Salute dei cittadini a rischio con la riduzione delle Guardie mediche. La protesta a Roma
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- Categoria: Salute
- Pubblicato Mercoledì, 11 Maggio 2016 10:27
- Scritto da Redazione Ilfriuliveneziagiulia
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Roma - Difendere l'assistenza notturna delle guardie mediche a tutela della salute dei cittadini. Questo l’obiettivo della manifestazione nazionale che si tiene mercoledì 11 maggio a Roma, indetta da Smi, Fp Cgil Medici, Cisl Medici, Uil Fpl Medici e Simet.
L’appuntamento è in piazza Montecitorio, davanti al Parlamento, dalla mattina fino alle ore 14. Una protesta, precisano i sindacati, organizzata “per fermare il disegno di governo e Regioni di limitare l'attività della medicina generale a sole 16 ore nei giorni feriali e a 12 il sabato e i festivi”.
In piazza anche la Federconsumatori e l’Associazione nazionale piccoli comuni italiani (Anpci). La protesta sarà presente anche sui social media con lo slogan “Renzi non spengere le luci dell'assistenza notturna” e l'hashtag #siH24noH16.
I sindacati, dunque, si mobilitano “per dire sì all'assistenza h24 della medicina generale, con pari dignità di tutti i medici che ci lavorano, e fermare l'atto di indirizzo per il rinnovo della convenzione che invece lascia al solo 118 l'assistenza notturna, relegando a un ruolo di serie B le guardie mediche”.
Secondo Fp Cgil Medici, Cisl Medici, Uil Fpl Medici e Simet, “la notte i cittadini si potranno recare direttamente solo in ospedale, con il rischio di un aumento degli accessi impropri, oppure potranno chiamare il 118, che invece di occuparsi solo di emergenze e urgenze sarà impegnato a far fronte anche ai codici bianchi”.
A rischio, in particolare, sono “l'assistenza notturna nelle zone rurali, nei piccoli comuni senza ospedali e nelle isole, dove la guardia medica rappresenta un importante presidio di sanità pubblica, attraverso il quale il cittadino può avere anche una consulenza telefonica o assistenza domiciliare direttamente con un medico”.
Con lo smantellamento della guardia medica previsto dall'atto di indirizzo per il rinnovo della convenzione della medicina generale, secondo le stime sindacali saranno due milioni le visite e un milione le chiamate che verranno cancellate o scaricate sul sistema di emergenza e urgenza che rischia di andare incontro a un sovraccarico.
“Se tale progetto dovesse essere attuato – spiegano Fp Cgil Medici, Cisl Medici, Fpl Uil Medici e Simet – i medici del 118 dovrebbero occuparsi anche di febbre, mal di pancia, mal di schiena, con il rischio di lasciare scoperto quel paziente cui il 118 può salvare la vita. Inoltre, per qualunque malore notturno il cittadino rischia di andare al pronto soccorso”.
Con l'ipotesi di attuazione del modello h16, concludono le organizzazioni dei lavoratori, “le aggregazioni funzionali territoriali (Aft) e il ruolo unico, piuttosto che un'importante opportunità di crescita, rischiano di diventare uno strumento per circoscrivere, in un ambito sempre più ristretto, il potere decisionale, l'autonomia gestionale e le aspettative di una parte dei medici di medicina generale (gli attuali medici della continuità assistenziale, ex-guardia medica)”.