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Last updateLun, 27 Feb 2017 8pm

Ideal Standard: nessuna proroga per la cassa, via ai 398 licenziamenti

Orcenico (Pn) - Niente proroga per la cassa in deroga, partono i licenziamenti. É questo, purtroppo, l’esito dell’incontro al Ministero del lavoro, dal quale si attendevano notizie sul futuro dei 399 lavoratori della Ideal Standard di Orcenico.
 
"Il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, preso atto dell'impossibilità di addivenire ad un'intesa condivisa tra le Parti, dichiara conclusa con mancato accordo la procedura di cui al DPR 218/2000".
 
Tombale, la nota del Ministero significa la messa in mobilità per i 398 addetti dello stabilimento di Orcenico della Ideal Standard. Non ci sarà un ulteriore periodo di proroga della Cig in deroga fino a fine anno dopo il periodo 1 giugno-31 ottobre e la messa in mobilità è immediata. D'altronde, l'azienda ha già fatto partire praticamente tutte le lettere di licenziamento.
 
Sfuma dunque, a sorpresa dopo un percorso difficile e un tiramolla continuo, l'ipotesi che la neocostituita cooperativa ceramiche Ideal Scala possa subentrare nella gestione dello stabilimento di Orcenico di Zoppola alla Ideal Standard. L'azienda esprime "estremo rammarico" per la decisione che ha "dovuto prendere", spiegando che questa è maturata dopo la mancata presentazione alla società negli "ultimi mesi dei progetti di reindustrializzazione (piano industriale e commerciale) del sito di Orcenico".
 
L'azienda "non ha quindi potuto valutare la compatibilità di questo annunciato piano con il proprio piano industriale di 15 mesi fa - l'unico che assicura sostenibilità della presenza produttiva in Italia, a Trichiana e Roccasecca". E sostiene di essere "disponibile ad un incontro con la Cooperativa dal 18 novembre prossimo". Di ben altro tenore le dichiarazioni dei sindacati che parlano di un "atto gravissimo ed irresponsabile" da parte dell'azienda americana, di "uno schiaffo alle istituzioni, alla politica e al territorio", che può avere una sola risposta: "mobilitazione di massa e presidio permanente", come annuncia Franco Rizzo, segretario Chimici della Cisl Fvg.
 
Per il sindacato, "l'azienda è stata indisponibile alla richiesta del Ministero per un tavolo di confronto il 7 novembre sulla reindustrializzazione del sito e ha richiesto la disponibilità a smontare subito gli impianti. Scelta insostenibile". Anche la Regione Friuli Venezia Giulia, che si è spesa molto nella vertenza, è durissima: "L'azienda si assume una forte responsabilità negativa per il futuro dell'area, e per la tenuta del tessuto sociale già fortemente in difficoltà" ammonisce l'assessore al Lavoro Fvg Loredana Panariti.
 
Che lascia intravedere uno spiraglio: "Il Ministero del Lavoro e delle politiche sociali con Il Mise e la regione Friuli Venezia Giulia si adopereranno comunque per il buon esito della vicenda industriale proseguendo il confronto tra le parti in ordine ad un'ipotesi condivisa del percorso di reindustrializzazione del sito di Orcenico". La trattativa sembrava praticamente conclusa fino a pochi giorni fa.
 
Lo stesso viceministro dello Sviluppo economico, Carlo Calenda, intervenendo a Udine il 31 ottobre, aveva espresso parole rassicuranti non solo di generico "appoggio ai lavoratori di Ideal Standard", indicando "strumenti di supporto" come "l'internazionalizzazione, intercettando flussi di investimenti esteri". 

Val Zemola: malore in montagna, muore un 60enne

Erto e Casso (Pn) - Un uomo di 60 anni ha perso la vita mentre stava effettuando un’escursione in montagna in Val Zemola, in comune di Erto e Casso.
 
Si tratta di Flavio Friso, residente a Padova, che si trovava in compagnia di alcune guide del Club alpino italiano quando è stato colto da un infarto.
 
