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Last updateLun, 27 Feb 2017 8pm

Star bene

A Ragogna riparte la BioFesta, mangiar sano é cultura

A Ragogna riparte la BioFesta, mangiar sano é cultura

Mangiare sano è, oggi come oggi, un'impresa quasi titanica. Gli scaffali dei supermercati sono traboccanti di cibi inscatolati dove conservanti e simili sono il vero piatto forte, mentre i fast food dilagano sempre più nelle nostre città. E la buona cucina, famosa in Italia e in regione più che mai, passa in secondo piano. Se non terzo.

C'è però chi, a questo scenario desolante, non vuole arrendersi. E punta tutto sul biologico, dedicandogli addirittura una festa che non solo funziona, ma è un vero successo. Succede a Ragogna, paesino a pochi chilometri da San Daniele, dove ogni anno viene organizzata dalla "BioFesta - La festa che fa bene" dalla Pro Loco locale e attira curiosi da ogni dove. 

Quest'anno i festeggiamenti inizieranno il 31 luglio e proseguiranno fino al 3 agosto, tutti con il Parco Festeggiamenti di Ragogna come sfondo. Protagonisti, ovviamente, saranno cibi e bevande bío e a km zero, come il Ragognocco, un cestino di frico...molto speciale. Ma anche mercatini con prodotti artigianali e aree dedicate allo svago per famiglie e giovani alla BioRelax.

Perché non basta mangiare sano, bisogna anche divertirsi. Ed ecco allora che c'è anche la musica, con concerti per tutti i gusti (rock, liscio, jazz...), oltre a escursioni e visite guidate. I luoghi suggestivi non mancano: sabato 2 e domenica 3 si potrà scoprire il castello di S. Pietro (dalle 10 alle 12.30 e dalle 14.30 alle 18.30) e dal primo fino al 3 sarà aperto anche il Museo della Grande Guerra (17-22).

Per gli appassionati più sfrenati dell'esercizio fisico, inoltre, il 3 agosto ci sarà il giro in mountanbike attraverso colline, lago, monte e castello di Ragogna dalle 9.30 che si preannuncia di grande impatto visivo, visti i luoghi della zona. Ma non vanno dimenticati il biofitness e lo yoga, tutto per chi non vuole rinunciare alla forma fisica.

A Ragogna, insomma, non ci si annoia con il buon cibo. Si mangia bene e si imparano tante cose, binomio imprescendibile che dovrebbero imparare in tanti. Per maggiori informazioni ed eventuali offerte per i turisti visitate il sito prolocoragogna.it: il bío non non è mai stato così interessante.

Tiare, il miglior Sauvignon del mondo è Made in Friuli

Tiare ilSauvignon di Roberto Snidarcig dell’omonima azienda di Dolegna del Collio (Go), a ridosso del confine italo-sloveno, si è aggiudicato la Medaglia d’oro e il Trofeo speciale alla 5° edizione del Concorso Mondiale del Sauvignon, svoltosi a Bordeaux. Si tratta del primo riconoscimento in assoluto di questa portata che viene tributato ad un vino italiano. Tiare si è distinto per la sua eleganza e carattere frai751 campioni esaminati, presentati al prestigioso concorso da 473 aziende provenienti da 21 Paesi del mondo.

Quella di Roberto Snidarcig per il Sauvignon è una passione coltivata fin da ragazzo. Proviene da una famiglia contadina, con animali da allevare e campi da coltivare. In campagna fin dall’adolescenza, Roberto aveva individuato fra le uve che suo padre acquistava da altri contadini per vinificare, una vigna di Sauvignon dal carattere particolare, che spiccava sulle altre, il cui vino si evolveva e migliorava in modo significativo e sorprendente di anno in anno.

E proprio da quella vigna è iniziato il suo amore per il Sauvignon (che rappresenta ora il 45 % della sua produzione, complessivamente di 100.000 bottiglie annue): ne ha preso dei tralci, ne ha fatto delle barbatelle, le ha piantate nel suo primo ettaro di vigneto, a Dolegna. Sempre a Dolegna, fra le zone più pregiate del Collio, acquista poi altri terreni e vi impianta nuovi vigneti di Sauvignon e, via via, di altre uve a bacca bianca, che qui trovano terreno e microclima ottimali.

Ma è soprattutto sul Sauvignon che si concentra, studiandolo, seguendone con passione e perfezionismo tutte le fasi, dalla  campagna alla vinificazione e all’affinamento. Nel 2007 costruisce fra le vigne una modernissima cantina, di medie dimensioni, ma dotata di tecnologia di ultima generazione. La progetta lui stesso in base alle sue esigenze e al suo modo di fare vino e la fa dipingere di un delicato color viola. Sopra la cantina, gli spazi per degustare i vini e per l’agriturismo (per i quali ha scelto un vitale color arancio) si aprono con un grande porticato sul verde delle viti di Sauvignon. Annessa alla cantina, la casa dove vive con il piccolo Alessandro e la moglie Sandra, compagna di vita, avventure e lavoro, dalle cui mani escono i genuini e saporiti piatti della tradizione friulana per i quali è noto il loro agriturismo.

