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Last updateLun, 27 Feb 2017 8pm

Norma in stile Luigi XVI con Marina Rebeka a Trieste. Ed è successo

Norma in stile Luigi XVI con Marina Rebeka a Trieste. Ed è successo

Trieste - Caloroso apprezzamento per la prima di Norma di Vincenzo Bellini ieri sera al Verdi di Trieste, riproposta dopo sei anni di assenza.

Spettacolo pienamente riuscito - per l’opera simbolo del bel canto italiano, molto stimata da Verdi e da Wagner - in cui il vero collante sono stati la sapiente direzione di Fabrizio Maria Carminati e la regia di Federico Tiezzi (ripresa da Oscar Cecchi) per le scene di Pier Paolo Bisleri che si è ispirato al pittore Mario Schifano.

Carminati, vicino alla tradizione ottocentesca, allarga leggermente i tempi concedendo respiro drammatico alla melodia e conferendo evidenza plastica all’orchestra e alle tinte elegiache quanto a quelle eroiche, senza togliere incisività alla strumentazione e con la giusta corrispondenza con le voci in palcoscenico.

La fluidità equilibrata della direzione e la sua attenta sottolineatura di atmosfere e passioni contrastanti si sono conciliate intelligentemente con la regia e le scene, con la distribuzione delle masse, i movimenti dei cantanti, i colori del rosso e del blu e la distribuzione delle luci.

Perfettamente armonizzati i bellissimi costumi dovuti alla fantasia di Giovanna Buzzi, artista di talento formatasi con Ronconi e Pizzi ma anche figlia d’arte (per la precisione di Gae Aulenti). L'uniforme di Pollione suggerisce la presenza dei romani come esercito di occupazione. Viceversa, le treccine afro conferiscono ai galli un tocco di civettuolo esotismo.

Da ricordare che questo fortunato allestimento ha una genesi e una storia particolare: debuttò al Petruzzelli di Bari nel ’91 e fu l’ultima opera prima dell’incendio del teatro che distrusse ogni cosa. Fu Bisleri - per l'edizione di Bologna del 2008 - a ricostruire le scene che possiamo vedere oggi, grazie ai bozzetti di Schifano (scomparso nel ’98) con il quale collaborò per merito dei buoni uffici del regista Federico Tiezzi. Quest’ultimo aggiunge alla lettura dell’opera, tra le suggestioni scespiriane e leopardiane, anche l’idea del conflitto tra Natura (Norma) e Storia (Pollione) che porta fatalmente alla dissoluzione finale.

Nella elegante geometria neoclassica delle scene, i cantanti godono di  una distribuzione quasi naturale nelle cornici e negli spazi scanditi da quadrilateri che forniscono un sostegno significativo alla recitazione. Originale, a esempio, la scena in cui Norma e Adalgisa all’inizio del II atto, invece di giustapporsi fieramente, discutono di cose di donne confidenzialmente, simmetricamente sedute a un tavolo Luigi XVI con i bimbi che giocano lì vicino. Oppure la piramide di guerrieri nel coro “Guerra, guerra” che ricorda alcuni noti gruppi statuari della classicità.

Protagonista della serata – e non solo perché nel ruolo del titolo - è stata la soprano lettone Marina Rebeka per la prima volta sulla scena triestina e per la prima volta nei panni di Norma. Dopo aver confessato in un’intervista di sentirsi intimidita dall’esordio nella parte che fu della Callas, si è misurata in “Casta diva” con grande concentrazione e raccoglimento, quasi con soggezione. Il che non le ha impedito, forte anche di una rilevante presenza scenica e di una naturale bellezza, di sfoderare volume e sicurezza acquisite nella specializzazione rossiniana: forza, messa di voce, colorature sgranate con disinvoltura e legati eseguiti con sicurezza. Molto apprezzata nella tensione attorale e drammatica del secondo faticosissimo atto in cui Norma deve passare tra lamentazione, tensione amorosa, collera, malinconia e rassegnato dolore.

Tuttavia, in taluni acuti,  la voce sfugge a un pieno controllo del sostegno e, di conseguenza, alcune note alte risultano talora gridate.

Nel ruolo di Pollione il tenore Sergio Escobar, cantante dalla voce intensa, grande e generosa, dal timbro pastoso e brunito che ben si intona col carattere del guerriero romano. Nonostante la rotondità timbrica, il registro acuto è qualche volta troppo spinto e ingolato, mentre la morbidezza e la mezza voce sono risolte con una sorta di declamato alla maniera verista, come se Escobar avesse difficoltà a imbrigliare tutto quel volume e a distribuire i fiati. La potenza a scapito dell’interpretazione.

