Vaccinazioni obbligatorie per bimbi iscritti all’asilo: il Tar dà ragione al comune di Trieste
- Dettagli
- Categoria: Salute
- Pubblicato Mercoledì, 18 Gennaio 2017 13:11
- Scritto da Redazione Ilfriuliveneziagiulia
- Visite: 1613
Trieste - Il Tar del Friuli Venezia Giulia ha respinto il ricorso presentato nelle settimane scorse da due famiglie contro la deliberazione del Consiglio Comunale di Trieste che ha introdotto l'obbligo delle vaccinazioni quale requisito d'accesso ai nidi e alle scuole dell'infanzia comunali e convenzionate.
Lo hanno reso noto l'assessore comunale all'educazione, Angela Brandi e il Direttore generale dell'Azienda sanitaria universitaria di Trieste Nicola Delli Quadri.
Nelle motivazioni della sentenza, il Tar sottolinea che in Italia l'obbligo di vaccinazione (antidifterica, antitetanica, antipoliomielitica e anti epatite B) non è mai stato abrogato e che "si è solo consentita una specie di obiezione di coscienza nel senso che ove i genitori, contrariamente all'obbligo di legge, scelgano di non vaccinare i propri figli, ciò non presenta conseguenze negative per quanto riguarda l'iscrizione dei pargoli alla scuola dell'obbligo".
Per il Tar, inoltre, "la libera e responsabile scelta di non vaccinare i bimbi, che comunque si pone contro la legge vigente, comporta delle inevitabili conseguenze, tra cui l'impossibilità di iscrizione agli asili comunali" laddove l'amministrazione comunale adotti "una norma di prevenzione e precauzione in materia della salute che il Comune, nel regolamentare l'accesso ai propri asili, può legittimamente definire e disciplinare".
Nel riconoscere la legittimità della scelta del Comune di Trieste, il Tar evidenzia che "non è in discussione la potestà genitoriale, ma come quest'ultima deve cedere il passo all'interesse generale.
L'iscrizione a un asilo - aggiungono i giudici amministrativi - comporta di necessità la convivenza dei bambini in un ambiente ristretto, per cui la mancanza di vaccinazione, per un elementare principio di precauzione sanitaria, si ripercuoterebbe sulla salute degli altri, anche quelli con particolare debolezze e fragilità immunitarie" per cui "il pur rispettabile e tutelabile interesse individuale deve regredire rispetto all'interesse pubblico, in particolare ove si tratti di tutela della salute".
Completamento del Polo ospedaliero di Udine: i lavori si concluderanno nel 2020
- Dettagli
- Categoria: Salute
- Pubblicato Martedì, 13 Dicembre 2016 11:38
- Scritto da Redazione Sanvitonotizie
- Visite: 820
Udine - Si è svolta lunedì 12 dicembre la presentazione dei lavori di completamento del Polo ospedaliero di Udine, il cui avvio è previsto per i primi mesi del 2017.
L'appuntamento, che si è tenuto nella Sala anfiteatro del Presidio ospedaliero universitario Santa Maria della Misericordia a Udine, ha dato conto dell'iter seguito per la cantierabilità dell'opera del terzo e quarto lotto illustrando, attraverso i rendering, il risultato finale.
"Questa importante opera si colloca all'interno di un sistema sanitario che sta cambiando e potrà dimostrarci che si possono compiere opere pubbliche in tempi rapidi con efficacia ed efficienza". ha affermato l'assessore regionale alla Salute del Friuli Venezia Giulia Maria Sandra Telesca.
Telesca ha ricordato l'impegno economico della Regione, pari a circa 36 milioni di euro, "per il completamento di una struttura ospedaliera che rappresenta un centro di riferimento importante di alta specialità per tutto il territorio; un intervento che, assieme alla quota del Ministero della Salute, ha potuto contare della disponibilità dell'intero finanziamento fin dall'avvio della progettazione, a differenza di quanto accaduto con il primo e secondo lotto" la cui modalità di finanziamento, con risorse messe a disposizione per fasi successive, ha provocato incertezze nell'avanzamento dei lavori e periodi di fermo cantiere "che ha avuto come diretta conseguenza - ha evidenziato il direttore generale dell'Azienda Sanitaria Universitaria Integrata (ASUI) di Udine Mauro Delendi, presente all'incontro - il lungo periodo di tempo necessario alla realizzazione dell'opera: avvio nel 2002, occupazione delle prime aree a fine 2013 e completa attivazione nel 2015".
Il completamento dell'opera è previsto nella seconda metà del 2020.
Delendi ha ripercorso le tappe che hanno portato alla prossima nuova realizzazione ricordando l'Accordo di Programma sottoscritto a marzo del 2013 tra Regione FVG e Ministero della Salute per un finanziamento di circa 44 milioni di euro e il sostegno della Regione che ha integrato il finanziamento ministeriale con circa 36 milioni, consentendo così la realizzazione dell'intero manufatto di completamento in un intervento unico.
