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Last updateLun, 27 Feb 2017 8pm

Economia

Fincantieri Trieste, buoni risultati nel 2012 nonostante la crisi grazie alle esportazioni

Fincantieri Trieste, buoni risultati nel 2012 nonostante la crisi grazie alle esportazioni

Trieste – Approvato il 26 febbraio il bilancio 2012 della Fincantieri. Il Consiglio di Amministrazione dell'impresa multinazionale, che ha sede nel capoluogo giuliano, in Passaggio Sant'Andrea, comunica che l’esercizio 2012 chiude con un utile pari a oltre 15 milioni di euro, in miglioramento rispetto all’anno precedente e con un margine operativo lordo di 137 milioni, registrando ricavi che, nonostante le persistenti difficoltà del settore, arrivano a circa 2,4 miliardi di euro con una quota di export che supera il 70%.

Solida la struttura finanziaria e patrimoniale del Gruppo: il bilancio mostra che la posizione finanziaria netta risulta essere positiva per 480 milioni di euro, con una disponibilità di cassa di 692 milioni, e che il patrimonio netto risulta essere pari a 957 milioni, con 309 milioni di riserve. Inoltre, in bilancio, sono accantonati fondi più che congrui per fronteggiare rischi e oneri.

Gli investimenti, pari ad 89 milioni, sono dedicati principalmente al completamento di progetti già avviati negli esercizi precedenti per accrescere l’efficienza produttiva e migliorare le condizioni di sicurezza e di rispetto dell’ambiente. Tale valore include anche la continuazione del programma di investimenti dei cantieri americani.

Sotto l’aspetto commerciale l’azienda, sempre secondo la nota, è riuscita a cogliere al meglio le opportunità disponibili, finalizzando accordi per nuovi ordini, per 6,5 miliardi totali, che includono tutte le nuove navi prototipo assegnate nel settore delle navi da crociera.

Sono stati sottoscritti contratti per la realizzazione di due navi da crociera per l’armatore Viking Ocean Cruises ed è stato acquisito dalla compagnia canadese Société des traversiers du Québec un ordine per la costruzione di un traghetto di ultima generazione.

Nel settore militare si segnala l’acquisizione, attraverso la controllata americana Fincantieri Marine Group, dell’ordine per la costruzione di due unità LCS (Littoral Combat Ship) per la US Navy (relative al contratto per la costruzione di 10 unità siglato alla fine del 2010) e di 40 piccoli pattugliatori per la US Coast Guard.

Nell’ambito del Piano di riorganizzazione aziendale, oggetto di un accordo a livello nazionale sottoscritto a fine 2011 con il Ministero del Lavoro e la maggioranza delle sigle sindacali, il Gruppo ha perseguito da un lato il riequilibrio degli organici in relazione ai ridotti carichi di lavoro (uscite di personale per 333 unità a livello di Capogruppo e ricorso alla Cassa Integrazione Guadagni Straordinaria mediamente per 1463 risorse) e dall’altro gli obiettivi di diversificazione del business.

Al riguardo il Gruppo segnala, il 21 dicembre scorso, la firma di un accordo per l’acquisizione del 50,75% di STX OSV, società quotata alla Borsa di Singapore, leader mondiale nella costruzione di mezzi di supporto alle attività di estrazione e produzione di petrolio e gas naturale.

Attraverso questa acquisizione il Gruppo raddoppia le sue dimensioni, diventando uno dei primi cinque costruttori navali al mondo, con i primi quattro tutti coreani, e si posiziona come produttore leader in tutti i segmenti di mercato ad alto valore aggiunto della cantieristica navale.

Il Consiglio di Amministrazione ha inoltre preso atto delle dimissioni presentate dal Presidente Corrado Antonini con decorrenza 31 dicembre 2012, rinviando la nomina del nuovo Presidente ad una prossima occasione.
 

"Roma brucerà a prescindere dal voto" Le catastrofiche previsioni dell'Europa per il post elezioni

Roma - Il titolo è di quelli che fanno rabbrividire: "Roma brucerà, a prescindere dal risultato elettorale". Si tratta dell' "insight" (letteralmente, intuizione) pubblicato oggi, 20 febbraio, dalla nota agenzia Reuters sulla situazione italiana, in cui si legge che " è probabile che il lungo declino economico dell'Italia continuerà perché il prossimo governo non sarà sufficientemente forte per portare avanti le dure riforme necessarie per rendere di nuovo competitiva la sua economia".

