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Last updateLun, 27 Feb 2017 8pm

Orso di 189 kg catturato a Verzegnis dai ricercatori dell'Università di Udine: video

Orso di 189 kg catturato a Verzegnis dai ricercatori dell'Università di Udine: video

Udine - Nella tarda serata di sabato 28 maggio sulle pendici del monte Lovinzola di Verzegnis (Ud) è stato catturato un orso di 189 chili che si distingue per un pelo chiarissimo, color beige.

Le analisi genetiche lo dovranno confermare, ma quasi certamente si tratta di M4, orso proveniente dal Trentino, dove è nato nel 2008, fratello di M3, esemplare dal mantello bianco, molto noto a Trento; entrambi sono figli dell’orsa KJ2.

L’orso è stato catturato da un team dell'Università di Udine, da agenti della Polizia della Provincia di Udine e da volontari dell'associazione "Il Villaggio degli orsi", con il supporto del Corpo Forestale regionale e delle locale riserva di caccia di Verzegnis.
 
L’animale è entrato verso le 22 nella gabbia che si è chiusa automaticamente ed è stato quindi immediatamente sedato, sottoposto a vari prelievi di pelo e sangue e pesato. È stato quindi dotato di collare satellitare. Verso l'una del mattino l'animale si è risvegliato e ha incominciato a mettersi in cammino: all'alba del 29 maggio, era nel versante ovest ad oltre 1600 metri di quota del Lovinzola nella Val di Preone, dove, in un luogo riparato, ha trascorso la giornata di domenica.

Qui il video dell'Università di Udine:


 
La dotazione di un collare satellitare permetterà di monitorare M4 (o, se altrimenti confermato dalla genetica, suo fratello M3) per un massimo di 18 mesi. In questo modo si cercherà di capire e conoscere le più nascoste abitudini di questa specie e di questo individuo in particolare, oltre che di prevenire danni al patrimonio zootecnico.
 
"Il collare satellitare di cui è dotato – spiega Stefano Filacorda, ricercatore che dirige e coordina gli studi sulla fauna selvatica per l’Università di Udine – permette, attraverso il sistema GPS, di fare un punto di localizzazione all'ora e quindi questo viene inviato a cadenza di ogni sette ore, attraverso un sistema telefonico alla base operativa dell'Università di Udine. Il collare ha dei sensori che permettono di rilevare i movimenti della testa e la temperatura corporea ed è dotato di un sofisticato sistema di distacco automatico, sia a tempo, previsto tra 18 mesi, che con impulso a distanza".
 
Se, come gli studiosi dell’ateneo di Udine sono già convinti, si tratta di M4, si ricomporrebbe la sua storia. "Nel corso del 2014 – ricorda Filacorda -  aveva imperversato nella zona di Asiago, dove era stato rinominato Genè o "il biondo" per i peli chiari che lasciava presso le predazioni. Qui aveva predato oltre 29 tra vitelli e manze, creando molte situazioni di conflitto con gli allevatori locali che avevano portato le autorità regionali a decidere di catturarlo, e vi erano state anche richieste di abbattimento". Ad inizio 2015 M4 era scomparso per lasciare tracce in Val Sugana.
 
"Da quel momento – prosegue Filacorda - si era incominciata a ipotizzare la sua morte per bracconaggio. Ma probabilmente M4 si era spostato verso est e, a inizio estate 2015, era giunto in Carnia, dove aveva colpito molte arnie di apicoltori del luogo, soprattutto nella zona di Preone, Verzegnis e Socchieve, e nel corso della scorsa settimana ad Ampezzo, senza però mai fare danni al patrimonio bovino ed ovicaprino".
 
Tra catture e ricatture, questo orso è il sesto esemplare che viene catturato dall'Università di Udine in collaborazione con la Provincia di Udine: due nel 2007, e poi successivamente dal 2013 uno per anno: l’orso Madi lungo il gran Monte; l'orso Alessandro nel 2014 e nel 2015 la ricattura dell'orso Madi sulle pendici del Cansiglio. "Come da tradizione da parte dell'Università di Udine – dice Filacorda -, l'orso è stato rinominato in relazione alle persone o tecnici che ne hanno determinato la cattura con il loro impegno: il suo nome è "Francesco"".
 
Il gruppo di cattura era costituito da: Andrea Madinelli, Stefano Filacorda e Stefano Pesaro dell'Università di Udine; Carlo Cussigh e Mauro Azzini del Corpo Polizia Locale Provinciale della Provincia di Udine.

Hanno dato supporto Francesco Bertolini, Francesco Rovedo, Andrea Vendramin, Fulvio Genero, dottorandi  e tirocinanti post laurea dell'Università di Udine e Sara Vezzaro e Silvia Del Bianco dell'Associazione "Il Villaggio degli orsi".

Il supporto logistico precattura è stato fornito dagli ispettori Machin e Cimenti e dai loro colleghi delle Stazioni Forestali di Tolmezzo e di Ampezzo, oltre che dalla riserva di caccia di Venzone, che per oltre un anno ha fornito anche informazioni sui movimenti di questo individuo.

Settimana di instabilità meteo con temporali: allarme Coldiretti per fulmini e grandine

Settimana di instabilità meteo con temporali: allarme Coldiretti per fulmini e grandine

Udine - Condizioni meteo perturbate nella settimana del 2 giugno: si prevede ancora maltempo dopo i violenti temporali di domenica 29 maggio, con fenomeni di particolare intensità nel Veneto dove un fulmine si è abbattuto sul tetto di una casa distruggendolo.

