Fine d'anno in musica al Teatro Verdi di Pordenone con la Siberian Symphony Orchestra
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- Categoria: Musica
- Pubblicato Domenica, 29 Dicembre 2013 15:03
- Scritto da Redazione Ilfriuliveneziagiulia
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Pordenone - Anche quest'anno la città darà il benvenuto alla grande musica per trascorrere assieme le ultime ore prima del capodanno nel tradizionale concerto organizzato dal Centro iniziative culturali.
A salire sul palcoscenico del Teatro Verdi, martedì 31 dicembre alle 16, sarà la Siberian Symphony Orchestra direttamente da Omsk sotto la bacchetta di Dmitry Vasilyev. La filarmonica siberiana è considerata uno dei migliori gruppi orchestrali della Russia, fondata nel 1967, ha ottenuto successi e riconoscimenti a livello internazionale.
Un concerto di fine anno che proporrà musiche su arie d'opera note e melodie appassionate dai grandi autori russi come Rachmaninov (Danza delle fanciulle, Danza degli uomini dall’opera “Aleko”), Prokofiev (Tema di Giulietta e Danza dei cavalieri da “Romeo e Giulietta”) e Tchaikovsky (da “Il lago dei cigni”, Danza ungherese, Danza dei piccoli cigni, Danza napoletana, Danza spagnola) e di compositori quali Grieg (Danza Sinfonica Op.64 n. 3 Allegro Giocoso) Bizet (Overture dall’opera Carmen) le classiche arie di fine anno di Strauss jr.(Wiener Blut, Walzer, Annen polka, Rosen aus dem Süden, Walzer, Jäger polka) Brahms (Danze ungheresi n. 1 e n. 5), Offenbach (Can Can da Orphée aux Enfers).
Dal 1980 il Concerto di Fine Anno del Centro Iniziative Culturali Pordenone richiama in Friuli Venezia Giulia importanti orchestre e musicisti della Mitteleuropa e dell'Est Europa.
“Un appuntamento quindi che vuole attraverso la musica riunire la storia e la cultura dei popoli e che - ha spiegato la presidente del Cicp Maria Francesca Vassallo - è ricco di significati: primo fra tutti quello di immergersi nel grande patrimonio musicale che unisce idealmente tanti popoli e la loro storia. Dove lontananze e differenze possono un po’ alla volta sciogliersi nella reciproca conoscenza".
"Una sensibilità che comunque è sempre da ricostruire per poter uscire da conflittualità, egoismi e cecità nel costruire futuro. Quelli che, in questi tempi, stiamo appunto vivendo. Il 31 dicembre, simbolicamente, è una tappa che conclude un periodo della nostra vita, con l’auspicio di superare quanto di negativo è accaduto, ma soprattutto per rinnovare impegni e progetti”.
Informazioni e prenotazioni sul sito web del Centro iniziative culturali di Pordenone