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Spese pazze al Consorzio di Bonifica Cellina Meduna, accuse di peculato per ex vertici

Pordenone - Con la notifica dell’avviso di conclusione delle indagini preliminari e dell’informazione di garanzia da parte della Procura della Repubblica di Pordenone, è giunta a termine la prima fase delle indagini condotte dalla Guardia di Finanza nei confronti dell’alta dirigenza del Consorzio di Bonifica Cellina Meduna.

L’ipotesi di reato contestata all’ex presidente dell’ente consortile, Americo Pippo, 65 anni, residente a Valvasone Arzene, e alla sua segretaria personale Daniela Falcone, 55 anni, di Roveredo in Piano, è quella di peculato in concorso.

In particolare, dalle indagini condotte dagli uomini del Nucleo di Polizia Tributaria di Pordenone è emerso uno sconcertante quadro di sfruttamento delle risorse economiche del Consorzio di Bonifica per finalità personali del tutto estranee a quelle istituzionali.

Con sistematicità, infatti, sono state presentate e pagate domande di rimborso spese relative all’acquisto di beni e al godimento di servizi per nulla inerenti alle funzioni esercitate in seno al Consorzio di Bonifica.

A titolo esemplificativo, sono stati rimborsate spese per l’acquisto di casalinghi, di calzature, di vestiti, di gioielli, di prodotti di profumeria, di fiori, per servizi di parrucchiera, per viaggi e pernottamenti in località turistiche, per gite fuori porta ecc., il cui ottenimento è stato possibile grazie all’alterazione delle note spese presentate al Consorzio, sulle quali erano falsamente indicati esercizi commerciali diversi da quelli reali.

Ad essere rimborsate sono state anche spese irrisorie, quali scontrini per un caffè di €1,05, per parcheggi di €0,30, per la ricarica delle chiavette dei distributori automatici di € 2,00, per bibite di €3,70.

In altri casi sono stati richiesti rimborsi dietro mera presentazione delle ricevute rilasciate, per i pagamenti tramite carte elettroniche, dai POS cui erano state tagliate le intestazioni per celarne le effettive provenienze. In occasione di alcuni presunti viaggi in treno i biglietti sono stati rimborsati dietro presentazione delle copie di prova delle prenotazioni o per importi maggiorati tramite fotocopie sulle quali erano stati cancellati i prezzi reali apponendone dei superiori.

Un altro espediente per ottenere rimborsi spese non dovuti è stato anche quello della duplicazione, talvolta della triplicazione, dei titoli di spesa, grazie alla fotocopiatura degli stessi, oppure presentando separatamente tali documenti e le relative ricevute dei POS, in alcuni casi triplicando il rimborso anche tramite l’inserimento di quelli concernenti transazioni non andate a buon fine.

Dalle indagini bancarie è stato possibile accertare gli effettivi beneficiari dei rimborsi spese e la reale natura delle stesse, benché tutte risultassero a carico del Presidente in quanto unico soggetto autorizzato.

Anche talune autovetture del Consorzio sono state utilizzate a tutti gli effetti come beni propri, dagli ex direttori generali Marcello Billè, 71 anni, di Trieste e Giorgio Maruzzi, 56 anni, di Padova, che sono accusati di peculato in concorso con Pippo.

Gli stessi sono indagati per l’uso di altri benefit non previsti né autorizzati: pedaggi autostradali con telepass intestato al Consorzio, rifornimenti di carburante, pernottamenti in hotel e affitto di un appartamento a Pordenone.

Americo Pippo era rimasto al vertice del Consorzio per 18 anni, fino al 2014. Dopo l’esito delle elezioni di due anni fa che avevano decretato l’ingovernabilità dell’ente, questo era stato commissariato. Lo scorso 19 giugno si sono svolte le nuove elezioni dei consiglieri con regole statutarie modificate per evitare il ripetersi di situazioni di stallo. Il 5 luglio prossimo il consiglio riunito in assemblea nominerà i dirigenti.

Arrestati a Barcellona altri due ricercati della banda specializzata nelle rapine in villa

Pordenone - I Carabinieri del Comando Provinciale di Pordenone, con l'ausilio della polizia spagnola e con la collaborazione della Divisione del Servizio di Cooperazione Internazionale di Polizia del Ministero dell'Interno, hanno arrestato a Barcellona i restanti due ricercati appartenenti alla banda specializzata nelle rapine in villa sgominata la scorsa settimana.

I due, resisi irreperibili nei giorni scorsi, sono stati rintracciati nella città catalana e vanno ad aggiungersi alle altre dieci persone arrestate nei giorni scorsi - otto a Roma e provincia e due all'estero - su ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Gip del Tribunale di Pordenone.

I reati di cui sono accusati i componenti della banda sono quelli di associazione per delinquere, rapina, sequestro di persona, furto, lesioni, favoreggiamento, sostituzione di persona, false attestazioni a pubblico ufficiale e uso di documenti falsi.