Esce fuori strada in A4 e finisce in un campo: muore giovane cestista di Cordenons
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- Pubblicato Lunedì, 15 Agosto 2016 16:41
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Pordenone - Un giovane di 25 anni, Giovanni Borsoi, di Cordenons (Pn) è morto nella mattina del 15 agosto in un incidente stradale dopo che l'auto che stava conducendo in autostrada è finita fuori dalla carreggiata ribaltandosi.
Una ragazza, di 24 anni, che era in auto con lui, è rimasta ferita. L'incidente, causato forse da un colpo di sonno, è avvenuto intorno alle sette nel tratto tra Latisana (Ud) e Portogruaro (Ve), in direzione Venezia.
Secondo i primi rilievi il giovane avrebbe perso il controllo dell'auto che è andata a sbattere autonomamente contro il guard-rail e poi è finita in un campo. Non ci sarebbero altri mezzi coinvolti.
Sul posto sono giunti immediatamente i soccorsi del 118 e la Polstrada, unitamente al personale di Autovie Venete.
I sanitari non hanno potuto far altro che constatare la morte del giovane conducante. La giovane è stata ricoverata all'ospedale di Pordenone in condizioni non gravi.
La vittima era un noto giocatore della 3S Basket di Cordenons.
Guardia di Finanza sequestra beni per 2,5 milioni a gruppo rom: per il fisco erano nullatenenti
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- Pubblicato Giovedì, 11 Agosto 2016 10:53
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Pordenone - Gli uomini del Nucleo di Polizia Tributaria di Pordenone hanno eseguito il decreto di sequestro preventivo di beni mobili e immobili per circa 2,5 milioni di euro, patrimonio di 33 soggetti di etnia rom, residenti tra la provincia pordenonese e quella veneziana, che al fisco risultavano nullatenenti.
Le attenzioni dei finanzieri si sono concentrate su 33 componenti di due note famiglie rom, imparentate tra loro, che sebbene in massima parte completamente sconosciuti al fisco o, in taluni casi, con risibili redditi dichiarati, risultavano disporre di un patrimonio del tutto sproporzionato.
Dalle indagini è emerso che gli indagati svolgevano, con modalità illecite, il commercio delle autovetture di grossa cilindrata – tra cui Ferrari, Lamborghini e Porsche – la costruzione e la vendita di ville di lusso e la lucidatura e doratura degli arredi sacri di proprietà della Chiesa.
Tali attività, che negli anni avevano fruttato redditi milionari, erano organizzate in maniera tale da configurare una vera e propria società di fatto che tuttavia non aveva mai presentato le dovute dichiarazioni dei redditi.
I ricavi conseguiti in forma associata venivano ripartiti, attraverso un fitto reticolo di conti correnti bancari e postali, tra i componenti dei due nuclei famigliari finendo per alimentare l’elevatissimo tenore di vita degli stessi, ancora una volta, in barba al Fisco.
Gli uomini del Nucleo Pt di Pordenone hanno esaminato svariate migliaia di assegni, bonifici e soprattutto movimenti di denaro contante giungendo a ricostruire, nel solo quinquennio 2009-2014, ben 59 operazioni immobiliari per circa 1,8 milioni di euro, oltre 500 compravendite di autovetture, per circa 4 milioni di euro, mentre altri 1,7 milioni di euro hanno fruttato al clan le attività di lucidatura degli oggetti sacri d’oro e d’argento di proprietà di alcune parrocchie sparse sull’intero territorio nazionale.
L’operazione è scattata alle prime luci dell’alba quando oltre 60 finanzieri hanno bussato alla porta delle nove ville degli indagati per eseguirne la perquisizione e notificare il decreto di sequestro emesso dal GIP presso il Tribunale di Pordenone.
Contestualmente al sequestro di beni ai fini fiscali disposto dal GIP, la Procura della Repubblica di Pordenone, sulla base delle più ampie indagini condotte dagli stessi finanzieri, ha depositato la richiesta di applicazione delle misure di prevenzione “antimafia” personali e patrimoniali, ai sensi del Decreto Legislativo 6 settembre 2011 n.159, in quanto è da ritenere che gli indagati vivano abitualmente con i proventi di attività delittuose tra le quali i finanzieri comprendono, tra altre, anche l’evasione fiscale. Tali misure saranno oggetto delle udienze già fissate dal Tribunale di Prevenzione per il prossimo settembre.
Camion sbanda in A28 e vola per una decina di metri nella scarpata, salvo il conducente
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- Pubblicato Giovedì, 28 Luglio 2016 15:55
- Scritto da Redazione Ilfriuliveneziagiulia
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Pordenone - Disastroso incidente in autostrada A28, verso le 13.30 giovedì 28 luglio, all’altezza di Fontanafredda, in direzione di Portogruaro, per fortuna senza conseguenze fatali.
Un mezzo pesante, in transito sul viadotto che sovrasta il Rio Sentirone, per cause ancora al vaglio della Polstrada, è sbandato sulla destra e dopo un volo di una decina di metri è finito nella scarpata sottostante. L’autista del mezzo, prontamente soccorso dal 118, è grave ma non sarebbe in pericolo di vita.
Il personale di Autovie Venete, arrivato sul posto, ha provveduto alla chiusura della corsia di marcia, per poter intervenire sul guard rail a bordo ponte completamente distrutto dal mezzo pesante.
Il recupero del camion, se non potrà essere effettuato dall’esterno, verrà programmato per questa notte. Attualmente ci sono circa 500 metri di coda.
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