Quando la pelle cambia anche l'anima: la psoriasi, malattia sconosciuta e invalidante
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- Categoria: Salute
- Pubblicato Martedì, 16 Febbraio 2016 15:35
- Scritto da Redazione Ilfriuliveneziagiulia
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Pordenone - La psoriasi è una malattia infiammatoria cronica eritematosquamosa della pelle, non è contagiosa né infettiva, ma persistente e duratura. Colpisce in tutte le fasce di età, uomini e donne in percentuali simili. È diffusa ovunque e ne soffre circa il 3% della popolazione mondiale.
Si manifesta con chiazze ispessite e arrossate in differenti dimensioni e gravità, da piccole zone ad aree estremamente estese. Le cause sono ancora sconosciute; si sa che c’è una predisposizione genetica che però non è sufficiente a spiegare l’insorgenza della malattia. Stress, traumi, farmaci, alterazione del metabolismo sono spesso fattori scatenanti di tale patologia. Si ipotizza che abbia origine nel sistema immunitario, un terzo dei casi è infatti ereditario.
Vari sono i trattamenti che vengono consigliati: vanno dalle creme, alla fototerapia, a farmaci anche biologici. Tutti hanno l'effetto di migliorare la malattia, anche per lunghi periodi, ma nessuno è tuttavia risolutivo e lo stato patologico ricompare, spesso in forma peggiore.
Gli sguardi furtivi, le esitazioni, i comportamenti anomali degli altri condizionano negativamente la vita di relazione del malato di psoriasi. A scuola, in palestra, al lavoro chi è affetto viene spesso isolato, guardato con una certa diffidenza.
Natalino Corazza, un noto e geniale imprenditore nel settore della macchine automatiche per l’imballaggio - campo in cui si contraddistinse a livello mondiale - già dall'età di trenta anni iniziò a soffrire di psoriasi che ha condizionato la sua vita.
Purtroppo non solo la sua, ma anche quella di altri membri della sua famiglia costretti a cure continue, a volte dolorose, a volte prive di efficacia e che spesso hanno prodotto danni collaterali anche rilevanti, come ad esempio cheratosi attiniche o tumori squamocellulari che debbono essere rimossi chirurgicamente.
Ed è proprio per questo che, in memoria di Natalino Corazza, nel 2014 nasce, per volontà della vedova Maria e della figlia Valeria, la Fondazione Natalino Corazza psoriasi & Co la cui missione è quella di sostenere la ricerca scientifica sulla psoriasi e sulle sue complicanze, quali l’artrite psoriasica, le patologie onco dermatologiche, con particolare attenzione alle cause che, come detto, sono a tutt'oggi affatto chiare.
Il traguardo è quello di poter trovare terapie che possano migliorare la qualità della vita di coloro che vivono sulla propria pelle il dramma di questa malattia visivamente invalidante.
Dopo un lungo iter, a marzo del corrente anno verrà assegnata la prima borsa di studio finanziata dalla Fondazione e il vincitore lavorerà a Modena collaborando con la proff. Cristina Magnoni, dermatologa e chirurgo dell'Università degli Studi di Modena e Reggio.
La ricerca riguarderà il “profilo metabolonico” dei pazienti affetti da psoriasi. La “metabolomica”, sviluppatasi in anni relativamente recenti, è quella scienza che studia i prodotti derivanti dalle reazioni chimiche che avvengono nel nostro organismo, cioè i metaboliti. La metabolomica è ritenuta una metodologia importante per valutare lo stato di salute di una persona e quindi per individuare le alterazioni alla base di patologie croniche o non ancora conclamate.
La Fondazione (www.fondazionecorazzapsoriasiandco.it), nella convinzione che la ricerca scientifica sia l'unica strada da percorrere, si propone di provvedere al sostegno finanziario della ricerca scientifica medica nel settore dermatologico e oncodermatologico legato alla psoriasi; promuovere iniziative ed eventi allo scopo di diffondere la conoscenza di questa malattia ad un pubblico sempre più vasto; organizzare la raccolta di fondi necessari allo sviluppo della ricerca; diffondere la conoscenza delle attività di studio e di ricerca sostenute dalla Fondazione.