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Last updateLun, 27 Feb 2017 8pm

In corso l'indagine sugli ex vertici del gruppo Generali per operazioni finanziarie poco chiare

In corso l'indagine sugli ex vertici del gruppo Generali per operazioni finanziarie poco chiare

Trieste - L'operato dell'ex amministratore delegato e dell'ex direttore generale di Generali, Giovanni Perissinotto e Raffaele Agrusti, è oggetto di un'indagine avviata dalla Procura di Trieste in seguito alle segnalazioni della Consob (Commissione nazionale per le società e la borsa) e Ivass (Istituto per la vigilanza sulle assicurazioni) su presunte irregolarità.

Secondo Consob e Ivass, alcuni investimenti di tipo complesso sarebbero stati intrapresi da Perissinotto ed Agrusti secondo modalità e passaggi non rispondenti alle norme di trasparenza che regolano le operazioni finanziarie.

Il legale di Giovanni Perissinotto, avvocato Giovanni Borgna, ha spiegato in una nota diffusa il 24 febbraio che al centro delle indagini ci sarebbero "alcune operazioni finanziarie che sarebbero state non sufficientemente leggibili agli organi di controllo e che, invece, si ritengono giustificate e riportate regolarmente nel bilancio societario, operazioni delle quali si è pronti a discutere, per quanto di competenza, in tutte le opportune sedi, fornendo ogni precisazione utile".

Le operazioni controverse, sette in tutto, effettuate dal 2000 al 2007, e sulle quali ci sono state perdite, sono in parte legate ad alcune società finanziarie venete, socie del gruppo Generali.

La procura ha già ascoltato il nuovo management di Generali ed alcuni funzionari per avere chiarimenti sui passaggi formali delle operazioni finanziarie.

La notizia dell'indagine a carico di Giovanni Perissinotto e Raffaele Agrusti era nell'aria da tempo dopo la decisione del Consiglio di amministrazione del 19 febbraio scorso, che ha dato il via libera ad azioni risarcitorie e di responsabilità contro gli ex vertici.

Da parte sua Perissinotto, è "sereno", sicuro che "la vicenda sarà chiarita" come comunica il legale Borgna. "Il dottor Perissinotto garantirà tutta la possibile collaborazione, per dissipare ogni dubbio, posto che nessuno ha mai inteso porre alcun ostacolo al controllo delle autorità di vigilanza".

L'avvocato Borgna esprime "stupore" per il fatto che, "nel tempo, le notizie diffuse sull'argomento a danno del dottor Perissinotto e della sua reputazione, sempre sulle stesse questioni, sono state di volta in volta attribuite alla regia di Autorità pubbliche, che avrebbero richiesto controlli, denunce, azioni di responsabilità nei confronti dei precedenti vertici amministrativi della Compagnia".

"Sul punto - precisa il legale - si deve sottolineare che la Consob ha formalmente comunicato di non aver esercitato alcuna pressione a riguardo, smentendo le precedenti notizie di stampa, mentre i documenti esaminati parlano chiaramente di iniziative private, sulle ragioni reali delle quali si stanno svolgendo opportune verifiche". 

Allarme dei Vigili del Fuoco in regione: previste 62 unità in meno

Trieste - «Il ministero dell’ interno ha predisposto una bozza di revisione degli organici dei vigili del fuoco che ha pesanti ricadute sulla sicurezza del Friuli Venezia Giulia.

A livello regionale si prevedono 62 vigili del fuoco in meno e sono a rischio depotenziamento ben tre distaccamenti oltre a uno a rischio chiusura. Riteniamo irresponsabile questa scelta politica che ha pesanti ricadute sulla sicurezza dei cittadini. Gli sprechi sono altrove, tagliare la sicurezza è da incoscienti».

Lo rende noto Alessandro D’Agostino, segretario regionale del Conapo, il sindacato autonomo dei vigili del fuoco nello spiegare che il rischio chiusura riguarderebbe «il distaccamento di Opicina in provincia di Trieste che copre tutto l’ altopiano Carsico da Sistiana fino a Pesek, un provvedimento inconcepibile se si pensa che in caso di intervento la squadra partirebbe dal Comando di Trieste  con un tempo sicuramente troppo lungo per garantire un efficace intervento e per raggiungere l‘altopiano Carsico».

«Ben 22 vigili del fuoco in meno – spiega D’Agostino - sono previsti per il Comando di Gorizia, con il declassamento del distaccamento di Grado da sede mista a sede totalmente volontaria, mettendo a rischio anche l’apertura nel periodo estivo, ed il depotenziamento della sede di Monfalcone le cui unità passerebbero da 36 a 30 nonostante i rischi derivanti dalla cantieristica navale e dalla densità abitativa.  Stessa sorte per il distaccamento di Sacile in provincia di Pordenone, provincia che subisce un taglio di 10 vigili del fuoco».

« L’impressione – aggiunge il referente regionale del sindacato dei vigili del fuoco – è che a Roma abbiano dato i numeri nel vero senso della parola. Evidentemente qualche burocrate si è divertito a far quadrare i conti con il computer senza tenere conto delle particolarità del territorio e della sicurezza dei cittadini, che mal si concilia con tempi di percorrenza troppo lunghi ».

«Come sindacato dei vigili del fuoco daremo battaglia contro l’approvazione di questo assurdo piano di tagli e facciamo appello alla politica affinché scongiurino sul nascere questa ridicola serie di tagli. Politici del Friuli, se ci siete battete un colpo, attendiamo le vostre azioni in difesa della sicurezza dei cittadini» ha concluso D’Agostino.

Incidente mortale sul lavoro al Porto nuovo di Trieste: dipendente travolto da sacchi di caffè

Incidente mortale sul lavoro al Porto nuovo di Trieste: dipendente travolto da sacchi di caffè

Trieste - Un lavoratore del porto di Trieste, Valerio Colarich, di 53 anni, dipendente esperto della ditta Tergestea, è morto mentre lavorava all'interno del magazzino 58 della ditta, terminal merci varie, nel Porto nuovo.

Aveva appena cominciato il proprio turno di lavoro alle 7.30, dirigendosi verso alcuni pallet di caffè, quando è stato travolto da alcuni sacchi, morendo all'istante.

Il signor Colarich era entrato nel magazzino insieme ad un collega, ma ognuno si era diretto in una zona diversa del deposito della struttura, che è un deposito di caffè.

La vittima doveva controllare una partita di caffè da sdoganare. Poco dopo, il collega ha sentito un boato e un urlo. Accorso immediatamente, lo ha trovato travolto da 4 sacchi di caffè del peso ciascuno di 60 chilogrammi. Al momento dell'infortunio non c'è stato nessun testimone che possa spiegare la dinamica della tragedia.

Inutili i soccorsi portati dai sanitari del 118, che hanno tentato un massaggio cardiaco. Sul posto, anche il medico legale, il magistrato di turno, la polizia scientifica e gli esperti di infortunistica dell'Azienda sanitaria.

Sui fatti indaga la Polmare di Trieste. Intanto i sindacati dello scalo giuliano hanno proclamato 24 ore di sciopero.

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Direttore: Maurizio Pertegato
Capo redattore: Tiziana Melloni
Redazione di Trieste: Serenella Dorigo
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