Inutili le manovre salvavita praticate per oltre trenta minuti dagli operatori del 118, giunti con l’elisoccorso. La salma è stata recuperata dagli uomini del soccorso alpino della Valcellina.
 
Sul posto, sono giunti anche i Carabinieri.

Consorzio Cellina Meduna Pordenone, l'addio del presidente Americo Pippo

Pordenone -  Ieri mattina, 31 ottobre, lo storico presidente del Consorzio di bonifica Cellina Meduna, Americo Pippo ha lasciato la carica, pur rimanendo nell'ente. 
 
Questo, in attesa degli sviluppi dell’inchiesta avviata dal procura della Repubblica di Pordenone sul Consorzio di bonifica, che lo ha visto indagato insieme ad altre 9 persone per accuse, mosse a vario titolo, di peculato, abuso d’ufficio, falso e turbativo d’asta,
 
Si chiude così l’esperienza ventennale di leader del numero uno del consorzio, che proprio alla vigilia di questa decisione aveva visto andare a vuoto il consiglio dei delegati per la mancanza del numero legale, dopo l’uscita dall’aula della componente che si riconosce nei rivali della Coldiretti.
 
La ricandidatura di Pippo, 64 anni, alla guida del Consorzio di bonifica Cellina Meduna, già prima del blitz della guardia di finanza nella sede di via Matteotti, aveva suscitato polemiche che avevano tenuto banco per settimane.
 
Intanto, il vicepresidente e assessore alle Risorse agricole Sergio Bolzonello ha presentato alla Giunta regionale una "generalità" riguardante il rinnovo degli organi consiliari del Consorzio di boniifca Cellina-Meduna.
 
"A quasi due mesi dalla decisione sul ricorso elettorale - si legge nel documento - il Consorzio di bonifica non ha provveduto alla ricostituzione dei propri organi consortili. Pur non costituendo presupposto di grave irregolarità per procedere allo scioglimento, il ritardo rischia di compromettere il regolare funzionamento dell'attività amministrativa e istituzionale. La normativa non prevede la possibilità di intervento da parte dell'Amministrazione regionale in una tale situazione, decisamente anomala. Bolzonello propone di demandare alla Direzione centrale attività produttive, l'incarico di segnalare al Presidente del Consorzio l'opportunità di riconvocare il Consiglio dei delegati, con urgenza e comunque entro otto giorni dal ricevimento".
 
Scaduto tale termine la Direzione regionale sottoporrà all'approvazione della Giunta di un atto deliberativo per la nomina di un Commissario ad acta per convocare il Consiglio dei delegati fino al momento della nomina del nuovo Presidente.
 
E la Coldiretti di Pordenone, riguardo la notizia che riferisce sulle possibili dimissioni dell’intera coalizione che ha sostenuto il presidente uscente del consorzio Cellina Meduna Pippo Americo, esprime sconcerto e preoccupazione per lo stato di incertezza che si verrebbe a creare, proprio nel momento in cui, secondo altre indiscrezioni, la Regione starebbe per avviare una procedura concreta per la convocazione del consiglio del Consorzio di bonifica e la conseguente elezione del presidente dell’ente e della deputazione amministrativa.
 
Questo gesto, causerebbe danno al Consorzio di bonifica, al territorio e a tutte quelle aziende che hanno appoggiato i candidati delle lista Pippo con spirito costruttivo e con l’obiettivo di dare impulso e sviluppo all’ente.
 
Le dimissioni collettive della coalizione di Pippo, comporterebbero la paralisi dell’ente e l’inevitabile commissariamento, vanificando il voto di tanti elettori che hanno posto fiducia per la governabilità del Consorzio Cellina Meduna che quanto prima deve poter operare per dare risposte concrete alle esigenze delle imprese agricole, la difesa dell’ambiente, la gestione del territorio anche e soprattutto alla luce dei fatti degli ultimi giorni.

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Direttore: Maurizio Pertegato
Capo redattore: Tiziana Melloni
Redazione di Trieste: Serenella Dorigo
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