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Gio11212024

Last updateLun, 27 Feb 2017 8pm

Ritrovato nel Livenza il corpo del giovane militare della base di Aviano scomparso 10 giorni fa

Ritrovato nel Livenza il corpo del giovane militare della base di Aviano scomparso 10 giorni fa

Pordenone - È quello di Halex Hale, l'aviere statunitense in servizio nella base di Aviano scomparso giorni fa, il corpo seminudo ripescato nella mattinata del 12 luglio nel fiume Livenza, nel centro di Sacile (Pn). La salma del giovane militare era stata notata da una passante.

Il sergente Hale, 24 anni, addetto al reparto trasmissioni del 31° Fighter Wing, era scomparso dal 2 luglio scorso dopo aver cenato a casa di alcuni amici. Avrebbe dovuto recarsi da un’altra persona ma non era mai arrivato a destinazione.

Sul posto sono intervenuti i Carabinieri del Reparto operativo provinciale e i Vigili del Fuoco. Il riconoscimento è stato effettuato dai Carabinieri e dal medico legale. È stata disposta l’autopsia per stabilire la causa del decesso.

Nei giorni scorsi, oltre alle Forze dell’ordine italiane, si erano uniti alle ricerche i commiltoni del giovane.

Anche padre di Halex era giunto ad Aviano per seguire da vicino la vicenda e prendere parte alle ricerche del figlio.

Hale, originario della cittadina di Middletown (Indiana), era entrato nell'Air Force a 18 anni. Stava prestando servizio nella base di Aviano dal 2015, dove era arrivato dopo una missione in Afghanistan.

Proseguono le ricerche del giovane militare della base di Aviano scomparso da una settimana

Proseguono le ricerche del giovane militare della base di Aviano scomparso da una settimana

Pordenone - Continuano le ricerche del militare statunitense, il sergente Halex Hale, 24 anni, in servizio nella base di Aviano, del quale si sono perse le tracce a Sacile nella notte tra sabato 2 e domenica 3 luglio.

L’auto del sottufficiale, che è in servizio alla Base Usaf nell’unità tecnica preposta alla gestione dei servizi di comunicazione e risiede a Sacile, era stata trovata parcheggiata in città, in strada della Rosta. Era andato a cena da alcuni amici, poi li aveva salutati e si era diretto verso l’auto. Da quel momento in poi, più nessuna notizia. Il cellulare non è raggiungibile e non sono stati trovati i suoi documenti.

Dopo quella cena il ragazzo - ha raccontato la mamma Amy ai media di Middletown, la cittadina dell'Indiana di cui è originario - si stava recando ad un appuntamento con un altro amico. Dove, però, non è mai arrivato. Poi è sparito nel nulla.

Le forze di sicurezza italiane sono da giorni alla ricerca del giovane. Squadre dei Vigili del fuoco, Carabinieri e volontari stanno perlustrando l'area tra Sacile e Aviano.

Alle ricerche, nelle quali sono impegnate oltre 150 persone, partecipano anche numerosi connazionali e compagni d'arma del militare.

Sul posto sono al lavoro anche i sommozzatori dei Vigili del fuoco di Trieste, oltre a unità cinofile. Le ricerche si concentrano in un'area vicino al fiume Livenza, dove si teme che il giovane potrebbe essere caduto finendo in qualcuno dei canali della zona.

In Italia è arrivato anche il padre, Lance, per cercare di capire cosa sia accaduto.

Halex, che era stato in Afghanistan, è nella base di Aviano da oltre un anno, ha raccontato ancora la mamma: si è laureato alla High School di Shenandoah ed è nell' Air Force da sei anni, un lavoro che "ama".

Nel Duomo di Cordovado le esequie dell’imprenditore Marco Tondat celebrate da mons. Pellegrini

Nel Duomo di Cordovado le esequie dell’imprenditore Marco Tondat celebrate da mons. Pellegrini

Cordovado (Pn) - Le esequie dell'imprenditore friulano Marco Tondat, ucciso nel barbaro attentato terroristico a Dacca il 2 luglio scorso, sono state celebrate nel Duomo di Cordovado il 9 luglio.

Il feretro, avvolto nel tricolore e ricoperto da rose rosse, ha percorso la navata centrale della chiesa accompagnato dalla famiglia.

Il vescovo di Concordia Pordenone, mons. Giuseppe Pellegrini, ha ricordato che la vittima "aveva lasciato l'Italia, stanco del precariato, alla ricerca di qualcosa di più sicuro e stabile. Desiderava vivere una vita piena di gioia e di felicità, facendo sempre del bene a tutti".

E ha aggiunto: "Chi ha conosciuto Marco lo descrive come una persona sorridente e solare, con tanta voglia di vivere, con un cuore grande che batteva non solo per sé ma anche per gli altri. Lo possono ben testimoniare mamma Gemma, il fratello Fabio e i tanti amici".

Secondo il vescovo, "è necessario che la comunità internazionale, abbandonati i particolarismi segnati da ambizioni di guerra fredda, reagisca con fermezza a queste barbarie e insieme crei progetti comuni in difesa dei diritti dei popoli e della persona umana, garantendo la piena dignità di ogni individuo". Per mons. Pellegrini "si spendono ancora enormi cifre per armi e mezzi di distruzione; è necessario creare una cultura e una mentalità di pace e di giustizia". Migliaia le persone accorse nel duomo di Cordovado (PN), il paese natale. Presente anche la presidente della Regione, Debora Serracchiani. che ieri ha partecipato anche ai funerali di un'altra vittima di Dacca, Cristian Rossi, ad Udine.

"Carissimi tutti, anche se umanamente non è facile da accettare, il Signore ci invita ad abbandonare sentimenti di odio e di vendetta" ha detto il vescovo.

"C'è solo una cosa che può salvare il mondo: l'amore e la misericordia di Dio per gli uomini e degli uomini tra di loro - ha continuato Pellegrini -. Dobbiamo ribadire con fermezza e coraggio che la pace e la giustizia si raggiungono soltanto quando siamo capaci di mettere al centro della convivenza sociale e civile l'amore e il perdono, come valori assoluti anche per noi".

Per il vescovo questo significa "credere che anche per la persona più crudele ci può essere una salvezza e una redenzione, un riscatto, a condizione però che si rivesta di sentimenti di amore, di giustizia e di rispetto verso gli altri".

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Direttore: Maurizio Pertegato
Capo redattore: Tiziana Melloni
Redazione di Trieste: Serenella Dorigo
Redazione di Udine: Fabiana Dallavalle

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