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Gio11212024

Last updateLun, 27 Feb 2017 8pm

Politica

Spending review, le Regioni a statuto speciale del Nord non ci stanno

Consiglio delle autonomie

Roma - I senatori delle Regioni speciali del Friuli Venezia Giulia e della Valle d'Aosta e delle Province autonome di Trento e Bolzano stanno presentando oggi - 19 luglio - a Palazzo Madama una serie di emendamenti sulla spending review.

"Assieme con i colleghi delle Regioni speciali del Nord, che come noi hanno adeguato i propri ordinamenti finanziari dopo la Legge 42, abbiamo richiesto al Governo - ha affermato il presidente della Provincia autonoma di Trento Lorenzo Dellai - l'immediata attivazione dei tavoli bilaterali previsti dalla legge per la costruzione della necessaria intesa tra il governo e le Regioni a statuto speciale".

Il presidente trentino Lorenzo Dellai e il collega di Bolzano Luis Durnwalder, il valdostano Augusto Rollandin e il governatore del Fvg Renzo Tondo si sono incontrati il 16 luglio scorso per un vertice straordinario a Borghetto all’Adige, in cui hanno proposto varie iniziative da promuovere assieme, alla luce delle misure di risparmio e spending review varate dal Governo

Le Regioni a statuto speciale e le Province autonome di Trento e Bolzano, nel recente decreto sulla spending review, sono state chiamate, complessivamente, a concorrere alla finanza pubblica con 600 milioni di euro per il 2012, 1.200 per il 2013 e 1.500 a decorrere dal 2014.

"Il solo Friuli Venezia Giulia - ha ricordato il presidente del Consiglio regionale del Fvg Maurizio Franz - dovrà girare allo Stato 110 milioni nel 2012, che diventeranno 200 nel 2013 e 250 nel 2014. Se a questi soldi si sommano i 1.605 dovuti dal FVG entro il 2014 a titolo di contributo per il federalismo e in base della manovra Salva Italia, ci si può rendere conto di come siano importi assolutamente insostenibili per una regione che già dal 2008 ha intrapreso un percorso virtuoso che l'ha portata a ridurre il debito pubblico di oltre 600 milioni di euro e che, di fatto, si vede parificata dal Governo ad altre realtà che queste scelte di responsabilità devono ancora assumerle".

"Di fronte a richieste così gravose e invasive da parte dello Stato - conclude il presidente Franz - va fatto fronte comune per trovare al più presto soluzioni capaci di difendere un'autonomia che altrimenti rischia di essere compromessa".

Il governo approva "Euregio Senza Confini", gruppo europeo composto da Fvg, Veneto e Carinzia

Firma a Trieste - 16 marzo 2012

Roma - Il Governo italiano ha approvato il 17 luglio lo statuto e la convenzione del Gruppo europeo di cooperazione territoriale (Gect) Euregio Senza Confini tra Friuli Venezia Giulia, Veneto e Carinzia, autorizzandone la creazione. Euregio Senza confini si aggiunge ad una decina di aree di collaborazione transregionale europea e, nel nostro Nord Est, si affianca al Gect costituito da Tirolo e Trentino Alto Adige.

Operativo dal 2007 e regolato dal Regolamento 1082/2006 del Parlamento e del Consiglio europei, il GECT ha lo scopo di agevolare e di promuovere la cooperazione transfrontaliera, transnazionale e interregionale tra i suoi membri. Il gruppo è composto da Stati membri, collettività regionali, collettività locali o organismi di diritto pubblico a titolo facoltativo.

Il secondo Gect del Nord Est vede quindi protagoniste di nuovo due Regioni italiane ed una austriaca ed ha anche in questo caso lo scopo di creare una gestione comune e condivisa dei territori, specie in vista della nuova programmazione comunitaria 2014-2020, che punta molto su questo tipo di organismi.

Il Gruppo Euregio Senza Confini sarà dotato di propri organi e si occuperà di sviluppare progetti comuni in modo semplificato, attraverso un unico interlocutore per le tre Regioni.

Per le sue azioni Euregio Senza Confini sarà dotato di risorse proprie. La maggior parte dei fondi verranno dai bandi comunitari ai quali il Gect parteciperà. Lo statuto e la convenzione istitutivi sono stati approvati il 16 marzo scorso, nel corso della riunione trilaterale delle Giunte delle tre Regioni, tenutasi a Trieste. La firma dello statuto e della convenzione approvati dal Governo avverrà a Venezia.

