Aflatossine nel latte, si chiude con 16 patteggiamenti l'inchiesta Cospalat
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- Categoria: Udine
- Pubblicato Giovedì, 27 Novembre 2014 11:15
- Scritto da Redazione Ilfriuliveneziagiulia
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Udine - Sedici patteggiamenti hanno chiuso l'inchiesta Cospalat, avviata per far luce su alcune irregolarità nel commercio di latte da parte del consorzio di allevatori.
Il Giudice delle indagini preliminari del tribunale di Udine il 26 novembre ha accolto 16 patteggiamenti degli indagati: 14 persone fisiche e due persone giuridiche, per un totale complessivo di 6 anni e mezzo di pene detentive e quasi 30 mila euro di pene pecuniarie.
Il gip ha concesso a tutti gli indagati la sospensione condizionale della pena. La pena più elevata è quella (un anno, 5 mesi e 10 giorni, sospesa) patteggiata dall'allora presidente del consorzio, Renato Zampa.
Chiamato in causa per le norme sulla responsabilità amministrativa degli enti, il consorzio ha patteggiato una pena pecuniaria di 22.660 euro. Secondo quanto si è appreso, i reati contestati sono quelli di associazione a delinquere, frode in commercio e commercio di sostanze alimentari nocive. È invece caduta l'accusa di adulterazione o contraffazione di sostanze alimentari.
"Non è mai stato messo in commercio un solo litro di latte che superasse il limite di legge per le aflatossine. Prova ne è l'archiviazione dell'accusa di produzione di latte nocivo". Lo ha detto l'ex presidente del consorzio, Renato Zampa, che nel giugno 2013, quando scoppiò il caso, era finito in custodia cautelare in carcere.
"La scelta del patteggiamento - ha detto spiegando la posizione sua e del consorzio, ora presieduto da Edi Sist - è stata dettata dall'intento di salvaguardare l'azienda da un lungo periodo di dibattito processuale sotto i riflettori, per non pregiudicare l'esistenza dell'azienda stessa, che conta più di cinquanta aziende socie e 60 dipendenti. Sono sicuro che avremmo rimostrato le nostre ragioni ma al prezzo della chiusura dell'azienda. A ogni esposizione mediatica registravamo una sofferenza economica negli spacci".
L'azienda conta 15 spacci sul territorio e nel punto vendita di Remanzacco ha aggiunto anche l'attività di macelleria. "Ora ha recuperato le vendite, praticamente ai valori pre-inchiesta", ha concluso.