Anna Goryachova, mezzosoprano da San Pietroburgo nel ruolo di Adalgisa, è nota in Italia – come Rebeka – grazie al Rossini Opera Festival e prossimamente sarà Adalgisa a Napoli. Unisce una voce morbida ed estesa a una buona presenza scenica e, anch’ella, a indiscutibile bellezza. La coloratura è rapida e fluida ma difetta di energia. Il timbro risulta nel complesso sfocato, poco chiaroscurato, complice una dizione non scandita.

A completare il cast la buona interpretazione di Oroveso del basso Andrea Comelli, già apprezzato del ruolo del Commendatore in “Don Giovanni”, che disegna un  anziano sacerdote vacillante e ieratico.Buona e più che decorosa anche la prova del tenore giapponese Motoharu Takei (Flavio) la cui esibizione dà avvio alla collaborazione tra il Teatro Verdi e la fondazione musicale Sawakami Opera di Tokyo a vantaggio dei giovani artisti nipponici.

Indisposta all’ultimo momentoHanna Yevtiekhova (Clotilde) che è stata sostituita con sufficiente presenza da Namiko Kishi.

Buona, tutto sommato, la prova del coro diretto dal M° Fulvio Fogliazza. Da abbuonare la sbavatura in un attacco per il bel colore vocale e l’efficacia drammatica negli insiemi.

Date dei prossimi spettacoli e interpreti a questo collegamento.

(In apertura una scena del secondo atto. Sotto: la soprano Marina Rebeka. Per gentile concessione della Fondazione Teatro Lirico Giuseppe Verdi di Trieste)

[Roberto Calogiuri]


Norma di Vincenzo Bellini riapre la stagione lirica a Trieste

Trieste – C’è molta l’attesa per la prima opera del 2016 in scena al Teatro Verdi il 29 gennaio prossimo: Norma di Vincenzo Bellini ritorna a Trieste nel celebre allestimento creato prima dell’incendio del 1991 al Teatro Petruzzelli di Bari, per la regia di Federico Tiezzi, scene di Pier Paolo Bisleri su un’idea dell’artista romano Mario Schifano e costumi di Giovanna Buzzi.

In particolare è atteso il debutto dal celebre soprano lettone Marina Rebeka per la prima volta sul palcoscenico triestino e per la prima volta nell’impervio ruolo del titolo, esaltante prova di maestria tecnica e interpretativa per i più grandi soprani della storia.

La Norma di Bellini è infatti unanimemente considerata esempio fra i più significativi e affascinanti del “bel canto” lirico, la cui eccezionale bellezza musicale sta nell’essere “una partitura che anela alla perfezione, un astro che traccia la sua orbita intorno al sole racchiuso nel mondo più intimo della melodia infinita” come afferma il Maestro Fabrizio Maria Carminati chiamato a dirigere l’opera e che ritorna al Teatro Verdi dopo i molti successi ottenuti a Trieste.

Grande entusiasmo, dunque, per l’arrivo di Marina Rebeka, artista fra le più affermate sulla scena internazionale, reduce del successo ottenuto in questi giorni a Monaco di Baviera nel ruolo di Donna Anna.

Completano il cast della prima: nel ruolo di Pollione il tenore spagnolo Sergio Escobar, nel ruolo di Adalgisa il soprano russo Anna Goryachova, nel ruolo di Oroveso Andrea Comelli, il giovane basso che ritorna al Verdi dopo il successo nel ruolo del Commendatore in Don Giovanni e Hanna Yevtiekhova è Clotilde. Il ruolo di Flavio è sostenuto dal tenore giapponese Motoharu Takei.


