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Last updateLun, 27 Feb 2017 8pm

Riforma sanitaria regionale, si va avanti: il Consiglio respinge il referendum abrogativo

Riforma sanitaria regionale, si va avanti: il Consiglio respinge il referendum abrogativo

FVG - Il referendum per l'abrogazione della legge regionale 17 del 2014 sul riordino del sistema sanitario del Friuli Venezia Giulia non si farà.

Il Consiglio regionale si è infatti espresso nella seduta del 5 luglio con 26 voti contrari sull'ammissibilità (20 i favorevoli, due consiglieri non hanno partecipato al voto) della proposta referendaria chiesta da 2.559 cittadini, che ha coinvolto nove comitati.

La votazione è avvenuta dopo un lungo dibattito in Aula a sostegno di una o di un’altra posizione, che hanno trovato sintesi negli ordini del giorno presentati: due per l’ammissibilità (a firma M5S il primo, congiunta FI, AR, Fdi/AN, LN, Violino e Piccin GM il secondo); due per l’inammissibilità (Moretti-Pd, Lauri-Sel e Paviotti-Citt il primo, e Colautti-Ncd, Cargnelutti-Ncd e Barillari-GM il secondo).

Alla fine il voto finale ha registrato i 20 sì di FI, AR, M5S, FdI/AN, Violino (GM), Piccin (GM) e Pustetto (Sel); i 26 no sono arrivati da Pd, Cittadini, Sel e Barillari (GM). Colautti e Cargnelutti dell'Ncd non hanno partecipato al voto.

 "Chi auspicava defezioni in maggioranza, salvo quella prevedibile di Pustetto, si è trovato smentito. La maggioranza ha retto e ora, come già programmato, si va avanti con l'applicazione delle riforme".

Lo ha detto il capogruppo del Pd, Diego Moretti a margine del voto del Consiglio regionale sull'ammissibilità dei quesiti referendari.

"Quello affrontato oggi in Aula è un tema delicato, che deriva da una precisa norma che conferisce al Consiglio regionale il compito di esprimersi sui quesiti referendari, quindi su questioni tecnico-giuridiche. Dietro la nostra decisione di ritenere non ammissibili i referendum - sostiene Moretti - non c'è alcuna arroganza, né alcuna presunta superiorità culturale. Siamo semplicemente di fronte all'esercizio della prerogativa del Consiglio, espressione della democrazia rappresentativa, di esercitare le proprie funzioni. Nessuno di noi teme l'esito di un pronunciamento, ma in questo caso la scelta è stata obbligata in quanto mancavano i requisiti formali e di base per l'ammissione dei referendum. Dunque, ribadisco, la nostra decisione non va considerata una mancanza di rispetto nei confronti dei cittadini, anzi, al contrario una posizione del tutto lontana dal voler politicizzare il valore di questo nostro pronunciamento".

“Negando la possibilità di andare a votare il referendum abrogativo della riforma sanitaria questa maggioranza regionale dimostra ancora una volta che considera il cittadino soltanto come suddito che non ha facoltà di dire la sua su un provvedimento che lo riguarda così da vicino”. Ad affermarlo il consigliere regionale di Forza Italia Roberto Novelli.

“Il voto espresso oggi dall’aula rappresenta l’ennesimo schiaffo alla democrazia e alla partecipazione da parte della maggioranza – così Barbara Zilli (LN) – confermando l’arroganza politica che ha contraddistinto la Giunta Serracchiani fin dall’inizio del suo Governo, attraverso riforme calate dall’alto, togliendo ai cittadini il loro giusto diritto di esprimersi su argomenti che toccano direttamente i loro interessi. Riforme che fin da subito abbiamo contestato nel merito – ha aggiunto Zilli – perché di fatto tolgono servizi al territorio e al cittadino”.

“Appena due settimane fa Debora Serracchiani parlava di “stare più vicini ai cittadini, in ascolto e in dialogo costante”. Oggi ha fatto bocciare dalla sua maggioranza di centro sinistra il referendum sulla riforma sanitaria.Referendum che è a tutti gli effetti il principale strumento di democrazia diretta a disposizione dei cittadini. Incredibile che questo avvenga per volontà del Partito – ormai sedicente – democratico”. Questo il commento dei portavoce del MoVimento 5 Stelle in Consiglio regionale Bianchi, Frattolin, Dal Zovo, Sergo e Ussai dopo la bocciatura al referendum votata dall’Aula.

Salute dei cittadini a rischio con la riduzione delle Guardie mediche. La protesta a Roma

Salute dei cittadini a rischio con la riduzione delle Guardie mediche. La protesta a Roma

Roma - Difendere l'assistenza notturna delle guardie mediche a tutela della salute dei cittadini. Questo l’obiettivo della manifestazione nazionale che si tiene mercoledì 11 maggio a Roma, indetta da Smi, Fp Cgil Medici, Cisl Medici, Uil Fpl Medici e Simet.