"Ci si stiamo avviando - ha detto Delendi - a un grande risultato che consentirà all'ASUI di Udine di disporre in tempi ragionevoli del completamento di un'opera ormai indispensabile per rispondere con criteri moderni alle esigenze di assistenza, di ricerca e di didattica che vanno ben oltre gli ambiti territoriali teoricamente assegnati".
La gara per la realizzazione del terzo e quarto lotto del nuovo Ospedale di Udine è stata aggiudicata dal raggruppamento temporaneo di imprese Grandi Lavori Fincosit S.p.A. di Roma, Milani Giovanni & C. S.r.l di Osnago (LC), Panzeri S.p.A. Luisago (CO) mentre i progettisti individuati sono la Società di ingegneria Studio Amati S.r.l. di Roma, Deerns Italia S.p.A. di Milano, Main Management e Ingegneria S.p.A. di Bologna e Thema S.r.l. di Bologna. L'aggiudicazione è avvenuta dopo una gara che ha visto impegnati 12 raggruppamenti provenienti da tutta Italia.
L'importo complessivo a base di gara per l'esecuzione dei lavori è stato pari a 66.615.239,00 euro. La nuova struttura ospedaliera sarà adiacente al primo e secondo lotto e orientata sul versante di via Chiusaforte con 56.000 metri quadri di nuove superfici, 229 posti letto degenze ordinarie, 19 sale operatorie e per attività interventistica, 39 posti letto di terapia intensiva e semintensiva, 44 posti letto di day hospital e day surgery, 18 posti letto in unità coronarica, 12 box di Pronto Soccorso e 14 posti letto di Medicina d'urgenza e 30 posti letto di osservazione breve temporanea e intensiva.
Medici da tutto il mondo a Trieste per un nuovo device chirurgico
- Dettagli
- Categoria: Salute
- Pubblicato Venerdì, 09 Dicembre 2016 00:55
- Scritto da Redazione Ilfriuliveneziagiulia
- Visite: 991
Trieste - Trenta medici provenienti da tutto il mondo (Cina, India, Iran, Sudan, Malesia, Indonesia) sono giunti nei giorni scorsi a Trieste allo scopo di conoscere un nuovo dispositivo medico da utilizzare per il trattamento di alcune patologie a carico dell’utero.
Si tratta dell’IBS, uno strumento ideato dal dott. Giuseppe Bigatti, ginecologo di fama internazionale.
È la prima volta che questo apparecchio viene presentato in Friuli Venezia Giulia. La due giorni formativa si è svolta presso la Casa di cura Sanatorio Triestino in via Rossetti dal 6 al 7 dicembre su invito del dott. Marco Gergolet.
“I polipi ed i miomi dell’utero - ha spiegato il dott. Bigatti - sono le patologie dell’apparato riproduttivo più diffuse nella popolazione femminile sia in età fertile che nel post menopausa. Incidono rispettivamente per l’80% ed il 50%. L’intervento per la loro asportazione è quello di gran lunga più eseguito nei reparti di ginecologia”.
“Lo shaver permette al chirurgo di rimuovere il polipo o il mioma con estrema accuratezza, agendo sulle pareti uterine con una lama ed un aspiratore”.
L’apparecchio comunemente usato per rimuovere polipi e fibromi è un resettore che utilizza l’elettricità. Al contrario, l'IBS opera con una lama, permettendo al chirurgo maggiore precisione e tempi più rapidi.
L’assenza di residui di tessuto e di possibili lesioni termiche fa sì che le complicazioni siano minime. L’integrità delle pareti uterine è salvaguardata e ci sono minori rischi di infertilità. I tempi dell’operazione sono ridotti drasticamente: bastano 26 secondi per rimuovere un polipo di 5 centimetri.
Il dr. Bigatti, che attualmente opera a Bolzano, ha lavorato all’ideazione del dispositivo sin dal 1992. Nel corso degli anni ha formato un gruppo di ricerca internazionale, che era presente a Trieste il 6 e 7 dicembre.
(Tutti i diritti riservati - copyright Studio Associato ComunIcare).
Altri articoli...
- Trieste prima città italiana a chiedere obbligo vaccinazioni per bimbi che vanno all’asilo
- Pediatra affetta da tubercolosi a Trieste: finora contagiati tre bambini, uno è stato dimesso
- In arrivo i classici malanni invernali con ceppi influenzali più aggressivi
- Tubercolosi, contagiato uno dei bambini a contatto con la pediatra affetta dalla malattia
- Pediatra scopre di avere la tubercolosi, profilassi straordinaria per i bambini entrati in contatto
- Emergenza sangue: aiuta se puoi
- Riforma sanitaria regionale, si va avanti: il Consiglio respinge il referendum abrogativo
- Salute dei cittadini a rischio con la riduzione delle Guardie mediche. La protesta a Roma