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Last updateLun, 27 Feb 2017 8pm

Cultura

"Crescere leggendo": centinaia di bibliotecari e formatori ad ascoltare il Premio Andersen, Aidan Chambers

Crescere leggendo Auditorium della Regione a Udine affollatissimo, da tutto esaurito: è il primo, immediato segno del successo registrato ieri dalla 2ª Giornata regionale di formazione alla lettura organizzata nell’ambito del progetto “Crescere leggendo”. All’appello hanno risposto centinaia fra bibliotecari, librai, docenti, futuri docenti e lettori volontari. Visi noti, segno di un percorso radicato, e visi nuovi, segno di una rete che si sta allargando, ha evidenziato in apertura Mara Fabro della cooperativa Damatrà, che insieme all’Associazione italiana Biblioteche Fvg è ideatore e promotore della Giornata. Una rete che oltre a ricoprire l’intera regione ha raggiunto Pola da una parte e Mestre dall’altra (ieri entrambe le città con rappresentanze all’evento) e che ha il pieno sostegno della Regione. “Noi crediamo nel progetto Crescere leggendo dalla A alla Z, dagli 0 ai 18 anni, dall’inizio alla fine”, ha detto senza esitazione in apertura di Giornata l’assessore regionale alla Cultura, Gianni Torrenti. E in tempi certo non facili per il Bilancio regionale si è spinto anche ad affermare: “Posso impegnarmi sin d’ora a dire che il sostegno al progetto crescerà, salvo restando la valutazione dei suoi risultati”. La “lectio magistralis” quest’anno è stata affidata ad Aidan Chambers (introdotto da Gabriela Zucchini di Equilibri), scrittore britannico che nel 1999 ha vinto la Carnegie Medal con “Cartoline dalla terra di nessuno” contro “Harry Poter e il prigioniero di Azkaban” di J.K. Rowlings. “Cuscini a terra, scaffalatura bassa, un angolino dove i piccoli possano ascoltare le storie lette ad alta voce da altri, e un altro dove possano disegnare, discutere e interpretare le storie che hanno sentito. Perché prima di iniziare a parlare di un libro, bisogna agirlo”: così ha descritto la sua biblioteca ideale. “Sugli scaffali – ha aggiunto – metterei libri illustrati e poi classici che abbiano, però, un aspetto contemporaneo, tutto intorno posizionerei anche apparecchiature digitali adatte ai bambini, perché le nuove tecnologie sono uno strumento poderoso per la lettura”. E spiega: “Le macchine attirano molto i bambini di oggi, c’è una positiva interazione e ci sono i contenuti della lettura”. Lettura che, secondo Chambers, il quale è uno scrittore ed editore, ma si considera con orgoglio “innanzitutto un insegnante”, è “una questione culturale e sociale, non personale come ci insegnavano un tempo”. Sul valore “sociale” della lettura ha insistito anche Roberta Garlatti del Comitato esecutivo regionale dell’Aib Fvg. “Ormai è provata la validità scientifica e sociale della lettura a partire dall’età prescolare”, ha affermato introducendo la seconda parte della Giornata, tanto che il progetto “Nascere per leggere” ha assunto ormai “una dimensione europea e avrà come capofila la Germania”. Attorno a tale valore a quello dei classici per i ragazzi si sono confrontati Silvia Blezza Picherle e Ermanno Detti, in un dibattito moderato da Anna Bonacina. Se per Detti la riproposizione dei classici per ragazzi oggi, tanto nella riscrittura quanto nell’adattamento, “è in generale positiva per quanto riguarda la qualità”, sul punto si è dimostrata più critica Blezza Picherle, invitando a “discernere” tra “molto marketing”. D’accordo senza esitazione, invece, i due studiosi si sono trovati sul perché oggi valga ancora la pena leggere i classici. “Fanno parte della nostra tradizione culturale e sono belle storie”, ha sottolineato Detti; “Soddisfano gli eterni bisogni e sono veri e propri viaggi iniziatici”, ha sostenuto Blezza Picherle. La Giornata ha catalizzato in ogni suo momento l’attenzione dei partecipanti (hanno potuto visitare anche il Filobus n.75 trasformato per l’occasione in bookshop, in collaborazione con le librerie La Pecora Nera e Kobo Shop di Udine), cui Chambers ha raccomandato: non si può sgarrare, “perché in questo momento storico la capacità di leggere, scrivere e parlare in modo appropriato e competente è assolutamente cruciale, senza questo si rischia di diventare cittadini di serie zeta”. La Giornata è stata ideata e promossa dagli animatori del progetto “Crescere leggendo”, ovvero Associazione Italiana Biblioteche Fvg e coop Damatrà in collaborazione con Ert Fvg, CSS Teatro stabile di innovazione del Fvg, Associazione culturale 0432. Il progetto ha il sostegno della Regione, che sarà presente alla giornata di formazione con l’assessore regionale alla Cultura, Gianni Torrenti. Inoltre, vi è il sostegno dei Comuni e delle Biblioteche coinvolti e il supporto tecnico di Saf.

