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Last updateLun, 27 Feb 2017 8pm

Ancora due giorni di caldo africano. Ferragosto con tempo incerto e più fresco

Ancora due giorni di caldo africano. Ferragosto con tempo incerto e più fresco

FVG - Ancora un paio di giorni di caldo torrido, poi a Ferragosto si attende tempo perturbato: queste le previsioni dell'Arpa FVG per il fine settimana clou delle ferie estive.

L'alta pressione africana sarà presente fino a venerdì 14 sul Triveneto, con tempo soleggiato e molto caldo, con punte fino a 35/36°, salvo qualche temporale diurno sulle Alpi.

Venti deboli o moderati dal mare faranno diminuire lievemente le temperature massime ma aumenteranno il senso di afa. Non si esclude qualche isolato rovescio pomeridiano verso il Cadore.

La rottura del fronte caldo è attesa sabato 15, quando correnti più fresche atlantiche favoriranno temporali e rovesci sparsi tra sabato sera e domenica, uniti ad un calo delle temperature a tutte le quote. L'instabilità prosegue anche all'inizio della prossima settimana.

 



Meteo: tornano a salire oltre la media le temperature. È l'estate più calda dal 2003

Meteo: tornano a salire oltre la media le temperature. È l'estate più calda dal 2003

FVG - Non accenna ad attenuarsi il caldo che dall'inizio dell'estate ha colpito l'Italia, specialmente le grandi città dove la colonnina di mercurio è salita ben sopra la media. È in arrivo una nuova ondata di caldo africano che colpirà principalmente il Centro Nord, dove sono previste temperature fino a 5-6 gradi in più dei valori medi del periodo.

Questa nuova fase di temperature elevate durerà almeno una settimana e al momento non si intravedono cambiamenti sostanziali neppure a lungo termine. Finora, questa del 2015 è la seconda estate più calda degli ultimi 30 anni, dopo quella del 2003.

Questo il commento del meteorologo del sito di previsioni 3bmeteo.com Edoardo Ferrara: "Dopo un luglio da caldo record, agosto sembra voler seguire le stesse impronte con una nuova ondata di caldo africano in arrivo - conferma Ferrara -. In questa estate 2015 l'anticiclone africano sembra avere davvero molteplici vite: viene di tanto in tanto fatto barcollare dalle perturbazioni Nord atlantiche, ma di fatto non molla la presa sul Mediterraneo dove continuerà ad inviare masse d'aria molto calda direttamente dall'Algeria. Analogamente a quanto successo nei primi di luglio, il caldo africano questa volta riuscirà a spingersi anche oltralpe, dilagando sull'Europa centrale".

Target primario dell'onda calda, prosegue l'esperto, sarà il Centro Nord "tanto che entro giovedì prossimo torneremo a raggiungere se non superare punte di 35-36 gradi in particolare su Valpadana, Toscana, Umbria, Lazio e Sardegna. Qualche grado in meno invece su adriatiche e al Sud, per quanto comunque caldo, grazie a deboli venti dai Balcani. Tra le città più roventi - precisa Ferrara - ancora una volta Torino, Milano, Verona, Trento, Bologna, Firenze, Perugia, Roma e Nuoro. Anche l'afa sarà in progressivo aumento e si farà sentire soprattutto di giorno lungo le coste, di sera invece nei grandi centri urbani specie del Nord".

Non mancheranno comunque locali temporali di calore, avverte il meteorologo, "che bucheranno l'anticiclone tra le ore pomeridiani e serali; i fenomeni saranno occasionali ma più probabili al Sud e Sicilia soprattutto nella seconda parte della settimana, nonché sull'Appennino centrale. Da segnalare un veloce passaggio temporalesco anche sulle Alpi nella giornata di martedì".

Questa nuova ondata di caldo "durerà almeno 7-8 giorni: nella settimana di Ferragosto invece qualcosa potrebbe cambiare con l'arrivo di qualche temporale in più per lieve indebolimento dell'anticiclone africano. Le temperature potrebbero dunque subire una generale ridimensionata, specie al Nord, ma il clima si manterrebbe comunque caldo e con valori termici a tratti sopra la media. Insomma non si intravedono cambiamenti sostanziali per ora neppure nel lungo termine, con l'estate comunque a farla da padrona sebbene disturbata da qualche temporale".



Caldo record, Coldiretti chiede stato calamità. Strage di pesci e vongole. Crollo di latte e uova

Caldo record, Coldiretti chiede stato calamità. Strage di pesci e vongole. Crollo di latte e uova

Udine - La Coldiretti in una nota ha lanciato un allarme su alcune produzioni particolarmente colpite dall’ondata di caldo africano.

Nel settore pesca si è verificata una vera e propria strage di vongole, cozze, orate, anguille, cefali e saraghi causata dalle alte temperature dell'acqua che sta mettendo in ginocchio interi settori produttivi chiave lungo tutta la Penisola.

Coldiretti spiega che l'afa eccezionale ha determinato un innalzamento delle temperature dei mari fino a valori che, nelle acque vicino alla costa, hanno raggiunto i 35 gradi, portando alla fermentazione delle alghe che priva l'acqua di ossigeno e, dunque, alla moria di pesci e molluschi, con perdite fino al 40 per cento del prodotto presente negli impianti.

Un problema che si avverte in particolare nelle aree lagunari, dall'Emilia Romagna al Veneto e del Friuli Venezia Giulia fino alla Toscana, dove si sviluppano le attività di pesca e acquacoltura - spiega Coldiretti Impresapesca - e che sta mettendo a rischio la sopravvivenza di centinaia di imprese con migliaia di addetti, tanto che e' stato chiesto lo stato di calamita'.

Ma la situazione è grave anche nelle campagne, dove il caldo ha causato danni per oltre 200 milioni di euro e fa sentire i suoi effetti sugli animali.

Le mucche a causa dello stress producono in media a livello nazionale il 10-15 per cento in meno di latte. Un calo che significa una perdita di 100 milioni di litri di latte in un mese.

Sono così scattate - evidenzia la Coldiretti - le misure anti afa e gli abbeveratoi lavorano a pieno ritmo perché ogni singolo animale è arrivato a bere con le alte temperature di questi giorni fino a 140 litri di acqua al giorno contro i 70 dei periodi più freschi e sono già entrati in funzione ventilatori, doccette e condizionatori per rinfrescare le mucche.

Nei pollai si è registrato un calo arrivato al 10 per cento nella deposizione delle uova per gli effetti del caldo sulle galline, mentre i maiali sono arrivati a mangiare il 40 per cento in meno della loro razione giornaliera.

Pure le api soffrono, tanto che per il caldo volano meno e tendono a rimanere a terra senza riuscire più a prendere il polline, a conferma di come l'aumento delle temperature provochi pesanti effetti sulle piante e sugli animali come sulle persone.



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