Settimana del Cervello: percorso informativo sull'ictus curato dall'ospedale di Pordenone
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- Categoria: Salute
- Pubblicato Mercoledì, 16 Marzo 2016 16:08
- Scritto da Redazione Ilfriuliveneziagiulia
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Pordenone - In occasione della “Settimana del Cervello” l'azienda ospedaliera pordenonese ha presentato mercoledì 16 marzo un percorso informativo sull'ictus cerebrale, al fine di migliorare il trattamento di questa grave patologia.
La "Settimana del Cervello" è una ricorrenza annuale dedicata a sollecitare la pubblica consapevolezza nei confronti della ricerca sul cervello.
Coordinata dalla European Dana Alliance for the Brain in Europa e dalla Dana Alliance for Brain Initiatives negli Stati Uniti, la Settimana del Cervello è il frutto di un enorme coordinamento internazionale cui partecipano le Società Neuroscientifiche di tutto il mondo, e a cui aderiscono anche la Società Italiana di Neurologia e la European Accademy of Neurology.
L’argomento selezionato per l’edizione 2016 è “Il tempo è cervello”.
È infatti ampiamente documentato come l’approccio urgente alle malattie del cervello ad esordio acuto limiti i danni; oltre a ciò, è evidente che la diagnosi precoce delle malattie neurologiche consente di risparmiare sofferenza e disabilità; infine, un trattamento appropriato e tempestivo dei danni evolutivi del cervello nelle varie fasi della malattia prolunga l’autonomia del paziente, limitando le conseguenze individuali e sociali di tali condizioni.
La diagnosi precoce risulta preziosa in particolare nell'ictus. L’ictus ischemico colpisce ogni anno in Italia da 150mila a 200mila persone. La prognosi dell’ictus ischemico è migliorata negli ultimi anni grazie ai progressi dell’assistenza, ma tuttora un terzo dei pazienti non sopravvive per più di 6 mesi ed un terzo rimane gravemente disabile.
Il trattamento dell'ictus entro 3-4 ore con farmaci a base di r-tPa, molecola che ha la capacità di sciogliere i coaguli di sangue presenti nelle arterie cerebrali al momento dell’ictus, diminuisce o evita il danno neurologico conseguente all’ischemia, determinando un significativo miglioramento clinico del paziente. Al trattamento precoce va poi affiancata un'opportuna terapia di riabilitazione.
Ne parla il dr. Paolo Passadore, direttore della Struttura Complessa di Neurologia dell'Ospedale Santa Maria degli Angeli di Pordenone.
(Intervista a cura di Paola Dalle Molle)