Cultura
Elena Commessatti: a Trieste e Udine per presentare "Femmine un giorno"
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- Pubblicato Lunedì, 03 Marzo 2014 11:44
- Scritto da Fabiana Dallavalle
Giovedì 6 marzo, sarà alla Ubik di Trieste alle 18. L’otto marzo, festa della donna, sarà alla Feltrinelli, a Udine, stesso orario: Elena Commessatti scrittrice e giornalista udinese, autrice anche di Genius Loci (Forum editrice), racconta per la prima volta, con una scrittura originale che contamina giallo e reportage giornalistico, la storia di femminicidi realmente avvenuti negli anni Ottanta nel Nordest d’Italia.
"Femmine un giorno", questo il titolo del libro che verrà presentato nelle due librerie, a Trieste prima e a Udine poi, con la prefazione di Pino Roveredo, edito da bébert edizioni (casa editrice indipendente nata a Bologna nel 2012), segue nell’invenzione il racconto corale di una città come Udine, città di provincia che ricorda “Peyton Place”, con il cielo “blu fluo” nelle giornate fredde, molte omissioni e tanti “si dice” che divenne negli anni Ottanta, suo malgrado, involontaria protagonista di una strage seriale di donne ai margini della società.
Dal 1971 al 1989 sono state infatti uccise a Udine e dintorni 15 donne, la maggior parte prostitute, di cui 4 molto probabilmente da un’unica mano, come stabilisce un dossier medico realizzato nel 1995. Al tempo, i media locali e gli inquirenti si occuparono a lungo della vicenda, senza però risolvere i casi che rimangono ancora ad oggi senza colpevole.
Nel libro, Elena Commessatti mescola cronaca nera a finzione, non strilla, non ricerca effetti, non sente il bisogno di sovraesporsi per esporsi e soprattutto scrive bene. La forma della narrazione è particolare:inserti di cronaca tratti dalle pagine del Messaggero Veneto e storia inventata. Descrizioni accurate di locali storici del centro, e abitudini dei suoi abitanti, vizi e virtù della borghesia, ed “innesti” che presentano le vittime e una risoluzione di un’identità, singola e femminile, che rivendica quella di tutte le altre sue compagne: l’identità collettiva delle “femmine un giorno/e madri per sempre” cantate da De André.
L'autrice come ha scritto Pino Roveredo, restituisce memoria alle sofferenze ignorate. “Denunciando con la razionalità di un discorso pacato - ma non per questo privo di guizzi - ciò che i silenzi ostinati e le urlanti richieste d’attenzione hanno sepolto. E puntando il dito contro, finalmente, a qualcosa e a qualcuno: come la mancanza di solidarietà e chi ne è responsabile”.
Il lettore non si aspetti un’inchiesta tecnica. Il bello del libro è che romanzo e realtà convivono in armonia. La scrittura non priva di colpi di scena, pressa il lettore ad arrivare alla fine per scogliere l’enigma e la detective Agata Est, alla sua prima apparizione su carta è un personaggio al quale chi legge, si affeziona fin dalle prime righe.
Umberto Valentinis con le sue poesie “Paîs cun figures”.
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- Pubblicato Giovedì, 27 Febbraio 2014 17:59
- Scritto da Redazione ilfriuliveneziagiulia
.Artegna (Ud) - A poche settimane dall’uscita del libro, Umberto Valentinis incontra i suoi lettori e presenta pubblicamente “Paîs cun figures”,venerdì 28 febbraio alle ore 20.30, nella sala Consiliare del Comune di Artegna dall’Associazione culturale Grop Pignot. Il libro ha visto la luce grazie al Circolo Culturale Menocchio con il sostegno della Regione autonoma Friuli Venezia Giulia
<<Poesia della memoria e dell’assenza , Poesia, come luogo deputato della e per la memoria, nella veste di una lingua a rischio, senza agganci -se non precari- con una realtà a specchio: della perdita. Paîs cun figuresaffianca prose e versi in friulano, rincalzati dall’italiano (…) Più ostico, scavato, gelosamente ispido il friulano; più piano e accessibile l’italiano>>.
Così la postfazione di Rienzo Pellegrini accompagna i lettori alla scoperta di Paîs cun figures,uno dei volumi più emblematici della carriera letteraria di Umberto Valentinis, poeta e scrittore arteniese molto caro alla critica regionale e nazionale così come all’audience friulana, benchè sia «figura appartata e forse ritrosa, come ritroso e appartato è il suo friulano: poeta in ombra (e dell’ombra)».
L’autore sarà introdotto dal presidente del circolo Aldo Colonnello, voci narranti della serata saranno Daniela Zorzini, Franco Mattiussi e Annamaria De Monte. Sono previsti interventi musicali del Coro Panarie. «Più trattenuto, ellittico, cifrato è il modo della poesia - spiega ancora Rienzo Pellegrini - mentre la prosa porta alla luce il lato nascosto: il dritto e il rovescio. Ma a chiudere -senza formare un dittico almeno ideale con una prosa- è Cumiât: il sigillo è in versi. Il viaggio a ritroso nel cerchio dell’infanzia non rimuove le coordinate storiche ma le attutisce, le confina fuori scena. Il tempo della memoria, disposto allo stupore dell’avventura, è impermeabile alla dimensione del presente».
Il libro ha visto la luce grazie al Circolo Culturale Menocchio con il sostegno della Regione autonoma Friuli Venezia Giulia. L’ingresso all’incontro è libero.
Un libro racconta Guarnerio D'Artegna e la creazione della Guarneriana: alla Friuli l'attesa presentazione
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- Pubblicato Martedì, 18 Febbraio 2014 14:02
- Scritto da Fabiana Dallavalle
Udine - Era il 7 ottobre del 1466 quando Guarnerio D'Artegna, tre giorni prima di morire, vergò un testamento con il quale donava alla comunità di San Daniele del Friuli il suo patrimonio di codici, pergamene e carte dando vita di fatto ad una delle più antiche biblioteche pubbliche d'Europa, la Guarneriana.
A questo umanista e prelato friulano e all'istituzione che fondò è dedicato il volume “Guarnerio D'Artegna. Il suo tempo, la sua biblioteca”, scritto da Elio Varutti, insegnante ed esperto di storia del territorio triveneto e da Angelo Floramo, insegnante, scrittore nonché attuale direttore della Guarneriana.
Il libro, edito da Guarnerio Editore sarà presentato venerdì 21 febbraio alle 18 presso la Libreria Friuli di Udine. Il saggio vuole dare un primo contributo di sintesi alla migliore conoscenza della figura di Guarnerio.
Nell'occasione i due autori approfondiranno alcuni temi: Varutti interverrà su Guarnerio tra mercanti e cramars riassumendo i contenuti del libro ovvero le notizie storiche già conosciute, da lui integrate con altre ancora non note e inquadrando i fatti della Storia, con particolare attenzione alla realtà economica del periodo.
A Floramo, invece, il compito di guidare il lettore in un intrigante percorso sul senso e sul ruolo della Biblioteca nella Grande Storia, così da fornire un quadro più completo e interessante nella seconda parte della pubblicazione dal titolo L'anima nel labirinto. I segreti di una biblioteca antica.
Chi vuol conoscere la qualità e la consistenza dei diversi contenuti che sono oggi conservati nella Biblioteca Guarneriana li potrà trovare brevemente descritti nella parte finale del volume.
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