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Last updateLun, 27 Feb 2017 8pm

Pregiudizio: questione di geni? Al via uno studio sui gemelli triestini

Può il pregiudizio avere delle componenti genetiche?

Con un comunicato stampa la SISSA  (Scuola Internazionale Superiore di Studi Avanzati di Trieste), in collaborazione con l’Istituto Superiore di Sanità, da il via ad un progetto mirato a studiare proprio le componenti “innate” del pregiudizio, quelle cioè che possono appartenere al nostro patrimonio genetico.

E’ indubbio che fattori socio-culturali influenzano la percezione che abbiamo delle altre persone.
Meno noto è il fatto che ci possano essere delle basi biologiche che contribuiscono ad alimentare questi pregiudizi.

Lo studio, guidato dal dott. Francesco Foroni, neuroscienziato della SISSA, mira ad indagare i meccanismi cerebrali coinvolti nei giudizi sociali ed in particolare nei pregiudizi, in modo tale da individuare gli aspetti determinati da componenti biologiche distinguendoli da quelli influenzati dall’ambiente.
Come? Arruolando, con la collaborazione del Registro Nazionale Gemelli, coppie di gemelli dello stesso sesso, tra i 18 e i 40 anni, residenti nella provincia di Trieste (sono accettate anche candidature spontanee di gemelli non iscritti al Registro. Chi fosse interessato può scrivere a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. )

Confrontando i risultati ottenuti dai gemelli omozigoti (stesso DNA) con quelli dei gemelli dizigoti (simili tra loro come due normali fratelli) si cercherà di capire quali processi sono determinati da una componente genetica e quali da componenti ambientali e culturali: “I gemelli dizigoti – spiega Foroni – hanno tutto uguale rispetto a quelli monozigoti – educazione, ambiente culturale, ecc… - a parte la genetica. Isolare tendenze comuni nelle coppie monozigote non presenti in quelle dizigote potrebbe indicare una base biologica di quanto osservato”.

Comprendere questi aspetti ereditari, di cui ancora si conosce poco, potrà essere importante per contrastare fenomeni quali razzismo e discriminazione e migliorare l’integrazione sociale.

Spider230, l'occhio che scruta le stelle a 11mila anni luce

Pordenone - A poche settimane dal lancio ufficiale a Radioamatore, il rivoluzionario radiotelescopio Spider230 conquista la comunità internazionale degli astrofili con una immagine stupefacente di Cassiopea A: un resto di supernova nella costellazione di Cassiopea, distante 11.000 anni luce dalla Terra.
 
Cassiopea A è una delle più potenti sorgenti di onde radio extra solari: trovandosi nel piano della nostra galassia, la Via Lattea, la sua luce viene bloccata dal gas interstellare. Nel “visibile”, la sua presenza è perciò molto debole, tanto che prima di oggi poteva essere rilevata solo con riprese dei telescopi ottici professionali, effettuate ovviamente di notte.
 
“Il grande valore di Spider230” spiega Filippo Bradaschia, uno dei soci fondatori di PrimaLuceLab, startup innovativa pordenonese con sede al Polo Tecnologico che produce e commercializza questo radiotelescopio “è quello di riuscire a catturare immagini preziose e rare come quella di Cassiopea A, superando i limiti degli strumenti ottici. Spider230 infatti riceve onde radio anche di giorno e cattura frequenze fino ad oggi irraggiungibili da altre strumentazioni amatoriali disponibili nel mercato”.
 
Quella realizzata da Spider230 è una vera radio-mappa del resto della supernova Cassiopea A, cioè una fotografia del cielo in onde radio, ottenuta utilizzando tecniche fino ad ora alla portata solo dei professionisti. Il risultato è notevole, non solo per gli amatori, ma anche ad uso professionale.
 
“Oltre all’alta tecnologia impiegata” continua Bradaschia “in questo prodotto ci sono altri due elementi di innovazione fondamentali e rivoluzionari: la semplicità d’uso e l’integrazione dello strumento, che lo rendono utilizzabile praticamente da tutti, anche da chi non conosce le tecniche radio”.
 
