anche in una città piccola e chiusa come quella di Trieste, creando un ambiente divertente e spensierato aperto a qualsiasi inclinazione sessuale e privo di pregiudizi. 

Qui di seguito un videoclip con assaggio della serata:

(In apertura un momento della serata. Fotografia di Tullia Calogiuri)

 

 

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