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Last updateLun, 27 Feb 2017 8pm

Incidente in A4 tra Villesse e Palmanova, è morto in ospedale l'automobilista coinvolto

Incidente in A4 tra Villesse e Palmanova, è morto in ospedale l'automobilista coinvolto

Palmanova - È morto in ospedale a Udine martedì 25 novembre Ivan Del Fabro, per le ferite riportate in seguito all'incidente avvenuto lunedì 24 sull'autostrada A4 lungo il tratto Villesse-Palmanova.

Per cause che sono al vaglio della polizia stradale la sua auto, una Fiat Punto, aveva tamponato un camion finendo la sua corsa contro il guardrail.

Le condizioni dell'uomo erano subito apparse gravissime ai soccorritori. Del Fabro, 46 anni, residente a Fagagna, era stato trasportato all’ospedale di Udine dove è deceduto nella notte di martedì nonostante i tentativi dei sanitari di salvargli la vita.

La dinamica dell'incidente è ancora in corso di accertamento ad opera della Polizia stradale di Palmanova.

Residente a Gemona la giovane donna che ha abbandonato la figlia in un cassonetto a Palermo

Residente a Gemona la giovane donna che ha abbandonato la figlia in un cassonetto a Palermo

Udine - È residente a Gemona la madre della neonata gettata viva in un cassonetto in via Ferdinando Di Giorgi a Palermo lunedì 24 novembre. La piccola, ritrovata da un uomo senza fissa dimora, è morta poco dopo il ricovero in ospedale.

La donna, Valentina Pilato, 30 anni, è stata rintracciata dai Carabinieri ed è attualmente ricoverata all'ospedale Cervello nel capoluogo siciliano, dove si è recata dopo il parto.

La signora Pilato, che ha altri 3 figli piccoli, due bambine e un maschio, di 2, 6 e 8 anni, vive in Friuli col marito, un militare dell'esercito. La famiglia, originaria di Palermo, si era trasferita a Gemona del Friuli nel febbraio del 2014.

Secondo quanto si è appreso, la donna avrebbe nascosto a tutti la gravidanza. Gli inquirenti ipotizzano che sia giunta a Palermo proprio per partorire all'insaputa del marito.

In ospedale, la donna ha raccontato che subito dopo aver abbandonato la figlia aveva avuto un ripensamento ed era tornata sul posto, ma ha avuto paura vedendo la folla accorsa nel frattempo.

A Gemona la famiglia non aveva mai lamentato situazioni di disagio, e i bambini più grandi frequentano regolarmente la scuola.
 
"In paese c'è incredulità per quanto è successo - ha detto Paolo Urbani, sindaco di Gemona del Friuli. - La famiglia non era seguita dai servizi sociali, era una situazione che non presentava caratteristiche di difficoltà. Ora partecipiamo con il cuore in mano a questo dramma. La porta del Comune - ha aggiunto Urbani - è sempre aperta. Seguiremo la vicenda con attenzione e siamo pronti a dare una mano in caso di bisogno, come stiamo facendo con tutti in questi momenti di difficoltà e crisi economica".

Scoperta frode a Udine: fatture false ed evasione fiscale per oltre due milioni di euro

Scoperta frode a Udine: fatture false ed evasione fiscale per oltre due milioni di euro

Udine - Due imprenditori sono stati indagati dalla Guardia di Finanza di Udine per dichiarazione infedele, indebita compensazione e sottrazione fraudolenta al pagamento delle imposte. Lo rendono noto le Fiamme Gialle in un comunicato del 24 novembre.

Gli indagati hanno distribuito utili per oltre 2,5 milioni euro (suddivisi con quota pro capite di 1.264.478 euro) originati con disponibilità finanziarie derivanti da fatture fittizie e redditi non dichiarati.

Per sottrarsi al pagamento delle imposte - oltre due milioni di euro, come rilevato dopo un'ispezione, - avevano creato una società gemella.

Su richiesta della Procura, inoltre, il Gip ha emesso un provvedimento di sequestro per equivalente nei confronti dei due per 1.073.000 euro (pari alle imposte evase). Il provvedimento è in corso di esecuzione da parte della Tenenza della Guardia di Finanza di Palmanova.

I due, che hanno in corso un patteggiamento per un precedente reato di utilizzo di fatture per operazioni inesistenti, avevano dichiarato un reddito imponibile di soli 3.222 e 146 euro.

La società che i due avevano costituito in un secondo momento era gemella di quella indagata e di questa aveva persino la stessa denominazione (salvo la punteggiatura dell'acronimo della sua denominazione sociale).

Questa era subentrata alla preesistente acquisendo tutti i suoi beni e le risorse ad esclusione dei debiti con l'erario, lasciati alla precedente società, messa in liquidazione e resa sostanzialmente quindi una "scatola vuota".

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Direttore: Maurizio Pertegato
Capo redattore: Tiziana Melloni
Redazione di Trieste: Serenella Dorigo
Redazione di Udine: Fabiana Dallavalle

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