Cultura
"Schegge": un libro a testmoniare le tante storie raccontatate in "Volere Volare"
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- Pubblicato Giovedì, 21 Maggio 2015 16:26
Trieste - Viene presentato oggi, giovedì 21 maggio alle ore 18 al Caffè San Marco, il libro "Schegge", la raccolta di storie di vita della redazione di "Volere Volare": un bimensile dell'Associazione di cittadini e familiari di Trieste per la prevenzione e il contrasto delle dipendenze. Non mancheranno le letture a volce alta di alcune "storie" in esso raccolte.
Come sottolinea nella prefazione lo scrittore Pino Roveredo: "Oggi sono quattordici anni che ci sentiamo importanti, e sono quattordici anni che raccontiamo e documentiamo alla città le cronache e la pelle degli abitanti del sottoscala della condizione, sono quattordici anni che testimoniamo sulle pagine la fatica dell'inciampo, il benessere di una scrittura, e a volte anche il privilegio delle parole maiuscole per narrare la rinascita".
A chi ne farà richiesta alla sede dell'Associazione verrà data una copia in omaggio. Promosso dall' Azienda Sanitaria Dipartimento delle Dipendenze.
"La mia patria è il mondo intero" di Elisabetta Pozzetto, venti donne che stanno cambiando il mondo
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- Pubblicato Martedì, 19 Maggio 2015 07:54
- Scritto da Timothy Dissegna
Udine - Quando un giornalista vuole raccontare una storia, il modo più fedele che esista è quello delle interviste. È uno degli aspetti più diretti del giornalismo, ma anche uno dei più dei difficili da gestire: bisogna creare un legame tra intervistato e intervistatore, senza gettare semplicemente una domanda sul foglio e aspettare che l'altro risponda.
Per questo un libro interamente impostato sul racconto diretto dei suoi protagonisti può lasciare qualche dubbio a proposito. Ma "La mia patria è il mondo intero" (Forum, 2013) di Elisabetta Pozzetto* non si perde in descrizioni pindaliche e autoreferenziali, ma va dritto nel cuore delle cose, grazie anche a un filo conduttore netto dall'inizio alla fine: l'essere donna oggi.
Detto così, potrebbe sembrare benissimo l'ennesimo elogio femminile al gentil sesso, da sempre ignorato dall'arroganza maschile, dalla vita privata alla carriera lavorativa. Invece la giornalista friulana ha voluto seguire un percorso preciso e fedele a sé stesso, andando a cercare venti nomi, ritratti dagli scatti di Ulderica da Pozzo e Luca Laureati, che sono partiti dal Friuli Venezia Giulia e sono diventate personalità internazionali all'estero ma spesso ignorate in Italia, come tristemente accade a tante nostre eccellenze.
Il discorso si inverte solo in un caso, il primo riportato nel libro: quello di Deborah Serracchiani, Presidente della Regione e friulana acquisita. Partendo da Roma per seguire il futuro marito a Udine, in pochi anni è diventata uno dei protagonisti politici centrali oggi in Italia, amata e contestata, grazie alla sua vittoria alle ultime elezioni regionali e alla recente nomina a vicesegretario del Partito Democratico con Matteo Renzi.
Ma, come abbiamo già detto, lei è l'eccezione. Le altre diciannove, infatti, hanno fatto il percorso opposto, arrivando a ricoprire incarichi e a ricevere riconoscimenti importantissimi in tutto il mondo. Come Rosi Braidotti, che a 15 se ne andò da Latisana con i genitori per l'Australia e oggi è una delle filosofe più celebri a livello internazionale; o Federica Manzon, che da Pordenone è passata a Milano, con un contratto da editor niente di meno che alla Mondadori e un Premio Campiello nel proprio palmarès letterario.
Ma c'è anche chi si tiene lontano dalla ribalta, come la poetessa Ida Vallerugo, di Meduno, che vive a contatto con la natura e i suoi versi, cedendosi poche volte al pubblico dei salotti letterati. E chi si è impegnata attivamente nella Resistenza, ricevendo la medaglia d'oro al valore militare, come Paola Del Din: testimone storica del tragico capitolo di Porzûs, da osovana non perdona ancora il crimine dei garibaldini.
La Pozzetto è stata capace di raccontare figure femminili importanti senza cadere in celebrazionismi, cercando di presentare un ritratto sincero anche nelle contraddizioni che caratterizzano alcuni nomi intervistati. Tra le pagine non si sente solo la voce di queste donne, ma anche gli echi di altrettanti Friuli Venezia Giulia: da Pordenone a Trieste, dagli anni del terremoto al secondo dopoguerra, è chiarissimo il richiamo a una terra che non si è mai arresa. Un modello che oggi, più che mai, deve tornare a rivivere.
