• Home
  • Attualità
  • Cronaca
  • Spettacoli
  • Cultura
  • Benessere
  • Magazine
  • Video
  • EN_blog

Dom11242024

Last updateLun, 27 Feb 2017 8pm

Hacker mediorientali colpiscono ancora: sotto attacco il sito del Messaggero Veneto

Hacker mediorientali colpiscono ancora: sotto attacco il sito del Messaggero Veneto

Udine - Il sito del Messaggero Veneto il 27 novembre ha subìto un attacco da parte di hacker mediorientali. La homepage messaggeroveneto.it, era visibile, ma cliccando su qualunque notizia appariva dapprima una scritta che annunciava l'attacco attribuito al "Syrian Electronic Army", quindi l'aquila siriana con le scritte in arabo.

I tecnici di Kataweb hanno lavorato senza sosta per ripristinare la funzionalità del sito, che è ripresa nel pomeriggio.

In precedenza, intorno alle 12.40, un messaggio simile era comparso brevemente anche sulla homepage di Repubblica.it e la schermata dell'attacco è stata anche ritwittata dai lettori.

Gli hacker, sostenitori del regime siriano di Bashar al-Assad, hanno colpito anche i siti britannici Daily Telegraph, The Independent e Evening Standard e altri ancora come CNBC, PC World, Forbes, Al-Jazeera e il Chicago Tribune.

Sulle pagine dei siti sotto attacco si apriva un pop-up con il messaggio in inglese "Siete stati hackerati dall’Esercito elettronico siriano" e si veniva reindirizzati su un sito collegato al gruppo di hacker.

Kataweb ha confermato l’attacco attraverso parti di codice di Gigya, una società israeliana che fornisce le funzioni di commento dei lettori in tutto il mondo.

Aflatossine nel latte, si chiude con 16 patteggiamenti l'inchiesta Cospalat

Aflatossine nel latte, si chiude con 16 patteggiamenti l'inchiesta Cospalat

Udine - Sedici patteggiamenti hanno chiuso l'inchiesta Cospalat, avviata per far luce su alcune irregolarità nel commercio di latte da parte del consorzio di allevatori.

Il Giudice delle indagini preliminari del tribunale di Udine il 26 novembre ha accolto 16 patteggiamenti degli indagati: 14 persone fisiche e due persone giuridiche, per un totale complessivo di 6 anni e mezzo di pene detentive e quasi 30 mila euro di pene pecuniarie.

Il gip ha concesso a tutti gli indagati la sospensione condizionale della pena. La pena più elevata è quella (un anno, 5 mesi e 10 giorni, sospesa) patteggiata dall'allora presidente del consorzio, Renato Zampa.

Chiamato in causa per le norme sulla responsabilità amministrativa degli enti, il consorzio ha patteggiato una pena pecuniaria di 22.660 euro. Secondo quanto si è appreso, i reati contestati sono quelli di associazione a delinquere, frode in commercio e commercio di sostanze alimentari nocive. È invece caduta l'accusa di adulterazione o contraffazione di sostanze alimentari.

"Non è mai stato messo in commercio un solo litro di latte che superasse il limite di legge per le aflatossine. Prova ne è l'archiviazione dell'accusa di produzione di latte nocivo". Lo ha detto l'ex presidente del consorzio, Renato Zampa, che nel giugno 2013, quando scoppiò il caso, era finito in custodia cautelare in carcere.

"La scelta del patteggiamento - ha detto spiegando la posizione sua e del consorzio, ora presieduto da Edi Sist - è stata dettata dall'intento di salvaguardare l'azienda da un lungo periodo di dibattito processuale sotto i riflettori, per non pregiudicare l'esistenza dell'azienda stessa, che conta più di cinquanta aziende socie e 60 dipendenti. Sono sicuro che avremmo rimostrato le nostre ragioni ma al prezzo della chiusura dell'azienda. A ogni esposizione mediatica registravamo una sofferenza economica negli spacci".

L'azienda conta 15 spacci sul territorio e nel punto vendita di Remanzacco ha aggiunto anche l'attività di macelleria. "Ora ha recuperato le vendite, praticamente ai valori pre-inchiesta", ha concluso.

Maltrattamenti in famiglia, arrestato un cittadino di origini marocchine a San Daniele

Maltrattamenti in famiglia, arrestato un cittadino di origini marocchine a San Daniele

Udine - I Carabinieri di San Daniele del Friuli hanno arrestato per maltrattamenti un cittadino di origini marocchine di 37 anni.

Secondo le indagini dei militari dell'Arma, l'uomo teneva la moglie 24enne, giunta da poco in Italia, segregata da mesi nella casa dove abitava la coppia, in via Mazzini, costringendola a subire costanti violenze fisiche e verbali.

Era stata la donna, selvaggiamente picchiata nella serata di domenica 24 novembre, a riuscire a lanciare una disperata richiesta di soccorso via Skype ai genitori in Marocco, che poi sono riusciti a mettere in moto la macchina dei soccorsi in Italia.

Gli inquirenti stanno valutando anche di contestare all'uomo il reato di sequestro di persona.

La giovane signora è attualmente ricoverata in ospedale per accertamenti, successivamente sarà seguita dai servizi sociali.

Chi siamo

Direttore: Maurizio Pertegato
Capo redattore: Tiziana Melloni
Redazione di Trieste: Serenella Dorigo
Redazione di Udine: Fabiana Dallavalle

Pubblicità

Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

 

Privacy e cookies

Privacy policy e cookies

Questo sito è impostato per consentire l'utilizzo di tutti i cookie al fine di garantire una migliore navigazione. Se si continua a navigare si acconsente automaticamente all'utilizzo. Per comprendere altro sui cookie e scoprire come cancellarli clicca qui.

Accetto i cookie da questo sito.