Ancora Vajont: a Trieste un convegno della Camera Penale
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- Pubblicato Lunedì, 17 Febbraio 2014 15:25
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Trieste - La catastrofe del Vajont fu all'origine di un lungo processo. Il 14 febbraio del 1964 la richiesta di formalizzazione dell'istruzione fu affidata al giudice Mario Fabbri che conferì a un collegio di periti i quesiti sull'accertamento delle respèonsabilità di quanto accaduto.
Il dibattimento si svolse nel 1968, innanzi al Tribunale dell'Aquila. Il percorso giudiziario, ricco di colpi discena, giunse a conclusione a seguito di vari accordi transattivi solo nel 2000.
Fu questo ilprimo grande processo ambientale che si svolse in Italia. La Camera Penale giuliana e il WWF di Trieste hanno chiamato a parlarne l'avvocato Nicola Canestrini, l'avvocato di Rovereto al quale molte particiviliaffidarono il loro patrocinio.
Il Convegno dal titolo "Memoria e diritto: il processo del Vajont" si terrà Venerdì 21 febbraio 2014 alle ore 16.00 presso l'Aula Magna della Scuola Superiore di Lingue Moderne di Via Filzi, 14 a Trieste e si inserisce nel programma di eventi che la Camera Penale di Trieste organizza periodicamente in ossequio alle finalità statutarie, per offrire agli iscritti e a tutti i professionisti interessati occasioni di approfondimento utile anche per l'adempimento dell'obbligo di formazione continua.
I lavori saranno introdotti dall'avvocato Alessandro Giadrossi Presidente WWF di Trieste.
L'iscrizione è gratuita e da inviare all'Avv. Eleonora Sponza via fax (040 361246) o preferibilmente via e-mail a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
(In apertura una foto del banco degli imputati al processo del 1968)
Ferriera di Trieste, disaccordo tra Autorità portuale ed enti locali sull'Accordo di programma
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- Pubblicato Giovedì, 13 Febbraio 2014 11:13
- Scritto da Redazione Ilfriuliveneziagiulia
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Trieste - Il Comitato Portuale del capoluogo nella riunione del 12 febbraio ha approvato a maggioranza l'Accordo di programma sulla Ferriera di Trieste, nonostante il voto contrario degli enti locali tra cui la Regione Friuli Venezia Giulia, la Provincia, il Comune di Trieste e di Muggia.
Nell'accordo firmato il 12 febbraio, rispetto a quello del 30 gennaio, il Comitato ha inserito, come nota a verbale, una lettera del capo di Gabinetto del ministero dello Sviluppo Economico che precisa alcuni aspetti relativi ai canoni concessori e alle responsabilità sull'inquinamento dell'area.
Questo particolare ha scatenato la reazione degli enti locali, che hanno perciò votato contro. "La presidente Monassi porta a casa una vittoria inutile". Così l'assessore regionale alle Finanze e alla Programmazione Francesco Peroni ha spiegato il voto contrario della Regione e degli enti locali alla delibera.
"Posto che, come avevamo detto, l'Accordo di Programma non si riscrive, la delibera voluta dall'Autorità portuale è, nella migliore delle ipotesi, inutile. Nella peggiore, invece, si presta a rimettere in discussione l'efficacia stessa dell'Accordo di Programma. Un accordo dal quale dipende il futuro produttivo e ambientale dell'area di Servola, in sostanza un capitolo cruciale dell'avvenire di Trieste".
"La presidente dell'Autorità portuale, in effetti, ha indotto il Comitato portuale a credere - ha aggiunto Peroni - che la delibera, così come proposta, tuteli maggiormente l'autonomia e gli interessi economici dell'Ente. È vero il contrario. La presidente Monassi ha infatti voluto inserire nell'Accordo, come "nota a verbale", il documento sollecitato dalla stessa Autorità e redatto dall'apparato del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti".
"Così invece - spiega Peroni - si mette a rischio l'Accordo di Programma sulla Ferriera, perché la delibera contiene elementi contraddittori e apre le porte a un potenziale conflitto con i Ministeri firmatari".
L'Accordo di Programma firmato il 30 gennaio scorso - ha concluso - per noi rimane uno strumento cruciale per arrivare a uno sviluppo sostenibile di Trieste e per risolvere l'annosa questione della Ferriera. Abbiamo votato contro perché abbiamo a cuore le sorti della città".
Trieste, ragazzino precipita da una finestra al quarto piano della scuola. Salvato da una tettoia
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- Pubblicato Martedì, 11 Febbraio 2014 15:26
- Scritto da Redazione Ilfriuliveneziagiulia
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Trieste - Poteva essere una tragedia, ma grazie ad una tettoia il gesto inconsulto di un ragazzino delle medie ha avuto conseguenze non troppo gravi.
Il fatto è avvenuto nella mattina dell'11 febbraio all’Istituto comprensivo “Dante Alighieri” in piazza Oberdan. Un ragazzino di 13 anni è caduto da una finestra al terzo piano dello stabile, finendo su una tettoia situata due piani più sotto, nel cortile interno dell’edificio, dopo un volo di 8 metri.
Il ragazzo frequenta la terza media. Non è in pericolo di vita ma ha riportato lesioni ad una spalla e a una gamba. L’incidente si è verificato intorno alle 12 e, secondo quanto accertato dai carabinieri, il ragazzino avrebbe deciso di lanciarsi nel vuoto forse a causa di una delusione scolastica.
Sul posto, oltre ai militari dell’Arma, sono accorsi anche i vigili del fuoco e gli operatori del 118 che lo hanno trovato cosciente. Poco dopo sono arrivati anche i genitori.
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