Trieste prima città italiana a chiedere obbligo vaccinazioni per bimbi che vanno all’asilo
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- Categoria: Salute
- Pubblicato Martedì, 29 Novembre 2016 16:38
- Scritto da Redazione Ilfriuliveneziagiulia
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Trieste - Dal 1° gennaio 2017 nel capoluogo regionale saranno obbligatorie le vaccinazioni antidifterica, antitetanica, antipoliomietica e antiepatite B per i bambini iscritti negli asili di competenza comunale e in quelli del privato convenzionato.
I regolamenti sono stati modificati nella serata del 28 novembre dal consiglio comunale, che ha approvato la delibera proposta dall’assessore all’Infanzia, Angela Brandi.
Trieste è dunque la prima città italiana a prevedere l'obbligo di vaccinazione antidifterica, antitetanica, antipoliomietica e antiepatite B per i bimbi che frequentano gli asili.
La decisione arriva in un contesto che vede una flessione significativa del ricorso alle vaccinazioni in Friuli Venezia Giulia, con Trieste attestata decisamente sotto la soglia del 95%, che garantisce il mantenimento della sicurezza nella salute pubblica, dal momento che antidifterica, antitetanica, antipolio e antiepatite B, registrano rispettivamente percentuali dell’89%, 91%, 92% e 89%.
Ulteriore impulso alla scelta, è venuto poi dai casi di tubercolosi che hanno riguardato alcuni bambini contagiati inavvertitamente da una pediatra che aveva contratto il virus. La delibera ha incassato un sostegno trasversale, con l’eccezione del Movimento 5 Stelle, astenutosi sul voto finale.
"Rimangono intatte le nostre perplessità sugli aspetti giuridici legati al l'obbligatorietà dei vaccini quale criterio di accesso ai servizi educativi" ha fatto sapere Paolo Menis, capogruppo del Movimento 5 Stelle.
Da quel momento in poi, per avere diritto di accesso alle strutture scolastiche, i bambini dovranno risultare sottoposti ad antidifterica, antitetanica, antipolio e antiepatite B. Il tutto sarà attestato da un’autocertificazione, ma il Comune già annuncia verifiche a tappeto.
"Le vaccinazioni, ma in generale la protezione sanitaria dei nostri bambini e di tutta la popolazione non devono diventare arma di scontro politico. Sforziamoci di fare il meglio, in serenità e ognuno per la sua competenza". Così ha detto l'assessore regionale alla Salute del Friuli Venezia Giulia Maria Sandra Telesca, che ha così puntualizzato: "La Giunta regionale ha sempre tenuto aperta l'opzione di introdurre l'obbligatorietà a livello regionale - ha spiegato l'assessore - ma in prima istanza vogliamo percorrere la strada dell'informazione, della persuasione e del coinvolgimento. Su questa strada, i medici e gli operatori sanitari svolgono un ruolo fondamentale nello stabilire e mantenere un impegno costante nella comunicazione sui vaccini, tenendo alta la fiducia nelle vaccinazioni".
"È già stato convocato un incontro con l'Ordine dei Medici, vedremo anche i pediatri di libera scelta, i medici di Medicina generale e le ostetriche, e faremo in modo di coinvolgere e stimolare anche i professionisti in questa campagna. Abbiamo, non da oggi, l'obiettivo di alzare sensibilmente le percentuali dei bambini vaccinati in regione".
"Seguiamo inoltre da vicino quanto si sta sviluppando a livello di legislazione nazionale, in particolare l'ipotesi avanzata dalla presidente della Commissione Igiene e Sanità del Senato, Emilia Grazia De Biasi, di una legge in cui - ha concluso Telesca - l'elemento prescrittivo sia in equilibrio con quello culturale e di responsabilità sociale".