Trieste: sgominata una banda di trafficanti di persone con diramazioni in Est Europa e Turchia
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- Pubblicato Lunedì, 12 Maggio 2014 18:47
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Trieste - La polizia di Trieste, in una vasta operazione in cui sono stati impegnati anche uomini delle Squadre mobili di Bergamo, Brescia, Udine e Napoli, con la preziosa collaborazione degli organismi di Polizia di Croazia, Slovenia, Austria e Germania, ha sgominato una banda di trafficanti di persone. Lo comunica una nota diffusa il 12 maggio.
Le persone migranti, principalmente afghani e pakistani, erano convogliati in Turchia da dove partivano alla volta della Germania e di altri paesi del nord Europa, via Balcani e Italia. Qui, in particolare nelle province di Trieste, Brescia e Bergamo, faceva base l'organizzazione criminale straniera di trafficanti sgominata dalla polizia di Trieste.
Le indagini - spiega la nota - sono durate un anno e mezzo e condotte dalla squadra mobile di Trieste e dalla Polizia di frontiera, coordinate dal Servizio centrale operativo.
In particolare, sono state dieci le persone, di nazionalità afghana e pakistana, arrestate questa mattina in flagranza sia in Italia, sia all'estero, e 14 le perquisizioni effettuate fra Trieste, Udine, Bergamo, Brescia e Napoli: è stata sequestrata una notevole quantità di documentazione sull'attività illecita.
I migranti clandestini - un centinaio quelli entrati illegalmente, che pagavano all'organizzazione tra i 5 e i 10 mila dollari ciascuno - partivano dalla Grecia a bordo di navi o percorrevano la rotta balcanica, nascosti all'interno di furgoni, con prima destinazione Trieste. Da qui, l'organizzazione li dirottava verso l'Austria, attraverso gli ex valichi confinari di Tarvisio (Ud) e del Brennero (Bz) per raggiungere la meta finale della Germania.
Trieste: Grande guerra, riapre il Faro della Vittoria
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- Pubblicato Sabato, 19 Aprile 2014 21:00
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Trieste - Sarà riaperto al pubblico dal 26 aprile prossimo a Trieste il Faro della Vittoria, inserito negli itinerari della Grande Guerra.
Con quasi 68 metri di altezza e il fascio di luce tra i più potenti al mondo, il Faro fu realizzato per celebrare la vittoria dell'Italia nella Prima guerra mondiale dall'architetto triestino Arduino Berlam e inaugurato da Vittorio Emanuele III il 24 maggio 1927.
Lutto nel mondo imprenditoriale triestino, è morto a 91 anni il commendator Primo Rovis
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- Pubblicato Mercoledì, 09 Aprile 2014 13:59
- Scritto da Redazione Ilfriuliveneziagiulia
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Trieste - Il commendator Primo Rovis, imprenditore e filantropo triestino, è morto martedì 8 aprile, all’età di 91 anni. L'anziano industriale era ricoverato da tempo in ospedale.
Primo Rovis era nato a Gimino d’Istria il 1° novembre 1922. Sposato, due figlie, Cristina e Gilda. Si era trasferito a Trieste nel 1947. Negli anni Cinquanta aveva iniziato la sua attività di torrefazione.
La sua attività imprenditoriale principale fu quella del caffè, e come molti industriali del capoluogo giuliano fondò un sua società, la “Cremcaffè”, molto nota in città, che poi cedette alla Segafredo di Zanetti.
Altre due furono le sue passioni: la mineralogia - per cui ottenne anche un riconoscimento accademico in Russia - e l’impegno umanitario, con l’indizione di un premio a suo nome per meriti di divulgazione scientifica.
Forte anche l’impegno politico, a favore di una forma di autonomia della Provincia di Trieste, sulla falsariga delle spinte autonomiste della "lista del Melone" nata dopo il Trattato di Osimo. Nel 2012, a 90 anni, il Comune gli conferì la civica benemerenza della Città (nella foto).
Oltre all’attività da imprenditore e alle tante azioni benefiche che l’hanno visto protagonista, Primo Rovis ricopriva la carica di console generale dell’Honduras.
La presidente del Friuli Venezia Giulia Debora Serracchiani ha espresso il profondo cordoglio della Regione per la scomparsa di Rovis.
''Ho conosciuto Primo Rovis e ne ho apprezzato il forte, costante impegno civico, l'umanità vivace, il suo profondo amore per la città di Trieste'', ha ricordato la presidente, per la quale la vita di Rovis rappresenta un esempio e un richiamo in campo imprenditoriale e sociale".
"Lascia una grande eredità ai triestini, fatta prima di tutto di passione e generosità oltre che di opere benefiche, ha sottolineato la presidente, e rimarrà come un grande stimolo positivo per tutti la sua fiducia nell'impegno che il singolo può esprimere a favore della propria comunità e delle proprie radici".
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