Calendario delle rappresentazioni:
A - ven 29 gennaio ore 20.30
S - sab 30 gennaio ore 16.00
D - dom 31 gennaio ore 16.00
E - mart 2 febbraio ore 20.30
C - gio 4 febbraio ore 20.30
B - sab 6 febbraio ore 20.30

Orchestra e Coro della Fondazione Teatro Lirico Giuseppe Verdi di Trieste
Pollione (tenore): Sergio Escobar (29, 31/I - 4, 6/II), Rubens Pelizzari (30/I - 2/II)
Norma (soprano): Marina Rebeka (29, 31/I - 4, 6/II), Saioa Hernàndez (30/I - 2/II)
Adalgisa (soprano): Anna Goryachova (29, 31/I - 4, 6/II), Nidia Palacios (30/I - 2/II)
Oroveso (basso): Andrea Comelli
Clotilde (soprano): Hanna Yevtiekhova
Flavio (tenore): Motoharu Takei

La cantante Noa fa tappa a Udine col suo tour il prossimo 4 marzo. Iniziate le prevendite

La cantante Noa fa tappa a Udine col suo tour il prossimo 4 marzo. Iniziate le prevendite

Udine - Il prossimo 4 marzo al Teatro Nuovo Giovanni da Udine si svolge una tappa del tour 2016 della celebre cantante Noa e il suo storico accompagnatore, il chitarrista Gil Dor, che proprio nel 2016 festeggiano i loro 25 anni di attività comune.

Il concerto di Udine rappresenta un momento particolare nella tournée dell’artista israeliana, che eccezionalmente si esibirà con il Friuli Venezia Giulia Gospel Choir, ensemble diretto da Alessandro Pozzetto e Rudy Fantin: un’occasione per rinsaldare la vicinanza con questa terra, dove Noa ha tenuto i suoi primi concerti italiani, nel lontano 1994.

Il concerto, che gode del sostegno della Provincia di Udine, è Prodotto dall'Associazione Culturale Fvg Gospel Choir e organizzato da Progetto Live in collaborazione con il Teatro Nuovo Giovanni da Udine.

L'Evento vedrà sul palcoscenico il coro friulano eseguire, assieme al celebrato duo internazionale alcuni dei classici della cantante, riarrangiati dal pianista Rudy Fantin. La prossimità del concerto con la giornata dedicata alla Festa della Donna offrirà anche l’occasione per un particolare appuntamento pubblico in omaggio alle donne.

Il pomeriggio precedente il concerto, infatti (giovedì 3 marzo, alle 16.30) la stessa Noa e la giornalista e scrittrice Barbara Schiavulli - corrispondente di guerra che ha seguito a lungo i fronti caldi dell’intero pianeta – saranno protagoniste dell’incontro “Donne tra Guerre e Pace”, in programma nel Salone del Consiglio di Palazzo Belgrado, sede della Provincia di Udine.

Le prevendite per il concerto sono aperte alla biglietteria del Teatro Nuovo Giovanni da Udine (orari biglietteria 9.30-12.30 3 16.00-19.00 infoline: 0432.248418 mail: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.). È possibile acquistare i biglietti anche on line sul circuito Vivaticket

Noa è una cantautrice e percussionista di origine yemenita, israeliana e americana. Insieme con Gil Dor, da sempre suo direttore musicale e chitarrista. Il suo coraggioso lavoro per la pace nel suo Paese, e i suoi numerosi impegni di volontariato in tutto il mondo le sono valsi una lunga lista di titoli e riconoscimenti.

Il suo talento e l’integrità artistica hanno catturato l'attenzione e il cuore di alcune tra le più grandi leggende della musica del nostro tempo, tra cui Quincy Jones, Sting e Pat Metheny, che ha prodotto per Geffen Records il suo primo album internazionale "Noa", nel 1994.

Noa si è esibita in Vaticano davanti a Papa Giovanni Paolo II, cantando la sua versione originale dell’Ave Maria; è stata l'unica, tra i principali artisti israeliani, a esibirsi durante la storica manifestazione per la pace in cui è stato assassinato Yitzchak Rabin; ha co-scritto e cantato “Beautiful That Way”, tema principale della colonna sonora de “La vita è bella”, il film premio Oscar di Roberto Benigni; ha collaborato con una lunga lista di artisti internazionali e scritto centinaia di canzoni in inglese ed ebraico.

L'Fvg Gospel Choir che la affiancherà in questa data udinese vanta oramai preziose collaborazioni tra cui ricordiamo quelle con Stevie Wonder, nel famoso concerto all'Arena di Verona e Mario Biondi. L'Fvg Gospel Choir ha inoltre curato la produzione e direzione artistica dello spettacolo “Canti di Pace” a cui ha partecipato l'Orchestra della RTV Di Lubjana.

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Direttore: Maurizio Pertegato
Capo redattore: Tiziana Melloni
Redazione di Trieste: Serenella Dorigo
Redazione di Udine: Fabiana Dallavalle

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