A Monfalcone Jonathan Biss, "musicista pensante" della New Generation
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- Pubblicato Mercoledì, 22 Gennaio 2014 20:54
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Monfalcone - La stagione musicale del Teatro Comunale di Monfalcone prosegue, lunedì 27 gennaio alle ore 20.45, con il concerto del giovane pianista Jonathan Biss, primo e unico americano a essere scelto per il programma “New Generation Artist” della BBC.
Forte di numerosi riconoscimenti (Gilmore Young Artist Award nel 2002, Avery Fisher Career Grant, Borletti-Buitoni Trust nel 2003, per citarne soltanto alcuni), Biss ha costruito una prestigiosa carriera internazionale grazie ai suoi concerti in Nord America e in Europa e alle sue registrazioni per EMI e per ONYX, con cui ha intrapreso il progetto dell’integrale delle 32 Sonate per pianoforte di Beethoven (che eseguirà anche in concerto nei prossimi nove anni).
Biss è un musicista di rara integrità artistica, nella linea della grande tradizione di Serkin, Schnabel e Fleisher. Di lui il New York Times scrive: “è uno dei musicisti pensanti più seri della sua generazione”. Lo conferma il programma che presenta al Comunale, con due Sonate di Beethoven (la op. 90 e la op. 53 “Waldstein”) e altre pagine da Chopin (fra cui i Due Notturni op. 62), Kurtág e Brahms.
Il concerto si apre nel segno di Brahms con l’esecuzione dei Quattro Klavierstücke op. 119, le sue ultime pagine pianistiche per proseguire con una selezione da Jatekok (Giochi) di György Kurtág, un’opera – nelle parole del compositore ungherese – “suggerita dal bambino che si dimentica di se stesso mentre suona; quel bambino per il quale lo strumento è ancora un gioco”, che propone quindi un uso quasi liberatorio della tastiera.
Di Fryderyk Chopin, Biss presenta i Notturni in si maggiore e in mi maggiore dell'op. 62, che appartengono all'ultima produzione chopiniana, e la Polonaise-Fantaisie op. 61 alla quale si ricollegano stilisticamente: pagine che riflettono una delicatezza e un’intimità tipiche del lirismo nobile e puro del compositore.
A chiudere il concerto monfalconese sono due Sonate di Beethoven. Scritta nel 1814 dopo un periodo di astinenza dalla produzione per pianoforte solo, nell’anno in cui il compositore partecipa a quella fase di patriottismo molto sentita a Vienna dopo la caduta di Napoleone, la Sonata op. 90, nella quale per la prima volta le indicazioni dei movimenti sono in lingua tedesca, riflette non soltanto l'orgoglio nazionale ma anche la temperie romantica, che gli fa ritenere i vecchi termini italiani buoni per l'inquadramento dinamico generale e preferire la lingua madre per tutto ciò che attiene l'anima della composizione.
La op. 53 “Waldstein” (dal nome del dedicatario, protettore del giovane Beethoven e poi suo amico), pubblicata nel 1805, è una sonata virtuosistica con alcuni passi, specie nel finale, particolarmente difficili, di cui è stato scritto: “è un pezzo al di sopra delle forze d'un sol uomo, e si vorrebbe vedere, ad ogni fermata, un pianista fresco che faccia il cambio dei cavalli”.
I biglietti sono in vendita presso la Biglietteria del Teatro (da lunedì a sabato, ore 17-19), l'agenzia Ticketpoint di Trieste, la Libreria Antonini di Gorizia, l'ERT di Udine e on line sul sito www.pointticket.it. La Biglietteria del Teatro accetta prenotazioni telefoniche.
(In apertura Jonathan Biss in una foto di Benjamin Ealovega)
Per Claudio Abbado: un concerto al Verdi di Trieste, la città che lo vide debuttare
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- Pubblicato Martedì, 21 Gennaio 2014 22:15
- Scritto da Redazione ilfriuliveneziagiulia
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TRIESTE - La Fondazione Teatro Lirico “Giuseppe Verdi” di Trieste commemora la figura del M° Claudio Abbado dedicandogli i concerti di venerdì 24 e sabato 25 gennaio 2014.
Il Consiglio di Amministrazione, il Sovrintendente ed i lavoratori del Teatro intendono in questo modo onorare e ricordare in Claudio Abbado un gigante della musica e della cultura che proprio a Trieste aveva debuttato dirigendo il 30 ottobre 1959 un concerto organizzato dal Teatro Verdi con l’Orchestra Filarmonica Triestina e con la partecipazione del pianista Joaquin Achucarro. Quasi un segno del destino dirigere in una città mitteleuropea come Trieste, a cui sarebbe seguita una formidabile esperienza artistica unica al mondo tra Vienna, Berlino e i più grandi teatri.