*Elisabetta Pozzetto, giornalista, è caposervizio presso l'ufficio stampa della Regione Friuli Venezia Giulia. Ha già scritto un libro sulla condizione femminile, "Donne di profilo" (Forum, 2005), e sarà ospite, mercoledì 20 alle 20.30 nella sala polivalente della biblioteca di Chiopris (Ud), per presentare al pubblico il suo ultimo reportage d'interviste.
Omaggio al poeta Mario Luzi al Salone del Libro di Torino
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- Pubblicato Sabato, 16 Maggio 2015 10:44
- Scritto da redazione ilfriuliveneziagiulia
Torino – I poeti italiani ricordano Mario Luzi, nel decennale dalla scomparsa: appuntamento oggi, sabato 16 maggio, alle 17.30 in Sala Azzurra, per la dedica a “Mario Luzi, mite rivoluzionario”, con l’intervento di Maurizio Cucchi, Milo De Angelis, Gianfranco Lauretano, Giancarlo Pontiggia, Davide Rondoni, e dei giovani poeti Valentina Colonna, Federica D’Amato, Valentino Fossati e Riccardo Olivieri.
«Sono passati dieci anni dalla morte di Mario Luzi e con il tempo viene in più chiara evidenza la necessità della sua opera e la generosità del suo magistero – osserva il poeta e scrittore Gian Mario Villalta - L’inquietudine della sua ricerca, la sincerità delle sue esitazioni, il limpido dettato dell’espressione raggiunta, hanno lasciato una scia luminosa che alimenta nel tempo la passione per la poesia di molti giovani e riscuote a distanza l’ammirazione di poeti di grande rilievo. Luzi ha esordito avvicinando gli orizzonti di ricerca più nuovi del suo tempo, e sempre ha cercato di sovvertire le sistemazioni semplici del mondo, le facili antinomie, appellandosi a una dimensione totale dell’esperienza poetica. La sua generosità verso gli altri poeti, anche giovanissimi o esordienti, è stata proverbiale; la sua attenzione per ciò che avveniva nel mondo della cultura, costante. Anche per chi percorreva sentieri poetici diversi, è sempre stato un punto di riferimento, una voce originale e sincera. Tutto questo merita dunque un ricordo e, soprattutto, un omaggio, con un titolo che vuole strappare un sorriso e allo stesso tempo dare un giudizio non banale: Mario, mite rivoluzionario».
Ricorda Maurizio Cucchi: “Era la prima volta che mettevo piede a Firenze, e non ci andavo da turista, ma per conoscere Mario Luzi, non senza timore di esserne indegno. Era il 1971, se non ricordo male, e di quel primo incontro mi è rimasto impressa una frase, accompagnata da un gesto. Luzi mi disse: «La poesia deve pescare in fondo" e mosse il braccio e la mano verso il basso, per dare più forza a quella frase, così semplice e necessaria. Molto tempo dopo, nel 2004, ero andato a trovarlo per i suoi 90 anni. Nel frattempo il nostro rapporto era cresciuto, e da decenni ero fiero di essergli amico. Riuscì ancora a sorprendermi, a lasciarmi ammirato una volta di più per una grande, decisiva qualità che a quell'età era ancora perfettamente intatta: la vitalissima acutezza della mente, quell'incessante e verticale attività del pensiero che ha sempre animato la sua poesia, tutta la sua grande opera».
Davide Rondoni, che è all’origine di questa iniziativa e ne ha guidato la realizzazione, sottolinea: «Luzi maestro umile e alto di arte ha percorso il secolo della poesia e della sua riflessione in rapporto alle convulse vicende umane, senza cedere al dominio di scetticismi e disperanze. In consonanza sorprendente con alcune acquisizioni della scienza recente, il suo poetare sperimentatore aperto e interrogante ha tracciato il segno di una dura "rivoluzionaria" e creaturale letizia. Generando molti figli e nessun epigono».
Gli ulteriori appuntamenti di pordenonelegge al Salone Internazionale del Libro di Torino saranno ospitati ne“La Libreria della Poesia”, uno spazio espositivo di riferimento per il ciclo di incontri promossi da Fondazione Pordenonelegge.it e ideati dal direttore artistico di pordenonelegge Gian Mario Villalta con i curatori Alberto Garlini e Valentina Gasparet.
Domenica 17 maggio la presentazione della biografia diWislawa Szymborska, edita Adelphi (ore 16, Caffè Letterario) con le autrici Anna Bikont e Joanna Szczesna, alla presenza del curatore del volume Andrea Ceccherelli e di un’ospite d’eccezione, la poetessa Vivian Lamarque.Appuntamento dunque alla Libreria della Poesia - stand J137, Pad 2 – dal 14 al 18 maggio, al Salone Internazionale del Libro di Torino.Info: www.pordenonelegge.it
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