L’appuntamento è in piazza Montecitorio, davanti al Parlamento, dalla mattina fino alle ore 14. Una protesta, precisano i sindacati, organizzata “per fermare il disegno di governo e Regioni di limitare l'attività della medicina generale a sole 16 ore nei giorni feriali e a 12 il sabato e i festivi”.

In piazza anche la Federconsumatori e l’Associazione nazionale piccoli comuni italiani (Anpci). La protesta sarà presente anche sui social media con lo slogan “Renzi non spengere le luci dell'assistenza notturna” e l'hashtag #siH24noH16.

I sindacati, dunque, si mobilitano “per dire sì all'assistenza h24 della medicina generale, con pari dignità di tutti i medici che ci lavorano, e fermare l'atto di indirizzo per il rinnovo della convenzione che invece lascia al solo 118 l'assistenza notturna, relegando a un ruolo di serie B le guardie mediche”.

Secondo Fp Cgil Medici, Cisl Medici, Uil Fpl Medici e Simet, “la notte i cittadini si potranno recare direttamente solo in ospedale, con il rischio di un aumento degli accessi impropri, oppure potranno chiamare il 118, che invece di occuparsi solo di emergenze e urgenze sarà impegnato a far fronte anche ai codici bianchi”.

A rischio, in particolare, sono “l'assistenza notturna nelle zone rurali, nei piccoli comuni senza ospedali e nelle isole, dove la guardia medica rappresenta un importante presidio di sanità pubblica, attraverso il quale il cittadino può avere anche una consulenza telefonica o assistenza domiciliare direttamente con un medico”.

Con lo smantellamento della guardia medica previsto dall'atto di indirizzo per il rinnovo della convenzione della medicina generale, secondo le stime sindacali saranno due milioni le visite e un milione le chiamate che verranno cancellate o scaricate sul sistema di emergenza e urgenza che rischia di andare incontro a un sovraccarico.

“Se tale progetto dovesse essere attuato – spiegano Fp Cgil Medici, Cisl Medici, Fpl Uil Medici e Simet – i medici del 118 dovrebbero occuparsi anche di febbre, mal di pancia, mal di schiena, con il rischio di lasciare scoperto quel paziente cui il 118 può salvare la vita. Inoltre, per qualunque malore notturno il cittadino rischia di andare al pronto soccorso”.

Con l'ipotesi di attuazione del modello h16, concludono le organizzazioni dei lavoratori, “le aggregazioni funzionali territoriali (Aft) e il ruolo unico, piuttosto che un'importante opportunità di crescita, rischiano di diventare uno strumento per circoscrivere, in un ambito sempre più ristretto, il potere decisionale, l'autonomia gestionale e le aspettative di una parte dei medici di medicina generale (gli attuali medici della continuità assistenziale, ex-guardia medica)”.

Giorgio Simon nuovo direttore generale dell’Azienda per l’Assistenza Sanitaria 5

Giorgio Simon nuovo direttore generale dell’Azienda per l’Assistenza Sanitaria 5

Pordenone - Sarà Giorgio Simon il nuovo direttore generale dell’Azienda per l’Assistenza Sanitaria n. 5 “Friuli Occidentale”.

Lo annuncia l’assessore regionale alla Salute, Maria Sandra Telesca, precisando che la nomina sarà ufficializzata nella prossima riunione della Giunta.

Simon, che dell’AAS 5 è direttore sanitario, prenderà il posto di Paolo Bordon, che sarà dg dell’Azienda Provinciale per i Servizi Sanitari della Provincia Autonoma di Trento.

Nato a San Vito al Tagliamento (Pordenone), dove risiede, laureato in Medicina e Chirurgia a Trieste, specializzato in Pediatria e in Statistica e Programmazione Sanitaria, corsi di perfezionamento anche in Gran Bretagna, Simon ha una lunga esperienza nel Servizio sanitario regionale e nazionale ed è profondo conoscitore della realtà sanitaria, cooperativa e associativa del territorio dell’AAS5, dove vive da sempre e dove ha ricoperto più incarichi.

Simon è anche componente del Consiglio di Indirizzo e Verifica dell’IRCCS Burlo Garofolo di Trieste, del Comitato etico regionale e di numerose Commissioni tecniche.

Ha all’attivo oltre 100 pubblicazioni su riviste nazionali e internazionali ed insegna all’Università Carlo Cattaneo di Castellanza (Varese).

Come ha messo in evidenza l’assessore Telesca, “Simon è la figura più idonea per garantire continuità nella gestione e nell’azione di sviluppo dell’Azienda del Friuli occidentale, impegnata non solo nell’attuazione della riforma sanitaria ma anche nella costruzione del nuovo ospedale”.

La presidente della Regione Debora Serracchiani e l’assessore Maria Sandra Telesca hanno quindi espresso i “migliori auguri di buon lavoro al dottor Bordon per il nuovo incarico, così come al dottor Simon, per una promozione inscritta nel segno di un’operosa continuità”.

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