La prima parte dell’evento - che è anche il quinto appuntamento della stagione sinfonica in corso - vedrà l’esecuzione del Concerto per pianoforte e orchestra n.1 in Si bemolle minore, op. 23 di P.I. Caikovskij, il suo più famoso concerto, quello che raccolse i più vivi consensi critici e ottenne un clamoroso successo di pubblico fin dalla prima esecuzione moscovita affidata a Rubinstein.
La parte solistica è affidata a Nikolay Khozyainov per la prima volta a Trieste.
Sul podio dell’Orchestra del Teatro Verdi salirà il M° Oleg Caetani, profondo conoscitore di Čaikovskij di cui di recente ha inciso tutte le Sinfonie. Caetani si è dedicato anche alla registrazione e alla direzione di opere di compositori meno noti del ventesimo secolo quali Mosolov, Pizzetti, Gerhard, del romeno Enescu, del polacco Alexancdre Tansman, di cui ha inciso anche le Sinfonie che hanno vinto il Diapason d’Or nel 2006 e nel 2008. Ma sin dall’epoca degli studi, è la musica di Dmitrij Šostakovič a rivestire un ruolo centrale nel suo repertorio. Ha diretto la “prima” italiana del musical Moscow Cheriomushki nel 2007, molte première in tutto il mondo delle sue Sinfonie che ha inciso per la prima volta “in integrale”con l’Orchestra Verdi di Milano.
In occasione di questo concerto al “Verdi” di Trieste propone una delle composizioni più note ed eseguite di Dmitrij Šostakovič: la Sinfonia n. 7 in do maggiore Op. 60, “di Leningrado”. Assurta a simbolo della resistenza russa all’invasione tedesca, la Settima divenne in breve tempo famosa in tutta Europa e fu eseguita con grande successo anche negli Stati Uniti. Fu Toscanini a dirigere la prima americana con l’Orchestra della NBC a New York il 19 luglio 1942.
La Sinfonia, come è noto, ha il significato di un'appassionata denuncia dei crimini della guerra. Tuttavia, pur descrivendo l’invasione delle truppe naziste attraverso l’uso di un tema installato nel primo movimento (il tema dell'invasione), la composizione non intende rappresentare il solo punto di vista del cittadino sovietico ma quello di qualunque popolo in armi che tenta di resistere alle iniquità della guerra e dei regimi totalitari. La Settima è un segno di speranza: secondo quanto dichiarato dallo stesso compositore, esprime la fiducia nel trionfo prossimo di libertà, giustizia e felicità come emerge dal movimento conclusivo della Sinfonia, un Allegro non troppo, espressione di fiducioso ottimismo, che si rifa’ a tematiche del canto popolare.
Nikolay Khozyainov possiede sensibilità musicale e tecnica prodigiosa, qualità che lo hanno segnalato in breve all’attenzione pubblica come una dei più ricercati e talentuosi pianisti della nuova generazione, già riconosciuto in numerosi concorsi giovanili internazionali. Ha vinto infatti il 1° premio e il Premio Speciale al Concorso internazionale “Virtuosi per musica di pianoforte” (Repubblica Ceca, 2003) e al IX Concorso internazionale Carl Filtsch (Romania, 2004): il 2° premio e il premio speciale per la miglior esecuzione di miniature pianistiche al VI Concorso internazionale Fryderyk Chopin di Mosca (2008). Nel 2010, a soli 18 anni, è stato il più giovane finalista al XVI Concorso internazionale Fryderyk Chopin di Varsavia, e nel maggio 2012 ha vinto il primo premio assoluto al Concorso Internazionale di Dublino con un’emozionante esecuzione del Terzo Concerto di Rachmaninov. Proprio quest’ultimo premio gli ha aperto le porte a una carriera internazionale con una cinquantina di concerti del suo repertorio che include, Liszt, Chopin, Schubert e Rachmaninov da eseguire in ogni parte del mondo, suonando in sale prestigiose tra cui la Carnegie Hall di New York.
Vendita dei biglietti per tutti i concerti alla Biglietteria del Teatro Verdi.
N.Verde 800 090373
www.teatroverdi-trieste.com
Il pianista Behzod Abduraimov in concerto al Teatro Nuovo Giovanni da Udine
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- Pubblicato Martedì, 21 Gennaio 2014 12:31
- Scritto da Fabiana Dallavalle
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