Nelle campagne c'è allarme per i fulmini e il rischio grandine, che è la calamità più temuta dagli agricoltori in questa stagione perché provoca danni irreparabili alle coltivazioni vanificando il lavoro di un intero anno, con effetti economici ed occupazionali.

La Coldiretti ha espresso la sua preoccupazione nell'apprendere l'avviso di condizioni meteorologiche avverse emesso dal Dipartimento della Protezione Civile per il centro Nord con rovesci di forte intensità, frequente attività elettrica, locali grandinate e forti raffiche di vento.

Il maltempo che ha colpito duramente in Europa preoccupa anche in Italia, con una allerta gialla per la possibilità che un evento calamitoso si verifichi sul territorio regionali.

In Italia ogni anno - riferisce la Coldiretti - cadono più di 600.000 fulmini e la maggioranza di quelli che si abbattono sugli edifici danneggiano soprattutto i campanili e le guglie mentre all'aperto è bene stare lontano dagli alberi.

Per il Friuli Venezia Giulia lunedì 30 l'Osmer prevede tempo instabile con cielo in prevalenza nuvoloso, probabili rovesci e temporali sparsi con piogge da abbondanti ad intense sulla zona montana, abbondanti anche sull'alta pianura. Verso la costa ci sarà maggiore variabilità, con piogge meno frequenti e più moderate, con vento da Sud Ovest moderato.

Mmartedì prosegue l'instabilità con rovesci e temporali sparsi, specie al pomeriggio, sulle zone più interne della pianura e sulla zona montana. Verso la costa ci sarà maggiore presenza di sole, la probabilità di piogge sarà più bassa e soffierà vento da Sud Ovest o da Sud moderato.

Mercoledì e giovedì continueranno ad esserci condizioni di moderata instabilità, cielo poco nuvoloso sulla costa, variabile sulle zone interne con possibili rovesci e temporali pomeridiani.

 

Ferriera di Trieste, si muove il Senato. Approvata una risoluzione che impegna il Governo

Ferriera di Trieste, si muove il Senato. Approvata una risoluzione che impegna il Governo

Roma - La questione della Ferriera di Servola ha finalmente fatto smuovere il Parlamento, dopo le verifiche dell'Arpa sull'inquinamento dell'aria e del suolo. La Commissione Ambiente del Senato ha approvato una risoluzione sull'impianto che impegna il Governo a vigilare sugli interventi di bonifica, ad acquisire i dati dei monitoraggi sanitari, a valutare attentamente i requisiti degli impianti e a rierirne alle Camere.

Il documento (vedi allegato) è articolato e dettagliato ed affronta gli elementi riscontrati dai componenti della Commissione durante la visita fatta lo scorso luglio allo stabilimento.

Relatrice in Commissione è stata la Senatrice Laura Puppato (PD). "La risoluzione approvata contiene affermazioni di grande peso - rileva il sen. Lorenzo Battista (AUT) a partire dalla constatazione che si sono create le condizioni per una ulteriore revisione dell’AIA: si tratta ovviamente degli sforamenti dei parametri di benzo(a)pirene e dei PM10, dei terreni inquinati e delle continue fumate".  

Spiega Battista: "Il testo mette in luce l’esigenza di mantenere la rete di centraline che misurano la qualità dell’aria in perfetto stato manutentivo, senza barriere naturali e fogliame per poter funzionare a dovere. Ho sottolineato con forza anche la questione ancora aperta relativa ai rumori molesti. Nel corso del dibattito ho chiesto al governo di valutare la possibilità di impegnarsi a valutare la chiusura dell’area a caldo, qualora non avesse rispettato i parametri nazionali e comunitari in materia di ambiente e salute pubblica. Purtroppo – conclude il senatore - la proposta non è stata accolta, per questa ragione mi sono astenuto durante la votazione, pur apprezzando il grande impegno della commissione nella tutela ambientale e sanitaria nei confronti dei cittadini di Trieste".

Il prossimo 22 maggio i cittadini di Trieste parteciperanno ad una manifestazione per chiedere che l’area a caldo della Ferriera sia progressivamente chiusa o dismessa, perché "resta una fonte di inquinamento atmosferico preoccupante".

Il testo della risoluzione impegna il Governo:

- a seguire con la massima attenzione il proseguire delle attività di bonifica di cui all'accordo 252-bis del decreto legislativo n. 152 del 2006 sottoscritto per il sito di interesse nazionale di Trieste-Servola, garantendo il rispetto del crono programma degli interventi previsto dall'accordo medesimo;

- ad acquisire i risultati dei monitoraggi sanitari in corso, particolarmente rilevanti per stabilire eventuali danni e le conseguenze sulla qualità della vita e sulla salute dei cittadini residenti in prossimità dello stabilimento della Ferriera di Servola e delle contigue aree industriali;

- a promuovere, sulla scorta dei risultati pervenuti, una più attenta valutazione dei requisiti degli impianti siderurgici, laddove situati nei siti di bonifica di interesse nazionale, con particolare riferimento alle attività residenziali, antropiche e scolastiche.

a comunicare alle camere i risultati conseguiti relativamente agli impegni precedenti mediante una informativa periodica.

Qui il testo integrale

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