La Reuters riporta la “disperazione” di banchieri, diplomatici e industriali a Roma e a Milano: sono in molti tra loro a non darsi pace per come gli elettori italiani stiano reindirizzando le loro preferenze verso “nuovi arrivati anti-establishment” (vale a dire Grillo e il Movimento 5 Stelle). Una tendenza che – scrive sempre la Reuters – “rende più probabile che nessun blocco abbia la forza politica per contrastare la profonda crisi economica dell’Italia, che l’ha fatta diventare l’economia più lenta e apatica d’Europa per gli ultimi due decenni”.

Secondo Credit Suisse, invece, un eventuale accordo post-elettorale tra la coalizione di centrosinistra e quella centrista per formare il governo "sarebbe chiaramente positivo" per i mercati, ma solo se la maggioranza al Senato fosse "sufficiente", e cioè "di almeno 170-180" voti. Uno scenario che è dato al 50% delle possibilità - comunque tanto rispetto all'ipotesi di un successo netto di Bersani alla Camera e al Senato (solo il 25% delle possibilità).

Dulcis in fundo, le più grandi società di investimento del mondo, alla vigilia delle elezioni politiche del 24 e 25 febbraio, saranno a Roma per farsi consegnare gli ultimi sondaggi (con i portafogli pieni si comprano anche quelli, nonostante i cittadini ne siano privati dallo scorso 9 febbraio a causa di una legge che definire medievale è dir poco). Con quelli in mano, potranno capire che investimenti promuovere già venerdì 22, per essere pronti lunedì 25 quando, alla riapertura dei mercati, si profileranno vincitori e vinti. Siamo, insomma, nel mirino del mondo e questo ci può anche lusingare, dal momento che sta a significare l'importanza che vanta il nostro Paese nello scacchiere europeo.

Accordo tra la cooperazione di credito e Finest per sostenere le imprese che operano con l'estero

Accordo tra la cooperazione di credito e Finest per sostenere le imprese che operano con l'estero

Roma - Iccrea BancaImpresa, la banca che offre consulenza, servizi e soluzioni per lo sviluppo delle imprese clienti del Credito Cooperativo, e Finest, la finanziaria per gli imprenditori del Triveneto che operano nei Paesi dell’Europa centro-orientale, Balcani, Russia, territori baltici e caucasici, hanno firmato un nuovo accordo che consentirà di sostenere ancora meglio lo sviluppo delle piccole e medie imprese clienti che hanno scambi con l’estero, in particolare con i Paesi dell’Europa Centro Orientale e balcanica.

La firma dell’accordo conferma una collaborazione intensa e produttiva che i due enti hanno già attivato da tempo e che è oggi regolata e formalizzata con un atto che aumenta gli strumenti che Iccrea BancaImpresa e Finest, ciascuna nel proprio ruolo, mettono a disposizione per l'espansione all'estero delle imprese.

In particolare Iccrea BancaImpresa, assieme alle Banche di Credito Cooperativo, offre consulenza, servizi e soluzioni finanziarie alle imprese che esportano e investono nei paesi esteri, sia dal punto di vista produttivo che commerciale.

Finest da parte sua partecipa alle azioni di internazionalizzazione con le imprese del Nord Est, assume partecipazioni nel capitale sociale di società di diritto estero e finanzia progetti nei quali interviene come socio, favorendo l'accesso agli strumenti previsti dal Ministero per lo Sviluppo Economico, a supporto degli investimenti all'estero.

La collaborazione prevede inoltre iniziative di informazione e formazione, un piano promozionale e di comunicazione per offrire alle società del Gruppo Bancario Iccrea e le BCC del Nord Est informazioni utili all’internazionalizzazione delle imprese e sulle possibilità di finanziamento.

Chi siamo

Direttore: Maurizio Pertegato
Capo redattore: Tiziana Melloni
Redazione di Trieste: Serenella Dorigo
Redazione di Udine: Fabiana Dallavalle

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