L’azienda e i vini - L’azienda Tiare si estende su circa 10 ettari vitati e abbraccia due delle zone Doc più interessanti del Friuli Venezia Giulia, il Collio e l’Isonzo.Roberto Snidarcig interpreta il terroir di queste due Doc (il Collio, per il suo terreno marnoso e il microclima straordinariamente vocato alla produzione di Bianchi e l’Isonzo, le  cui ghiaie sono habitat ideale per i Rossi) per produrre vini di spiccata personalità, al cui carattere concorrono da una parte la felice esposizione e la  particolare composizione geologica dei terreni dove ha impiantato le viti e dall’altra la passione, la cura e la metodologia del suo lavoro, sia in vigna che in cantina.

La produzione di circa 100.000 bottiglie annue di media.

La gamma dei vini spazia dagli autoctoni agli internazionali. I Bianchi  Sauvignon (45% della produzione ), Malvasia, Pinot Grigio, Ribolla Gialla, Friulano. I Rossi  Cabernet Franc, Cabernet Sauvignon e Merlot a cui si affiancano selezioni di grande carattere, ovvero  Ronco del Merlo (un Merlot in purezza), Pinot Nero, Refosco dal penducolo rosso e Schioppettino. Conclude la gamma una piacevole bollicina,  Bolle,  blend di Ribolla Gialla (70%), Malvasia (25%) e Sauvignon (5%).

 

Una risata ed un bicchiere ci salveranno dalla crisi: presentato il primo "Gran Premio dello Spirito"

Una risata ed un bicchiere ci salveranno dalla crisi: presentato il primo

Pordenone - Quando la crisi morde più forte nascono gli stimoli per elaborare nuove strategie di marketing aziendale. Questo il pensiero che corre alla mente osservando l’originale proposta elaborata da tre aziende di punta attive nel territorio nel settore vinicolo, molto attente alla promozione  del turismo legato all’enogastronomia ed attive in associazioni di promozione del territorio come “Le strade dei vini e sapori Pordenonesi” ed Enopordenone.

Il titolo dell’evento voluto per portare nuovo pubblico a contatto con le aziende è già di per se un programma “Primo Gran Premio Dello Spirito”.

Lo spirito in questo caso assume una doppia valenza e sta ad indicare sia il nettare divino che sgorga dalla fermentazione dell’uva e sia la piacevole risata che può nascere da una serata in compagnia, animata da comici e teatranti.

Il teatro comico insomma approda fuori dai luoghi canonici in cui normalmente viene rappresentato e sbarca nelle cantine e nelle distillerie del pordenonese, non a caso, proprio nel periodo in cui le uve vengono vendemmiate e ribollono nei tini.

Fernanda Cappello, I Magredi e Distilleria Pagura supportate dalle Strade dei Vini e Sapori Pordenonesi e Friulovestbanca ospiteranno, a cavallo tra la fine di agosto e i primi di settembre, un concorso teatrale dedicato al teatro comico dove inevitabilmente troverà spazio la degustazione di ottimi vini e distillati della produzione locale.

Questa non è però l’unica novità del progetto enoculturale che vuole interagire anche nella fase organizzativa con il proprio pubblico. Le compagnie teatrali iscritte al concorso verranno infatti selezionate parzialmente grazie al voto popolare che si può esprimere cliccando un semplice "mi piace" scegliendo tra i dieci video pubblicati su Facebook nella pagina “Associazione Culturale Alchimie” l’organismo a cui viene demandata l’organizzazione tecnica dell’evento.
 
Migliaia sono i like raccolti in questi primi giorni di votazioni che si potranno ancora esprimere fino al 25 giugno, giorno in cui la giuria di esperti composta da Ferruccio Merisi, Andrea Chiappori, Piero Lenardon, Renato Mazoni e Ninetto Davoli completerà la rosa delle compagnie finaliste che si esibiranno, questa volta dal vivo, il 28 agosto nella tenuta Fernanda Cappello di Sequals, i 4 settembre nelle cantine I Magredi di Domanins e l’11 di settembre nella Distilleria Pagura di Castions.

Ancora il voto popolare accanto al parere della giuria assegneranno nell’ultima serata il “Primo Gran Premio Dello Spirito”.

Non si può certo obiettare agli imprenditori locali la mancanza di fantasia e originalità nel proporsi ad un largo pubblico attraverso un’iniziativa fresca e “Di Spirito”.

La crisi non è certo alle spalle, ma la volontà di uscirne con ogni mezzo  si esprime molto chiaramente con queste originali iniziative cui auguriamo la fortuna che si meritano.

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Direttore: Maurizio Pertegato
Capo redattore: Tiziana Melloni
Redazione di Trieste: Serenella Dorigo
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