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Categoria: Pordenone
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Pubblicato Lunedì, 03 Novembre 2014 20:44
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Scritto da redazione@ilfriuliveneziagiulia.it
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Orcenico (Pn) - Niente proroga per la cassa in deroga, partono i licenziamenti. É questo, purtroppo, l’esito dell’incontro al Ministero del lavoro, dal quale si attendevano notizie sul futuro dei 399 lavoratori della Ideal Standard di Orcenico.
"Il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, preso atto dell'impossibilità di addivenire ad un'intesa condivisa tra le Parti, dichiara conclusa con mancato accordo la procedura di cui al DPR 218/2000".
Tombale, la nota del Ministero significa la messa in mobilità per i 398 addetti dello stabilimento di Orcenico della Ideal Standard. Non ci sarà un ulteriore periodo di proroga della Cig in deroga fino a fine anno dopo il periodo 1 giugno-31 ottobre e la messa in mobilità è immediata. D'altronde, l'azienda ha già fatto partire praticamente tutte le lettere di licenziamento.
Sfuma dunque, a sorpresa dopo un percorso difficile e un tiramolla continuo, l'ipotesi che la neocostituita cooperativa ceramiche Ideal Scala possa subentrare nella gestione dello stabilimento di Orcenico di Zoppola alla Ideal Standard. L'azienda esprime "estremo rammarico" per la decisione che ha "dovuto prendere", spiegando che questa è maturata dopo la mancata presentazione alla società negli "ultimi mesi dei progetti di reindustrializzazione (piano industriale e commerciale) del sito di Orcenico".
L'azienda "non ha quindi potuto valutare la compatibilità di questo annunciato piano con il proprio piano industriale di 15 mesi fa - l'unico che assicura sostenibilità della presenza produttiva in Italia, a Trichiana e Roccasecca". E sostiene di essere "disponibile ad un incontro con la Cooperativa dal 18 novembre prossimo". Di ben altro tenore le dichiarazioni dei sindacati che parlano di un "atto gravissimo ed irresponsabile" da parte dell'azienda americana, di "uno schiaffo alle istituzioni, alla politica e al territorio", che può avere una sola risposta: "mobilitazione di massa e presidio permanente", come annuncia Franco Rizzo, segretario Chimici della Cisl Fvg.
Per il sindacato, "l'azienda è stata indisponibile alla richiesta del Ministero per un tavolo di confronto il 7 novembre sulla reindustrializzazione del sito e ha richiesto la disponibilità a smontare subito gli impianti. Scelta insostenibile". Anche la Regione Friuli Venezia Giulia, che si è spesa molto nella vertenza, è durissima: "L'azienda si assume una forte responsabilità negativa per il futuro dell'area, e per la tenuta del tessuto sociale già fortemente in difficoltà" ammonisce l'assessore al Lavoro Fvg Loredana Panariti.
Che lascia intravedere uno spiraglio: "Il Ministero del Lavoro e delle politiche sociali con Il Mise e la regione Friuli Venezia Giulia si adopereranno comunque per il buon esito della vicenda industriale proseguendo il confronto tra le parti in ordine ad un'ipotesi condivisa del percorso di reindustrializzazione del sito di Orcenico". La trattativa sembrava praticamente conclusa fino a pochi giorni fa.
Lo stesso viceministro dello Sviluppo economico, Carlo Calenda, intervenendo a Udine il 31 ottobre, aveva espresso parole rassicuranti non solo di generico "appoggio ai lavoratori di Ideal Standard", indicando "strumenti di supporto" come "l'internazionalizzazione, intercettando flussi di investimenti esteri".