Cassiopea A è oggetto di studio da parte di professionisti e amatori: si presume che la supernova che l’ha generata sia stata catalogata dal famoso astronomo John Flamsteed nel 1680. Per questo motivo attorno al risultato di PrimaLuceLab c’è molto stupore e attenzione da ogni parte del mondo.
 
Per confronto, l’immagine realizzata dal radiotelescopio professionale di NRAO/AUI National Radio Astronomy Observatory/Associated Universities, Inc. è disponibile alla pagina http://images.nrao.edu/395.

Dal 12 al 14 giugno a Trieste la rassegna "State of the Net" sulle prospettive di Internet

Dal 12 al 14 giugno a Trieste la rassegna

Trieste - Si svolge da giovedì 12 giugno a sabato 14 giugno presso il Molo 4, piazza Duca degli Abruzzi, a Trieste, la rassegna "State of the Net", il cui tema quest'anno è "Smart Life".

L'iniziativa, giunta quest'anno alla quarta edizione, la terza a Trieste (la prima volta di Sotn è stata nel 2008 a Udine) è stata presentata l'11 giugno alle 11.30 presso la sede della Giunta Regionale, in piazza Unità d'Italia.

Era presente per l'amministrazione regionale l'assessore alle Finanze e alle Politiche economiche e comunitarie Francesco Peroni, che ha definito l'evento "un'iniziativa che per il suo grande standing internazionale e culturale è complementare e utile all'azione politica e amministrativa della Regione che è chiamata a guidare i processi della modernizzazione tecnologica".

SotN è organizzata dall'omonima Associazione e coorganizzato dalla Regione con il supporto di oltre 15 partner privati.

All'evento gli esperti si chiederanno come può internet potenziare le idee, aiutare le persone e l'economia in un'evoluzione senza precedenti, nel confronto tra la scarsità dell'epoca analogica e l'abbondanza del digitale. Agli incontri si parlerà di conoscenza e apprendistato, di spazio e mobilità, di e-commerce, di diritti di privacy relativi all'uso della rete e di social media.

Nel suo intervento l'assessore Peroni ha ricordato come il Friuli Venezia Giulia è la Regione capofila del progetto nazionale di digitalizzazione informatica Go-On-Italia e ha evidenziato la specificità di SotN: "La conferenza - ha spiegato - non affronta i temi della rete, come usualmente succede, solo dal punto di vista degli addetti ai lavori, bensì spiega le rivoluzioni in atto nel settore e i loro riflessi di ordine sociale, economico e culturale, sulla vita quotidiana".

Nel prosieguo l'assessore regionale si è soffermato anche sul carattere spiccatamente internazionale dell'iniziativa: agli incontri, che si svolgeranno in inglese, parteciperanno ospiti provenienti da numerosi Paesi esteri.

Beniamino Pagliaro (Associazione SotN) ha parlato delle significative ricadute economiche dell'evento per la città e per tutta la regione. L'edizione 2014 offrirà molte novità: la collaborazione con AREA Science Park, gli appuntamenti in collaborazione con la Barcolana, l'Università di Trieste, Autovie Venete e il gruppo TriesteSocial.

Nell'ambito dell'ICT4inclusion sono programmati oltre 170 incontri tra gli imprenditori e i ricercatori provenienti da Italia, Croazia, Slovenia e Serbia.

La vicesindaco Fabiana Martini ha ricordato come il Comune di Trieste è attivo nella promozione e diffusione della cultura digitale "che contribuisce a migliorare la qualità della vita dei cittadini". Hanno illustrato il programma della tre giorni Paolo Valdemarin e Sergio Maistrello (Associazione SotN) e Lara Dipace (AREA Science Park).

Chi siamo

Direttore: Maurizio Pertegato
Capo redattore: Tiziana Melloni
Redazione di Trieste: Serenella Dorigo
Redazione di Udine: Fabiana Dallavalle

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