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Last updateLun, 27 Feb 2017 8pm

Economia

Un miliardo di Euro in 6 anni al FVG dalla programmazione europea 2014-2020

Un miliardo di Euro in 6 anni al FVG dalla programmazione europea 2014-2020

Pordenone - Saranno quattro assi strategici - innovazione, infrastrutture, occupazione ed efficienza degli enti pubblici - su undici fissati dall'Unione europea, gli obiettivi sui quali l'Italia e le Regioni giocheranno la partita per poter accedere ai fondi della programmazione 2014-2020. Gli stanziamenti per il Friuli Venezia Giulia dovrebbero ammontae a circa 1 miliardo di euro.

I dettagli dell'attività e delle azioni da intraprendere da qui ai prossimi mesi sono stati illustrati l'11 febbraio a Pordenone alla presenza dell'assessore regionale competente Elio De Anna nel corso di un incontro al quale hanno partecipato i "portatori di interesse" che operano nella Destra Tagliamento.

Ai rappresentanti delle istituzioni operanti nell'ambito del commercio, artigianato, industri ed agricoltura, sono stati illustrati i passi che la Regione compirà nell'ambito della nuova programmazione dei fondi comunitari. Degli undici obiettivi posti dall'Unione europea, l'Italia - sulla base del documento predisposto dal ministro per la Coesione territoriale - ha deciso di focalizzare l'attenzione su quattro assi strategici.

Il primo ha a che fare con lo sviluppo di un ambiente favorevole all'innovazione delle imprese, mentre il secondo è incentrato sulla realizzazione delle infrastrutture performanti e la gestione efficiente delle risorse naturali. Gli altri due obiettivi sono legati all'aumento della partecipazione al mercato del lavoro nonché alla promozione dell'inclusione sociale migliorando la qualità del capitale umano, ed infine all'innalzamento dell'efficacia ed efficienza della pubblica amministrazione.

Come ricordato dall'assessore regionale alle relazioni comunitarie, i fondi che la Regione dovrebbe avere a disposizione in questi quattro assi ammonterebbero a circa 1 miliardo di euro.

Per quanto riguarda la quota di partecipazione al sostegno della progettazione, la politica di coesione dell'Europa ha definito tre categorie di Regioni in base alla quota di Pil pro capite prodotto. Pertanto sono individuate le Regioni meno sviluppate (con Pil inferiore al 75 per cento del valore medio di quello prodotto dall'Unione a 27 Paesi), quelle di "transizione" (Pil compreso tra il 75 e il 90 per cento) ed infine quelle più sviluppate (Pil maggiore del 90 per cento).

A seconda della categoria di appartenenza, vengono definiti anche i tassi di cofinanziamento massimi, che oscillano dall'85 per cento delle regioni meno sviluppate al 60 per cento in quelle di transizione e il 50 per cento di quelle più sviluppate. Il Friuli Venezia Giulia appartiene a questa terza categoria.

Definiti questi aspetti tecnici, ora la Regione ha avviato una serie di incontri con i portatori di interesse presenti nel territorio; l'intento è quello di raccogliere tutte le proposte da "mediare" poi con le altre Regioni d'Italia e far confluire nel programma nazionale che poi lo Stato dovrà definire con l'Europa.

Il Governo italiano ha individuato anche tre opzioni strategiche entro le quali inserire i quattro obiettivi, ossia Mezzogiorno, Città ed Aree interne. È soprattutto su quest'ultima che il Friuli Venezia Giulia soffermerà la propria attenzione. Inoltre, come ricordato nel corso dell'incontro, la Regione è intenzionata a dare largo spazio alle tematiche legate al lavoro e ai giovani.

In particolare l'obiettivo è quello di consentire la formazione direttamente all'interno delle aziende, cosicché i percorsi di crescita possano poi tradursi in assunzione da parte del datore di lavoro presso il quale il giovane ha accresciuto il proprio bagaglio professionale.

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