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Last updateLun, 27 Feb 2017 8pm

La grande performance di Cracco chiude un'edizione super di Cucinare

 
Pordenone - Si conferma come una manifestazione in grado di attrarre l’attenzione di foodies e ristoratori di tutto il Nordest (alla fine sono state oltre 15.000 le presenze in fiera, dato che eguaglia il numero dei visitatori dell’edizione 2013).
 
Cucinare, il Salone dell’enogastronomia e delle tecnologie per la cucina, ha chiuso la seconda edizione con il tutto esaurito alla Fiera di Pordenone per il grande show cooking di Carlo Cracco, chef due stelle Michelin e giudice di Masterchef Italia, che è salito sul palco dell’Arena Stars Cooking lunedì 24 marzo alle ore 15.30.
 
Gli oltre 150 partecipanti alla degustazione hanno potuto assaggiare la polenta di amaranto con noci e capperi, cotta in anticipo dietro le quinte visti i tempi improponibili per una diretta (3 ore), mentre lo chef ha dimostrato davanti al pubblico la preparazione del piatto intitolato “amaranto croccante”: utilizzando la farina ricavata dalla bacca di amaranto è stato fatto un impasto, steso su carta da forno e cotto a 150 gradi. Il risultato è una sottile sfoglia croccante ottima per accompagnare aperitivi e primi piatti.
 
La dimostrazione è stata seguita attentamente da almeno 500 persone che dall’esterno dell’arena hanno comunque potuto apprezzare ogni passaggio grazie alle 3 telecamere e alla regia mobile che ha trasmesso immagini molto precise dei vari passaggi sui due video wall alle spalle dello chef. Chef Cracco è stato accompagnato nella sua performance da Fabrizio Nonis, direttore artistico di Cucinare e ideatore del format Stars Cooking, evento nell’evento, che ha portato alla Fiera di Pordenone i migliori chef italiani impegnati in questa 4 giorni in show cooking, dimostrazioni e incontri diretti col pubblico.
 
Un valore aggiunto alla loro presenza in fiera che ha permesso agli appassionati di cucina di sentire dalla viva voce dei protagonisti consigli, suggerimenti, segreti della loro cucina. Nella chiacchierata con Nonis chef Cracco ha toccato più volte un tema a lui caro che è quello dell’importanza di difendere il prodotto made in Italy nel mondo. “Il territorio fa la differenza ed è questo il valore del nostro prodotto: non è possibile che nel mondo si venda il parmesan spacciandolo per il nostro parmigiano. Il danno per la cucina italiana è evidente quando andiamo a cucinare all’estero: se non portiamo i prodotti direttamente da casa facciamo molta difficoltà a trovare materia prima di qualità e ne perde anche il marchio made in Italy”.
 
A questa osservazione ben si aggancia la valorizzazione dei prodotti tipici e della cucina regionale al centro del nuovo libro di Cracco “A qualcuno piace Cracco. La cucina regionale come piace a me”. Ad una domanda di Luca Manfè, vincitore di Masterchef USA presente tra il pubblico, sulla cucina negli USA Cracco ha sottolineato come sia più facile fare business nel settore della ristorazione negli Usa “ma appunto quello è fare business non è fare della buona cucina. In Italia il successo di un ristorante è legato al nome dello chef e alle sue capacità, negli USA conta più il marchio del locale”.
 
Un altro tema caro a Cracco è quello della formazione dei giovani aspiranti chef: “Oggi si comincia a lavorare nelle cucine molto tardi e più tardi inizi più fatica fai a diventare bravo. Io ho iniziato a lavorare a 14 anni nei weekend e durante le vacanze. Mi è servito molto per imparare le basi della cucina italiana. Poi mi sono reso conto che il mondo della cucina è molto più ampio dei 20 piatti che avevo imparato a fare e sono partito per l’estero avendo la fortuna di avere dei bravi maestri. E’ quello che consiglio di fare a tutti i ragazzi: farsi le ossa qui e poi partire e auguro a tutti di crederci veramente e metterci tanta passione solo così si diventa chef. Ora c’è una moda tutta televisiva che spinge verso questo mestiere. E’ una cosa buona perché ci sono molte possibilità in questo settore ma tutto dipende dai ragazzi da quanto sono determinati e convinti a non mollare alle prime difficoltà.
 
Una elemento fondamentale nel percorso di formazione è trovare un punto di riferimento: un insegnante, uno chef, un libro e avere tanta curiosità e passione. Io faccio da 32 anni questo mestiere e non ho ancora esplorato del tutto in vastissimo mondo della cucina. Fare un piatto non significa solo eseguire una ricetta ma interpretarla, entrare in sintonia con il cibo e per fare questo l’esperienza e la passione sono fondamentali”. Liquida il  tema della sua popolarità televisiva con una battuta: “Quando sei bravo ti odiano, quando sei famoso di più”.
 
Si chiude quindi sulle parole di Carlo Cracco un’edizione memorabile di Cucinare, una manifestazione che deve il suo successo ad un importante gioco di squadra che ha fatto sintesi delle competenze e delle risorse di enti, istituzioni, associazioni, scuole, aziende del territorio che condividono le finalità di questo progetto allo scopo di valorizzare i prodotti alimentari di qualità e i migliori professionisti della cucina italiana con un occhio di riguardo per il territorio pordenonese.
 
Tante le collaborazioni prestigiose che affiancano Cucinare 2014: Friuladria Credit Agricole, banca da sempre vicina al mondo agroalimentare, è la banca partner dell’iniziativa fin dalla sua prima edizione, Arrex, ed Electrolux Professional hanno allestito le due cucine, una professionale top di gamma e una domestica, dove hanno realizzato le loro ricette gli chef protagonisti di Cucinare, Coop Consumatori Nordestha fornito i prodotti utilizzati in cucina, Acqua Dolomia partner tecnico, Ecozema,produttore di tutti i piatti, bicchieri e posate biodegradabili usati nelle degustazioni  che hanno dato a Cucinare il marchio di fiera green,  Federazione Italiana Pubblici Esercizi (FIPE) e Ascom Confcommercio di Pordenone, Camera di Commercio,Associazione Nazionale Donne del Vino del FVG, Slow Food impegnati nell’organizzazione di aree tematiche ed eventi, Provincia di Pordenone, Comune di Pordenone, Associazione Italiana Sommelier, FISAR (Federazione Italiana Sommelier Albergatori Ristoratori) hanno collaborato alla realizzazione di questa edizione di Cucinare.
 
Un collaborazione particolare ha reso Cucinare ancora più accogliente ed è quella con le scuole: Flora di Pordenone, Stringher di Udine e Ial di Aviano. I giovani studenti hanno dimostrato professionalità, gentilezza e grande impegno nell’assistenza a tutti gli eventi in programma. Cucinare è manifestazione con un respiro internazionale come dimostra la visita in fiera di 40 operatori esteri (buyers, importatori e responsabili di catene di ristorazione selezionati dagli uffici ICE) ma ha come priorità la valorizzazione delle filiere agroalimentari locali.
 
La manifestazione ha tenuto a battesimo il neonato marchio delle eccellenze pordenonesi che ha contraddistinto in fiera i migliori produttori del territorio. L’iniziativa è stata curata dalla CCIAA con il marchio Pordenone with love.
 
Doppio il prossimo appuntamento alla Fiera di Pordenone: Casa e Dintorni in contemporanea con B come Bimbo il 5-6-7 e 11-12-13 aprile 2014.
 

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Redazione di Trieste: Serenella Dorigo
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