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Last updateLun, 27 Feb 2017 8pm

Lutto nel mondo imprenditoriale triestino, è morto a 91 anni il commendator Primo Rovis

Lutto nel mondo imprenditoriale triestino, è morto a 91 anni il commendator Primo Rovis

Trieste - Il commendator Primo Rovis, imprenditore e filantropo triestino, è morto martedì 8 aprile, all’età di 91 anni. L'anziano industriale era ricoverato da tempo in ospedale.

Primo Rovis era nato a Gimino d’Istria il 1° novembre 1922. Sposato, due figlie, Cristina e Gilda. Si era trasferito a Trieste nel 1947. Negli anni Cinquanta aveva iniziato la sua attività di torrefazione.

La sua attività imprenditoriale principale fu quella del caffè, e come molti industriali del capoluogo giuliano fondò un sua società, la “Cremcaffè”, molto nota in città, che poi cedette alla Segafredo di Zanetti.

Altre due furono le sue passioni: la mineralogia - per cui ottenne anche un riconoscimento accademico in Russia - e l’impegno umanitario, con l’indizione di un premio a suo nome per meriti di divulgazione scientifica.

Forte anche l’impegno politico, a favore di una forma di autonomia della Provincia di Trieste, sulla falsariga delle spinte autonomiste della "lista del Melone" nata dopo il Trattato di Osimo. Nel 2012, a 90 anni, il Comune gli conferì la civica benemerenza della Città (nella foto).

Oltre all’attività da imprenditore e alle tante azioni benefiche che l’hanno visto protagonista, Primo Rovis ricopriva la carica di console generale dell’Honduras.

La presidente del Friuli Venezia Giulia Debora Serracchiani ha espresso il profondo cordoglio della Regione per la scomparsa di Rovis.

''Ho conosciuto Primo Rovis e ne ho apprezzato il forte, costante impegno civico, l'umanità vivace, il suo profondo amore per la città di Trieste'', ha ricordato la presidente, per la quale la vita di Rovis rappresenta un esempio e un richiamo in campo imprenditoriale e sociale".

"Lascia una grande eredità ai triestini, fatta prima di tutto di passione e generosità oltre che di opere benefiche, ha sottolineato la presidente, e rimarrà come un grande stimolo positivo per tutti la sua fiducia nell'impegno che il singolo può esprimere a favore della propria comunità e delle proprie radici".

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Capo redattore: Tiziana Melloni
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