Cultura
"Triestiner" a tutta Forza
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- Pubblicato Giovedì, 28 Novembre 2013 15:09
Massimiliano Forza, nasce a Trieste, contrabbassista e autore di musiche di scena per i più importanti teatri italiani. Talentuoso scrittore ha dato alla luce “Triestiner”, suo ultimo romanzo. Ambientato a Londra è la storia surreale e poetica di una piccola comunità di triestini che nella capitale britannica conducono una sorta di esistenza bohémien. Triestiner è quasi un inno alla triestinità nella valenza di una possibile redenzione, su quella città a confine, tra quel mondo di frontiera fatto di donne algide e di uomini fragili, incapaci di vivere senza un confine.
Abbiamo dialogato con Massimiliano Forza per avvicinarci al romanzo.
Triestiner, storie di triestini che vivono a London, rappresenta il paradigma di una Trieste che molti non conoscono. La città del "No se pol" del "Via da Trieste", ma Trieste è anche altro, e il tuo libro ci offre una prospettiva nuova. Vuoi condividere con noi da quale urgenza personale nasce questo tuo ultimo romanzo?
Non c'è nulla di personale che voglio sottolineare, né alcuna urgenza personale. Triestiner non è soltanto legato a Trieste, è semmai un pretesto per raccontare situazioni che accadono nella vita, nella provincia, in un gruppo di migranti. Ovviamente è una mia visione. Ma è anche,Triestiner, il racconto del tramonto della giovinezza dei suoi protagonisti. La perdono in quelle strade fredde e bagnate, ridendo, scherzando, sforzandosi per quanto gli è possibili di evitare la durezza della realtà, illudendosi di poter restare eternamente uguali.
Ironia, pietas, a volte anche, uno “sfogo caustico” investono la tua scrittura, regalando al testo un ritratto dei Triestiner, nella loro accezione meno conosciuta. Ci vuoi dire chi sono i Triestiner che tratteggi?
Triestiner è una grande allegoria sulla triestinità. Non c'è rabbia né risentimento nelle mie parole. Non ne ho motivo. London mi ha offerto la possibilità di raccontare in maniera diversa certe sfumature del vivere e della gente. I Triestiner sono dei personaggi legati alla mia immaginazione, a certi passaggi della mia vita, alle tante voci che ho ascoltato lungo il mio cammino. La realtà in una trasfigurazione artistica, letteraria ma anche pittorica, non è che la visione di chi la realizza.
La comunità Triestiner non esiste, l'ho inventata io, componendola attraverso voci e racconti ascoltati per decine d'anni e annotati sul mio taccuino. Una frase, un gesto, un volto, un incontro, hanno detonato storie e volti dei miei Triestiner. Javier Cercas, in un suo saggio sul romanzo intitolato "Una passeggiata nel lato selvaggio", afferma che gli scrittori - ma anche i pittori - tendono a riportare nelle loro opere la realtà, però in una loro visione personale. Cercas sapientemente scrive: "Perché ogni romanzo é sempre, in fondo, autobiografico, nella misura in cui il romanziere vi riversa, mascherandola sotto molteplici vesti fino a renderla irriconoscibile, la propria esperienza esistenziale". E la mia esperienza esistenziale, è viva in ogni personaggio del libro.
Triestiner sono degli archetipi, che rendono universale la particolarità dell'essere triestini, consentimi, forse nella loro accezione più bizzarra, ti sentiresti di dire che è una questione identiaria?
Sono delle categorie e sottocategorie umane. Sono delle maschere di ieri e di oggi. I Triestiner sono presenti in molte micro comunità sparse nel mondo. Possono essere anche di altre nazionalità: i comportamenti cambiano poco. Inutile cercarli soltanto nella triestinità, che certamente è molto particolare e unica, ma che nel libro è soprattutto l'occasione per raccontare altro, per dire e non dire, per far pensare e sorridere.