Euregio Senza Confini avrà formalmente sede a Trieste e si propone di rilanciare la cooperazione transfrontaliera permettendo in un secondo tempo di estendere la partecipazione alla Slovenia e a parte della Croazia.

La collaborazione si concentrerà inizialmente su alcuni settori specifici: risorse energetiche e ambientali, trasporti e logistica, cultura, istruzione e sport, ambito socio-sanitario, protezione civile, scienza ricerca e innovazione tecnologica. Sarà poi allargata ad altri temi quali attività produttive, turismo e agricoltura, infrastrutture, lavoro e formazione professionale.

Con l'approvazione del Gect viene a perdere ulteriormente significato la Comunità Alpe Adria, primo fortunato strumento di cooperazione transregionale, tanto che anche la Regione Friuli Venezia Giulia, assieme al Veneto e alla Carinzia, ha deciso di uscire da questa storica Comunità fondata nel 1978

I prossimi passi saranno l'elezione degli organi di Euregio Senza Confini e la definizione delle regole di funzionamento, compreso il programma di lavoro. L'assessore alle relazioni internazionali e alle politiche comunitarie, Elio De Anna, ha espresso grande soddisfazione per il risultato raggiunto. Con questo passo si conclude infatti una prima importante fase del percorso di creazione del Gect che ha molto impegnato l'Amministrazione regionale.

In allegato la cartina delle zone di cooperazione europea, aggiornata all'ottobre 2011.

Sabato 7 e domenica 8 il Congresso regionale del Prc

Sabato 7 e domenica 8 il Congresso regionale del Prc

TRIESTE - Inizia oggi, 7 luglio, alle ore 17 presso la sede di Rifondazione Comunista di Trieste (via Tarabocchia) il Congresso regionale del PRC che domenica eleggerà i nuovi gruppi dirigenti e il nuovo segretario regionale.

Secondo il Segretario uscente, Kristian Franzil, “E’ fondamentale riuscire a costruire un’opposizione politica e sociale al Governo Monti, far comprendere fino in fondo che l’attuale governo, anomalia europea visto che tutti gli altri paesi hanno un governo eletto con un percorso democratico, sta proponendo un programma contro i lavoratori e le lavoratrici, che non ci farà uscire dalla crisi, ma ci porterà alla recessione.

Le ultime proposte, che si aggiungono alla controriforma delle pensioni e del mercato del lavoro, continuano ad essere riforme strutturali dovute a una politica tipicamente di destra,  che non vuole colpire i grandi capitali ma distribuire sul lavoro dipendente il costo della crisi. Un costo che risulta sempre coperto, per migliaia di miliardi, se a essere in pericolo sono le banche,  e viceversa sempre privo di copertura se ad essere colpiti sono i diritti.

Per questo domani proporremo di costruire una sorta di Syriza del FVG, ovvero una coalizione delle sinistre in cui ognuno mantenga la propria identità ma che sappia avere un rapporto con gli altri soggetti, superando interessi di bottega e settarismi. Che sappia denunciare i tagli alla sanità del Governo come discutere le norme sulle aziende pubbliche contenute nell’ultimo decreto (ad esempio come mantenere un patrimonio regionale come insiel).

Proponiamo una campagna contro le misure della Fornero (in particolare un referendum sull’art. 18) e per proposte di legge d’iniziativa popolare che vadano nella direzione dei movimenti europei, primo fra tutti un impegno per riattivare l’intervento statale sull’ambiente come stimolo all’economia e all’occupazione.

Vorremmo proporre alla sinistra, in particolare a IDV e Sel, di discutere di disoccupazione giovanile, delle crisi che attraversano il nostro territorio, dei lavoratori che non arrivano a fine mese e dei beni comuni, in particolare dell’ambiente e della salute. Vorremmo cioè confrontarci sui programmi, in questo vuoto d’opposizione in cui ci siamo trovati a discutere solo di nomi e di coalizioni fantasma, per sconfiggere Tondo e la destra che ci governa.

Poi, ma solo dopo, vorremmo parlare di candidature e di alleanze per le prossime regionali, lasciando spazio, però, ad ogni decisione, compresa quella di presentarci, se non troviamo una sintesi, in un Polo dell’Alternativa.

 

Chi siamo

Direttore: Maurizio Pertegato
Capo redattore: Tiziana Melloni
Redazione di Trieste: Serenella Dorigo
Redazione di Udine: Fabiana Dallavalle

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