Friuli Venezia Giulia ancora nel mirino degli hacker: colpito il sito dell'Isis Zanussi
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- Pubblicato Lunedì, 17 Novembre 2014 21:40
- Scritto da Redazione Ilfriuliveneziagiulia
Pordenone - Un equivoco dovuto alla dicitura della scuola, "Istituto statale di istruzione superiore", il cui acronimo è "Isis", come quello del sedicente Stato islamico, ha provocato un attacco informatico al sito internet dell'istituto superiore "Lino Zanussi" di Pordenone.
Il sito web dell'istituto aveva da poco assunto l'estensione .gov adottata dagli enti statali: anche questo particolare forse ha attratto l'interesse degli hacker.
Il fatto è avvenuto nel pomeriggio di domenica 17 novembre. L'attacco è stato reso inoffensivo solo nel pomeriggio di lunedì.
L’azione di hackeraggio sarebbe stata messa in atto da parte di un gruppo di cyber pirati che fa capo ad Hamas, gli AnonGhost, che ha messo a segno nei mesi scorsi clamorose intrusioni in siti web di istituzioni israeliane.
"To All Governments of the World, We are watching you, we can see what you're doing, we control you, we are everywhere" così esordiva il messaggio inserito proditoriamente nella pagina web della scuola.
Dalla segreteria dell'Istituto Zanussi si apprende che già nelle prossime ore il sito tornerà online e che non sono stati persi dati o sottratte informazioni sensibili dal registro elettronico.
L'acronimo sta creando problemi ad ogni latitudine, tanto che la fabbrica di cioccolato belga Isis recentemente ha deciso di cambiare il suo nome in Libeert.
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- Pubblicato Lunedì, 17 Novembre 2014 18:38
- Scritto da redazione@ilfriuliveneziagiulia.it
Banda di rapinatori attiva nel Nord Est sgominata dai Carabinieri di Venezia
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- Pubblicato Sabato, 15 Novembre 2014 18:53
- Scritto da Redazione Ilfriuliveneziagiulia
Venezia - Una presunta associazione criminale dedita ai furti in abitazione, in esercizi commerciali e ed agli assalti ai bancomat, che ha effettuato rapine in tutto il Nord Est, è stata sgominata dai Carabinieri di Venezia. Ne dà notizia un comunicato diffuso il 15 novembre.
Nel corso dell'operazione, che ha portato all'esecuzione di misure cautelari in carcere, sono state perquisite diverse abitazioni e ditte specializzate nel commercio di materiale ferroso e prezioso.
Le indagini, coordinate dalla Procura di Venezia, hanno consentito di individuare una presunta associazione per delinquere italo-moldava che avrebbe messo a segno una quarantina di colpi, tra cui ad alcuni bancomat fatti saltare con l'utilizzo di esplosivo.
L'operazione scattata nella notte è l'ultima tranche di un'indagine che ha già portato in carcere una ventina di persone negli ultimi mesi e al recupero di refurtiva per oltre cinquecentomila euro, con quasi dieci tonnellate di rame e diciassette veicoli recuperati.
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