Eccomi alle donne, alle babe, all' "ottima ragazza", che racconti nel tuo libro, avvicinando il lettore alle figure femminili, tipicamente triestine. Svela qualche passaggio delle donne, a chi non ha ancora letto il tuo romanzo.
Anche in questo caso parliamo di maschere. Le donne di questo libro sono gli specchi di un unico volto, quello che passando dall'ottima ragazza alla Triestiner Doc alla Karpentefer, citandone le più rilevanti, ritrae una sola donna che, a differenza dei Triestiner, guarda con interesse alla cultura dominante. Tutte loro non si accontentano dei sentimenti, anzi. Vogliono possedere, avere, stringere tra le mani qualcosa che si possa toccare. Non c'è tenerezza, in loro, né purezza. Ed è forse per questo che in tutte loro si percepisce una certa infelicità. Sono anche il volto delle tante donne di oggi, quelle che vediamo in film e serie tv come "Sex in The City", donne insoddisfatte e sole, ma assurdamente genuflesse ai comandamenti di questa società, ad una cultura dominante che le obbliga a vestiti firmati, profumi di marca, case nella parte buona della città, ristoranti alla moda, giovani amanti, mariti di convenienza: tutto questo nel vano tentativo di coprire un'insoddisfazione alla quale non riescono a sottrarsi, forse perché guidate - come nel caso dell'ottima ragazza del mio libro - da madri vampiro che le usano per riscattare la propria assoluta pochezza, madri che a mio avviso rappresentano una sottospecie umana.
Parlaci di Renga, personaggio che caratterizza il tuo romanzo.
Renga è un puro, un sognatore, un tipo onesto. E la Renga è l'unica donna positiva del libro, forse perché convertita ad una vita, cioè da Triestiner, dopo essere stata una spietata donna in carriera. La Renga è l'unica donna Triestiner del libro. E Renga l'unico che guarda London con un certo interesse, cercando di trovare una sua collocazione, sforzandosi di fare qualcosa ed essere minimamente attivo.
Il pianista Sivio Peteneo, rappresenta la Trieste dell'infanzia dei Triestiner, un po' anche la tua?
Il Pianista è il personaggio più atteso daiTriestiner. Egli rappresenta Un Uomo Libero. Silvio ce l'ha fatta ad essere un Triestiner ovunque. Non ha dovuto scappare da Trieste, né rifugiarsi in un piccolo mondo. Lui lo porta con sé, nel suo camper, forse perché a differenza degli altri Triestiner ha accettato le sfide della vita e le ha vinte, scegliendo poi una vita da Triestiner.
Cadice, l'isola felice, la tua isola felice, la tua parentesi alla normalità. Sbaglio?
Cadice è la possibile alternativa dei Triestiner. Ma come racconto nel testo, "La libertà esiste, però soltanto nell'illusione". Ed è forse per questo che i Triestiner preferiscono lasciarla lì, forse per assaporarne ogni tanto il profumo: quello della libertà.
La fede, Pantani e il senso della vita: nel libro “Nel nome di Marco” di Michele Marziani.
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- Pubblicato Venerdì, 22 Novembre 2013 17:36
- Scritto da Redazione ilfriuliveneziagiulia
Premariacco (UD) – Un evento tutto a pedali con la presentazione del libro “Nel nome di Marco” di Michele Marziani e il reading “Con tutta la ruota davanti” di Mattiuzza –Del Bianco, quello che avverrà domenica 24 novembre alle ore 17.00 nello Spatio di Annalisa, Loc. Casali Pasch 5 a Premariacco, di fronte all’aviosuperficie San Mauro.
Un evento tutto “da pedalare” quello in programma allo Spatio di Annalisa, in località Casali Pasch a Premariacco. Ospite del pomeriggio l’autore Michele Marziani che ha da poco dato alle stampe il libro “Nel nome di Marco” (ediciclo editore), un romanzo che vede sullo sfondo il grande campione Marco Pantani per una storia che regala emozioni e riflessioni. Arricchiranno l’incontro le voci di Maurizio Mattiuzza e Carlotta Del Bianco, impegnati in un reading sempre a tema “bicicletta & letteratura”. Alla fine dell’incontro seguirà un rinfresco con i vini dell’azienda Zorzettig.