Pordenonelegge, rappresentanti del festival convocati a Roma per il convegno "Le Città del Libro"

Pordenonelegge, rappresentanti del festival convocati a Roma per il convegno

Pordenone - Il Centro per il libro e la lettura, organismo del Ministero dei beni e delle attività culturale e del turismo, ha convocato per la seconda volta (la prima era stata a Torino lo scorso anno) a Roma, per giovedì 9 gennaio, i rappresentanti di Pordenonelegge a "Le Città del Libro", convegno specialistico sulla promozione della lettura.

A Roma saranno presenti, ospiti dell'organizzazione, il presidente della Fondazione Pordenonelegge Giovanni Pavan, il direttore Michela Zin e il curatore Gian Mario Villalta.

Qual è il futuro dei festival letterari in Italia? Quale il possibile livello di collaborazione tra le tante realtà che animano il panorama nazionale, nella prospettiva di un'ottimizzazione di risorse e opportunità? Quali orizzonti si possono schiudere attraverso l'adozione di una prospettiva più europea, sia dal punto di vista della sostenibilità economica che dello sviluppo culturale?

Ecco alcuni dei temi al centro del secondo appuntamento di "Le Città del Libro" che sarà aperto dal presidente dell'Associazione nazionale comuni italiani Piero Fassino. Il convegno prevede una serie di approfondimenti, tra cui la presentazione di un progetto di portale web e di un'indagine comparativa su "Le Città del Libro".

Partecipano, tra gli altri, il Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo Massimo Bray (protagonista dell'incontro di chiusura), il Ministro per la coesione territoriale Carlo Trigilia, il presidente del Censis Giuseppe De Rita, il presidente del Centro per il libro e la lettura Gian Arturo Ferrari e il presidente della Fondazione per il libro, la musica e la lettura Rolando Picchioni.

Simbolicamente collocata all'inizio di un nuovo anno, "Le Città del Libro" è l'occasione per confrontarsi, riflettere e avanzare proposte di rilancio e sviluppo per il settore degli eventi culturali e letterari nel nostro paese.

Per la neonata Fondazione pordenonelegge.it un'occasione importante alla quale partecipare per confrontarsi, così come già fatto in occasione del primo incontro torinese, con le più qualificate realtà nazionali che operano nell'ambito della promozione del libro e della lettura.

Il caso letterario “Vivere senza slot” del collettivo di Pavia

Il caso letterario “Vivere senza slot” del collettivo di Pavia

Trieste - Nasce a Pavia il libro “Vivere senza slot. Storie sul gioco d’azzardo, tra ossessione e resistenza”, la città che vanta il triste primato di essere la capitale italiana del gioco d'azzardo , una slot ogni 109 abitanti.  Scritto dal collettivo Senza Slot di Pavia e pubblicato da Nuovadimensione.

Quattro trentenni, un po' per esperimento, un po' per attivismo,  fondano il Collettivo Senza Slot e si occupano della questione usando gli strumenti e i linguaggi dei social network e delle lotte giovanili. Due di loro sono informatici e creano un sito, www.senzaslot.it, che mappa "dal basso" i bar senza macchinette mangiasoldi. In pochi mesi arrivano quasi a 2000 segnalazioni da tutta Italia e il Collettivo comincia a chiedersi quali siano gli interessi che muovono la grande macchina "mangiauomini".
“Senza Slot” diventa un fenomeno mediatico: compare sui giornali, radio, televisioni; dà vita, il 18 maggio 2013 a Pavia, a una manifestazione nazionale di protesta; contribuisce a fare rete tra chi è impegnato nella lotta contro il  gioco d'azzardo, tra i tanti: Libera, la comunità di S. Benedetto al Porto di Genova, il Nuovo Cinema Palazzo a Roma. A questo punto la lobby del gioco d'azzardo legalizzato prende le contromisure: presenta un esposto che accusa il Collettivo di essere dei terroristi.

La risposta del Collettivo è questo libro, uno spazio di riflessione e di controinformazione che dà la parola a voci diverse: il giocatore d'azzardo che lotta per smettere e l'installatore che vorrebbe affrancarsi dalle concessionarie; psicologi come Mauro Croce e Claudio Dalpiaz, esperti di gioco e videogioco come Beniamino Sidoti e Paolo Pedercini di Molleindustria, e attivisti antimafia.
Il risultato è un esperimento di scrittura collettiva che combina registri e forme diverse - il racconto, l'intervista, lo scambio di email e chat, il saggio - e finisce per usare il gioco d'azzardo come pretesto per gettare uno "sguardo obliquo" sulla nostra società. E, magari, provare a cambiarla.

Questo libro attiva uno sguardo sagittale sul problema del gioco d’azzardo. Non lo inquadra da un solo punto di vista, quello dell’attivista, dello psicoterapeuta, del giurista, ma restituisce uno sguardo d’insieme, uno spettro piuttosto ampio di tutte queste specificità.

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