Maggio 1999, Oropa, quindicesima tappa del Giro d’Italia. Al traguardo in cima alla salita del Santuario Marco Pantani vince a modo suo: dopo essere rimasto staccato dal gruppo, con una spettacolare rimonta va a riprendere e a superare, uno per uno, tutti gli avversari. Don Fausto, all’arrivo, confuso nel tripudio del pubblico, assiste a quell’ennesima impresa che apre a Pantani le porte della leggenda. E pensa che è vero, che nulla è impossibile. Decide così di abbandonare la tonaca e di sposare Sandra con la quale ha da tempo una storia d’amore. Dal matrimonio nasce Marco, affetto dalla sindrome di Down. Fausto non riesce a accettarlo e vive nel senso di colpa che Dio l’abbia punito per aver lasciato la Chiesa. È talmente divorato dai rimorsi che arriva ad abbandonare la famiglia. Quando Pantani muore l’ex sacerdote si trova casualmente a Rimini per rincontrare la moglie Sandra e il figlio Marco. La notizia della morte del campione desta in lui una forza nuova e inattesa e lo conduce verso una scelta che non avrebbe mai immaginato di compiere: una scelta in bicicletta. Una storia allo specchio dove dalla tragedia nasce una forma differente d’amore.
Michele Marziani ha pubblicato i romanzi La trota ai tempi di Zorro (DeriveApprodi, Roma, 2006), Umberto Dei. Biografia non autorizzata di una bicicletta (Cult Editore, Firenze, 2008), La signora del caviale (Cult Editore, Firenze, 2009), Barafonda (Barbès editore, Firenze, 2011) e la raccolta di racconti Un ombrello per le anguille (Guido Tommasi, Milano, 2012). Oltre a ventuno libri di viaggi, vini e cibi. È nato nel 1962 a Rimini dove attualmente risiede. Ha vissuto a lungo sul lago d’Orta e a Milano. Informazioni sul sito: www.michelemarziani.org
L’incontro è organizzato con la collaborazione dell’Associazione Culturale Ermes di Colloredo.
“Sissi a Miramar” di Alessandro Fullin alla libreria Ubik
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- Pubblicato Venerdì, 15 Novembre 2013 10:22
- Scritto da Redazione ilfriuliveneziagiulia
Trieste – Oggi, venerdì 15 novembre 2013, con inizio alle ore 18, alla Libreria Ubik - Piazza della Borsa 15, Galleria Tergesteo, a Trieste -, il giornalista Corrado Premuda presenterà il libro “Sissi a Miramar”, di Alessandro Fullin, edito dalla Mgs Press.
L’Imperatrice Sissi è stata uccisa a Ginevra nel 1898? Questo vuole la Storia. Nel romanzo di Alessandro Fullin invece la sovrana si rifugia a Miramare dove convince una riluttante Carlotta del Belgio a ospitarla celandone la reale identità. Soccorsa dal devoto dottor Mayer e dalla fidata Ottilia, Sissi si ambienta benissimo nella sua nuova dimora fino al giorno in cui incontrerà il patriota Guglielmo Oberdan: sarà di nuovo l’Imperatrice in pericolo di morte o travolta da una fatale passione?
“Sissi a Miramar” è una divertente Operetta senza Musica, una commedia in dialetto triestino, un libro esilarante e irriverente che fa rivivere i Miti di ieri e di oggi del capoluogo giuliano.
Domani, sabato 16 novembre, con inizio alle ore 20.30, al Teatro Orazio Bobbio - via Ghirlandaio 12, il Teatro a Leggìo degli Amici della Contrada presenterà “Sissi a Miramar” con Ariella Reggio, Emanuela Grimalda e Alessandro Fullin.
Prenotazioni e prevendita alla biglietteria del Teatro.
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